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Adamo Bencivenga
La Moglie e l'Amante
Photo Yansen Sugiarto
L’UOMO ENTRA NELLA PENSIONE, LA DONNA
BIONDA IN VESTAGLIA BLU DI RASO E’ SEDUTA SUL DIVANO
ALL’ENTRATA
UOMO “Buonasera.”
DONNA “Buonasera a lei, ci
conosciamo?”
UOMO “Beh no…”
DONNA “Le chiedo scusa, ma senza
occhiali vedo poco.”
UOMO “Oh
non si preoccupi, comunque dovremmo augurarci
buongiorno vista l’ora…”
DONNA
“Non ho proprio idea di che ore siano…”
UOMO “Sono le cinque e venti e fuori fa un
freddo cane.”
L’UOMO SI TOGLIE IL PESANTE
CAPPOTTO CON IL COLLO DI PELLICCIA E LO ADAGIA,
INSIEME AD UNA GRANDE BORSA DI PELLE NERA, SULLA
POLTRONA DAVANTI ALLA DONNA.
UOMO
“Mi perdoni signora, ma lei sa dove sia finito il
concierge?”
DONNA “A quest’ora
credo sia difficile trovarlo al proprio posto. Del
resto non siamo in un albergo a cinque stelle.”
UOMO “Sì certo, ma io ho bisogno di
lui.”
DONNA “Controlli nella
stanza vicino alla reception, di solito si appisola
lì su una sedia sbilenca.”
L’UOMO SBUFFANDO
SI RECA DIETRO IL BANCONE E APRE LA PORTA. POI TORNA
SCUOTENDO LA TESTA.
UOMO
“Niente, sembra che si sia dissolto nel nulla.”
DONNA “Lei è un cliente
dell’albergo?”
UOMO “Eh già, ma
senza la chiave della mia stanza passerò la notte su
questa poltrona.”
DONNA “Ma la
chiave non è al solito posto?”
UOMO
“No.”
DONNA “Mi spiace. Forse
sarà andato in bagno.”
UOMO
“Spero faccia presto… la mia autonomia è agli
sgoccioli. Rischio di addormentarmi su questa
poltrona.”
DONNA “Beh a
quest’ora… Ma è sua abitudine rincasare a
quest’ora?”
UOMO “Quasi tutte le
notti.”
L’UOMO SI SEDIE E LA DONNA SI STRINGE
NELLA VESTAGLIA ACCUSANDO QUALCHE LEGGERO BRIVIDO DI
FREDDO.
DONNA “Fuori piove?”
UOMO “Fino a poco fa sì, ma ora sta
iniziando a nevicare…”
DONNA “Da
quanto ne sappia… è un fatto molto raro qui a Roma.”
UOMO “Lei non è di Roma vero? Sento
un leggero accento del Sud.”
DONNA
“Vivo a Roma da diversi anni, ma sono di origini
napoletane.”
UOMO “Ecco appunto,
volevo dirlo… Quindi lei è pratica di questa
Pensione, non ha l’aria di una cliente occasionale.”
DONNA “Da cosa lo intuisce…?”
UOMO “Dal fatto che vive a Roma e
che conosce le abitudini del concierge.”
L’UOMO INIZIA A SFOGLIARE SENZA VOGLIA UNA RIVISTA
DI GIARDINAGGIO ADAGIATA SULLA POLTRONA DI FRONTE.
LA DONNA TRATTIENE A FATICA UNO SBADIGLIO E SBIRCIA
OLTRE LA FIORIERA NELL’EVENTUALITÀ DI SCORGERE
L’ADDETTO ALLA RECEPTION.
DONNA
“Veramente anch’io ero in attesa del concierge…”
UOMO “Anche lei senza chiave
stasera?”
DONNA “No, no, sono
scesa ora dalla mia camera.”
UOMO
“Posso chiederle il motivo? È successo qualcosa?
Posso aiutarla?”
DONNA “Perché
me lo chiede?”
UOMO “Beh lo
deduco da come è vestita.”
DONNA
“Lei deduce molte cose, mio signore… Dice per la
vestaglia?”
UOMO “Beh sì, c’è
qualche emergenza? Ha preso fuoco la sua camera?”
DONNA “E secondo lei sarei così
tranquilla? No, no, nessun incendio.”
UOMO “Mi scusi, non volevo essere
indiscreto…”
DONNA “Più che
un’emergenza direi un fastidiosissimo mal di testa.”
UOMO “Oh mi spiace, ci soffre?”
DONNA “No assolutamente.”
UOMO “Secondo lei da cosa è
dipeso?”
DONNA “Credo sia la
pressione alta.”
UOMO “Quindi
soffre di pressione alta?”
DONNA
“Mi scusi... ma perché dovrei soffrire per forza di
qualcosa?
UOMO "Mi perdoni...
era tanto per parlare in attesa di questo benedetto
concierge..."
DONNA “Non ne
soffro, ma mi succede ogni qualvolta mi sale
l’ansia.”
LA DONNA ALZA LE BRACCIA E
ACCAREZZANDOSI LA TESTA CON ENTRAMBI I POLLICI
LASCIA INTRAVEDERE UN MERAVIGLIOSO RICAMO DI PIZZO
ROSA E NERO SOTTO LA VESTAGLIA. L’UOMO FINGE DI NON
ACCORGERSI.
UOMO “Cosa si
sente?”
DONNA “Ho la sensazione
di galleggiare…”
UOMO “Un caffè
di troppo?”
DONNA “No, no non
credo sia questo il motivo.”
UOMO
“È solita avere questi sintomi?”
DONNA
“Parla come un medico…”
UOMO “Lo
sono.”
DONNA “Ah bene, che
coincidenza! L’uomo giusto al momento giusto.”
UOMO “Perché?”
DONNA
“Nulla. Comunque non tutto il male viene per
nuocere. L’uomo dell’alba è un medico! Sembra un
racconto di Harold Pinter.”
UOMO
“Chi sarebbe il male?”
DONNA “La
mia ansia…”
UOMO “E l’assurdo
dov’è?”
DONNA “L’assurdo è che
sono le cinque di mattina e noi siamo qui a
conversare.”
ORA E’ L’UOMO A GUARDARE VERSO
LA RECEPTION, MA DEL PORTIERE NEANCHE L’OMBRA.
DONNA “Dottore, cosa mi prescrive?”
UOMO “Non so, dovrei visitarla.
Sicuramente la pressione alta può provocare questo
stato di alterazione… e quindi il mal di testa.”
DONNA “E’ un modo per invitarmi
nella sua stanza?”
UOMO “Non ho
la chiave, mi spiace!”
DONNA
“Non si dispiaccia, tanto non sarei venuta nella sua
stanza.”
UOMO “Ho l’aria di un
tipo poco affidabile?”
DONNA
“Gli uomini sono tutti uguali, per due tette
venderebbero l’anima al diavolo… e poi a quest’ora…”
UOMO “Più che per le tette, direi
per quel graziosissimo ricamo che si intravede dalla
sua vestaglia…”
DONNA “Si vede
che è un intenditore, sa come lusingare una donna…
ma perdoni parliamo di cose serie, secondo lei non
basterebbe un analgesico per il mio mal di testa? A
volte siete così complicati voi medici.”
UOMO “L’analgesico allevia temporaneamente
il dolore, di certo non elimina la causa. E poi così
su due piedi è impossibile fare una diagnosi. Se
avessi la chiave della camera…”
DONNA
“Non insista sono una donna sposata. E poi mi
potrebbe visitare anche qui, se vuole…”
UOMO “Anche certo, ma soprattutto andrei a
prendere gli arnesi del mestiere. Almeno per
misurarle la pressione.”
DONNA
“E mi scusi… in questi casi fa sempre spogliare le
sue pazienti?”
UOMO “Solo quando
lo ritengo necessario. Mi dica ha avuto qualche
problema ultimamente?”
DONNA
“Chi non ne ha di problemi?”
LA DONNA GUARDA
L’UOMO CON CURIOSITA’ COME SE NON SI ASPETTASSE DI
ESSERE CAPITA.
UOMO “Non tutti
la pensano così, di solito si tende a minimizzare,
ci si chiude a riccio, soffocando o quanto meno
accantonando i problemi...”
DONNA
“Non credo sia il mio caso.”
UOMO
“…Ed ecco che l’ansia prende il sopravvento...”
DONNA “Ecco sì, succede esattamente
questo, ma il mio caso è diverso, mi creda ora avrei
bisogno di una semplice Aspirina.”
UOMO
“Le medicine fanno ben poco. Forse parlarne con
qualcuno la farebbe sentire meglio.”
DONNA “E per giunta con un medico! Lupus in
fabula… lo vede che avevo ragione?”
UOMO
“Al suo servizio…. Tanto a quest’ora non si sa più
se è tardi o è presto.”
DONNA
“Beh io preferirei che fosse l’inizio del giorno
dopo.”
UOMO “Dipende da lei,
anche la fine del giorno prima ha un suo fascino non
crede?
DONNA “Beh sì certo, ma
mi sentirei più stanca.”
UOMO
“Allora vada per l’alba. Le va di raccontare?”
DONNA “Non so… Potrebbe sembrarle
una storia come tante, una storia banale … e forse
lo è …”
UOMO “Tutta la nostra
esistenza in fondo non è altro che un originale
mosaico di tessere banali, a volte insignificanti,
che cerchiamo faticosamente di incastrare tra loro,
ma se la colla non è adatta si rischia che si
stacchino … lasciando un vuoto … come una ferita.”
DONNA “E bisogna rimettere insieme
i pezzi.”
UOMO “Ecco, appunto,
possiamo cominciare a rimettere a posto i pezzi,
parlandone, sempre che non le sembri troppo
indiscreto…”
DONNA “Bastasse una
fredda mattina in una pensione di Roma con un
galante dottore…”
UOMO “Eh già…
basterebbe provare…”
LA DONNA CONTINUA A
GUARDARE VERSO LA RECEPTION.
DONNA
“Ma il concierge non si vede ancora…”
UOMO “La prego… forse il concierge non
serve più…”
DONNA “Lei per caso
ha a portata di mano un’Aspirina?”
UOMO
“Se insiste… Per deformazione professionale porto
con me sempre il necessario… Vado a prenderle
dell’acqua…”
L’UOMO SI ALZA E VA VERSO LA
TOILETTE. POI TORNA CON L’ACQUA, SI METTE SEDUTO
SULLO STESSO DIVANO E PORGE IL BICCHIERE ALLA DONNA.
DONNA “Mi scusi, ma perché non me
lo ha detto prima!”
UOMO “Sì, le
ho detto che in questo caso le medicine non servono.
Aspetti che la pillola si sciolga del tutto. Questo
è puro veleno per il suo stomaco a digiuno.”
DONNA “Grazie non succede spesso
che qualcuno si preoccupi del mio stomaco… “
UOMO “E perché mai?”
DONNA “Di solito si preoccupano di ben
altro.”
UOMO “Si riferisce alle
sue tette, immagino…”
DONNA “Oh
sì anche, in fondo sono molto più sensuali dello
stomaco, comunque mi perdoni, le sto facendo perdere
tempo, ma lei non ha sonno?”
UOMO
“Posso dormire domattina fino a tardi.”
DONNA “Quindi posso nel frattempo
intrattenerla con la mia banale storia...”
UOMO “Problemi di cuore? Io sono un
cardiologo.”
L’UOMO RIDE SFIORANDO
LEGGERMENTE LA MANO ALLA DONNA. LEI RISPONDE CON UN
SORRISO RITRAENDO LA MANO.
DONNA
“Ma non credo che un cardiologo possa risolvere i
miei problemi.”
UOMO “Beh
immagino, ma posso ascoltarla.”
DONNA
“Crede che il contatto di mani possa facilitare la
conversazione?”
UOMO “Credo
nella sintonia e non solo quella cerebrale. Se lei
non si fida di me il gioco non funziona.”
DONNA “Ok, se lo dice lei che è un
medico….
UOMO “Alle volte è
sufficiente un leggero contatto per stabilire una
sintonia.”
LA DONNA LO GUARDA, E’ DUBBIOSA,
POI POGGIA DI NUOVO LA MANO SUL DIVANO E L’UOMO A
QUEL PUNTO NON SI FA PREGARE.
UOMO
“Da cosa dipende la sua ansia?”
DONNA
“Stasera il mio compagno è partito per Napoli.”
UOMO “E Napoli le fa venire
l’ansia?”
DONNA “A Napoli vive
sua moglie.”
UOMO “Capisco… e
lui le ha detto che andava dalla moglie?”
DONNA “No. Non me lo ha detto, non
avrebbe avuto alcun senso. E se glielo avessi detto
io si sarebbe fatto una grande risata.”
UOMO “Avete bisticciato prima che
partisse?”
DONNA “Non abbiamo
bisticciato, mi ha picchiata.”
UOMO
“Oh mi spiace… e il motivo se posso?”
DONNA “Lui mi picchia sempre quando parte
per Napoli.”
UOMO “E perché?”
DONNA “Perché dice che gli metto
ansia.”
UOMO “E’ vero?”
DONNA “Sì e no.”
UOMO
“Quindi è come un gatto che si morde la coda? Lui ha
l’ansia perché a lei viene ansia che a sua volta le
ha procurato il suo compagno… Succede spesso così
nelle coppie…”
LA DONNA PRENDE IL BICCHIERE
CON L’ASPIRINA E BEVE, POI CON UN GESTO TIPICAMENTE
FEMMINILE ACCAVALLA LE GAMBE E LA VESTAGLIA SI APRE.
DONNA “Io sono un’attrice d‘arte
drammatica…”
UOMO “Lo avevo
intuito…”
DONNA “Mi scusi, ma
come ha fatto?”
UOMO “Dal suo
atteggiamento. Lei riesce a sdoppiarsi molto
facilmente. E solo una parte di lei ha l’ansia…”
DONNA “Quale delle due?”
UOMO “Quella che sta parlando con
me…”
DONNA “Quindi secondo lei
in questo momento io sto recitando?”
UOMO
“Non lei ma la parte che dice di avere l’ansia.”
DONNA “Non la seguo.”
UOMO “Lasci stare… il suo compagno di cosa
si occupa?”
DONNA “Lavoriamo
nella stessa compagnia.”
UOMO
“Quindi anche lui recita.”
DONNA
“Più o meno…. “
UOMO “Cioè?"
DONNA "E’ anche regista oltre ad
avere una laurea in medicina…”
UOMO
“Ah ecco, ora capisco la coincidenza!”
DONNA “Siamo in scena qui a Roma fino alla
fine del mese.”
UOMO “E cosa
recitate?”
DONNA “Un dramma di
Ibsen, con soli due personaggi. Io e lui, ma io
faccio due parti, quella della moglie che vive in
un’altra città e quella dell’amante.”
L’UOMO
RIMANE IN SILENZIO, POI RIPRENDE.
UOMO
“E perché l’ha picchiata?”
DONNA
“Perché è partito per Napoli.”
UOMO
“E quando torna?”
DONNA “Ad ogni
alba. Verso le cinque.”
UOMO
“Quindi è tornato?”
DONNA “Più o
meno…”
UOMO “Immagino che siano
problemi legati alla gelosia…”
DONNA
“Dottore non mi sta dicendo nulla di nuovo dato che
sono stata io a dirle che sono gelosa quando lui
parte per Napoli.”
UOMO “Mi
scusi ma io mi riferivo alla gelosia del suo
compagno. Lei è una bellissima donna… Gliene dà
motivo?”
DONNA “No. E‘ lui che
me ne dà motivo, e poi mi viene l‘ansia e lui mi
picchia…”
UOMO “Immagino che lei
sia convinta che la tradisca con sua moglie.”
DONNA “Lui mi ripete che quello non
è un tradimento. Ed anche io sono d’accordo.”
UOMO “La conosce sua moglie?”
DONNA “Mi assomiglia molto.”
UOMO “Quindi se non è con sua
moglie con chi la tradisce?”
DONNA
“A teatro. Lui ama tutte le donne. È più forte di
lui…. Si sente gratificato come lei del resto…”
UOMO “Io? Da cosa lo vede?”
DONNA “Da come mi tiene la mano.
Sbaglio?”
L’UOMO NON RISPONDE, SI ALZA E VA
VERSO LA VETRATA.
UOMO “Sta nevicando.”
DONNA “Sarebbe bello ora stare nel
letto abbracciati. A lei piacciono le coccole?”
UOMO “Altro che…”
DONNA
“Prima ha detto che sono una bella donna… e che
indosso anche un grazioso merletto…”
UOMO
“Sì ma sono anche un medico.”
DONNA
“Quindi non le piaccio.”
UOMO
“Le mancano le coccole?”
DONNA
“Mi mancano i baci, quelli buoni…”
UOMO
“Come sono i baci buoni?”
DONNA
“Oddio, non si possono spiegare. Insomma baciarsi e
sentire i fremiti in ogni parte del corpo.”
UOMO “Quindi le mancano?”
DONNA “Mi manca lui, così come lo
conosco nella vita reale.”
UOMO
“E stasera avete fatto l‘amore?”
DONNA
“Sì, come tutte le sere dopo cena.”
UOMO
“Quindi stasera non l’ha tradita, immagino…”
DONNA “E invece sì, come tutte le
sere prima di cena.”
UOMO
“Quindi lui ha fatto l’amore con l’amante prima di
cena e con lei dopo cena?”
DONNA
“Le sembra strano?”
UOMO “Mi
spiace… quindi l’ha tradita, poi siete andati a
cena, poi avete fatto l’amore, lei ha accusato
sintomi di ansia e lui prima l’ha picchiata e poi è
partito per Napoli in piena notte… Giusto?”
DONNA “Non è la cronologia esatta,
ma più o meno … è successo così.”
UOMO
“Lei sa con chi la tradisce? La conosce?”
DONNA “Certo, sì.”
UOMO
“E’ una sua collega, una sua amica?”
DONNA “E’ la mia rivale.”
UOMO
“Mi sembra di capire che la sua non sia una storia
poi così banale…”
DONNA
“Grazie.”
UOMO “E questa donna
dove l’ha conosciuta? Qui a Roma?”
DONNA
“Beh lo sa come siamo noi attori… girovaghi come
circensi… sia nel lavoro che nell’amore.”
UOMO “Quindi la tradisce con più
donne…”
DONNA “Beh si, diciamo
che le cambia ogni stagione… poi si cambia teatro,
commedia, piazza, città…”
UOMO
“E in ogni città trova un’amante?”
DONNA
“Lui è così.”
UOMO “Continui, la
prego …”
DONNA “Mi scusi, ma
perché le sto dicendo tutto questo?”
UOMO
“Perché sono un medico e lei ha l’ansia.”
DONNA “Non capisco…”
UOMO “Ed io invece comincio a capire… Con
quale tipo di donna la tradisce?”
DONNA
“È importante per la diagnosi?”
UOMO
“No, per la cura.”
LA DONNA SI FERMA UN
ATTIMO A PENSARE, POI RIPRENDE.
DONNA
“Sono donne brune o bionde come il grano, sono
vecchie prostitute o giovani puttane, e signore snob
eleganti come seta, e signore giovani belle come il
pane, vere come il vino quando sa di terra buona,
finte come il mosto che s’atteggia già a novello. E
sono signore belle dai cappelli eleganti, perché a
volte succede che il regista a teatro, con il lapis
rosso cambi la scena, trasformando la donna che sa
di mestiere, da attrice ad amante e poi lui la
prenda per mano, e rimanga a fissarla, a dirle che è
bella, che ha le labbra di carne, di rosso velluto,
che ha lo sguardo di cielo e i capelli di grano, che
ha paura e voglia di portarla lontano, di prenderla
in braccio e sussurrarle parole d’amore, e intingere
il dito nella bocca di miele, e continuare a danzare
senza nessuna fatica. Molte lo adorano, altre lo
tradiscono e fuggono in un posto che chiamano
altrove, e altrove è un luogo sconosciuto dal quale
non si torna, oppure dopo anni, ma sono altre donne,
perché la vita nel frattempo ha dato loro un altro
senso, oppure solo segni di scelte complicate…”
UOMO “Perdoni la domanda… Questa è
una parte del suo copione?”
DONNA
“Sì, ma non c’è alcuna differenza con la vita
reale.”
UOMO “Vuole dire che si
rifugia nel teatro per lenire le sue pene?”
DONNA “Il teatro è la mia angoscia…
non potrei.”
UOMO “Torniamo al
suo compagno… lei sa con chi l’ha tradita stasera?”
DONNA “Certo che lo so, stravede
solo per quella donna e non ha alcun rispetto per
me.”
UOMO “E quindi quando è
rientrato in stanza lei ha fatto una scenata,
immagino.”
DONNA “Sì certo, non
sono riuscita a trattenermi. Sapeva di lei. Odorava
di sesso e baci buoni sulla bocca.”
UOMO
“Sono volate parole grosse?”
DONNA
“Sì e tutto quello che avevo in mano.”
UOMO “Lui cosa diceva a sua discolpa.”
DONNA “Nulla, anzi rideva…”
UOMO “Immagino che non sia la prima
volta che succede…”
DONNA
“Accade tutte le sante sere, ma rispetto alle altre
sere l’odore era più forte.”
UOMO
“Mi faccia capire… sentiva più forte l’odore di lei,
cioè dell’amante?”
DONNA
“Diciamo che rispetto ad altre sere stasera l’ha
amata con più ardore.”
UOMO “Lo
deduce dall’odore…?”
DONNA “Sì.”
UOMO “E come è il profumo di
un’amante?”
DONNA “L’amante
odora di tradimento.”
UOMO “Non
credo sia sufficiente per accusare un uomo, a meno
che lei non li abbia visti insieme.”
DONNA “Visti e sentiti, per questo motivo
so quello che dico! So delle bugie, delle finte
costruzioni, delle recite a braccio, delle lunghe
attese, dell'andare e del tornare.”
UOMO
“Mi scusi, ma lei ha provato a parlare con l’amante
del suo compagno.”
DONNA “Anche
lei, nega.”
UOMO “E quando ci ha
parlato?”
DONNA “Ci parlo tutte
le sere. E poi l’ho sentita con le mie orecchie
quando diceva “Ti amo!”
UOMO
“Non deve essere stato certo piacevole..., ma scusi
dove li ha visti?”
DONNA “In
scena mentre recitavano.”
UOMO
“Ma prima mi ha detto che lei è l’unica
protagonista.”
DONNA “Sì certo,
ma come le ho detto faccio due parti.”
UOMO “Quindi lui diceva “Ti amo”
all’amante… che poi era sempre lei.”
DONNA “Sì ma stasera glielo diceva con più
ardore.
UOMO “Quindi si è
ingelosita…”
DONNA “Lui non
tollera la mia gelosia.”
UOMO
“Questo lo avevo capito, mi dica quale uomo non sia
a disagio al cospetto della verità cruda. E il suo
uomo ha addirittura ha due donne, un’amante e una
moglie.”
DONNA “Oh la prego non
la veda dal suo punto di vista. Pensi piuttosto che
io sono nel contempo amante e moglie.”
UOMO “Per giunta consapevole.”
DONNA “Certo lui sa che io so e mi dice che
sono pazza.”
UOMO “Posso
azzardare? Mi ricorda il classico gioco delle
parti.”
DONNA “Esattamente, ed
io ho il timore che lui si sia innamorato pazzamente
dell’amante. Del resto l’attore è un uomo che cambia
spesso, che entra ed esce dai suoi personaggi… fino,
a volte, a perdere la propria identità e il suo
ruolo.”
UOMO “Continui…”
DONNA “L’attore ama il suo
personaggio, a volte più di se stesso. E
conseguentemente ama la donna scritta sul copione.”
UOMO “Più l’amante della moglie,
vero?”
DONNA “No, questo dipende
molto dalla bravura dell’attrice, da come riesce a
sdoppiarsi e dall’intensità con cui recita le due
parti.”
UOMO “Capisco… quindi il
suo compagno si è innamorato della sua parte di
amante e non quella della moglie.”
DONNA
“Esattamente.”
UOMO
“Evidentemente la parte dell’amante le riesce meglio
rispetto a quella della moglie.”
DONNA
“Per questo ho l’ansia.”
UOMO “E
com’è questa amante?”
DONNA “È
bionda come il grano, è buona come il pane,
vellutata come il vino…”
UOMO
“Oddio no, non ricominci…”
DONNA
“Ma è la verità...”
UOMO “Non
crede che il suo compagno stia solo recitando?”
DONNA “Oh lasciamo perdere, lui
adora solo la parte di cui io sono gelosa.”
UOMO “Così non c’è via d’uscita…”
L’UOMO A QUAL PUNTO SEMBRA PROVATO E CERCA DI
CAMBIARE DISCORSO.
UOMO “Il suo
mal di testa? L’Aspirina ha fatto effetto?”
DONNA “Sì, grazie, ma forse non è
stata la medicina…”
UOMO “Ha mai
pensato di rappresentare se stessa, ovvero di una
donna che ha l’ansia perché recita due parti?”
DONNA “Prego?”
UOMO
“Ho la netta sensazione che in questo modo,
mettendosi al di sopra delle parti, risolverebbe i
suoi problemi di ansia.”
DONNA
“Dice?”
UOMO “Per la prossima
stagione il regista potrebbe confezionare una
commedia su misura per lei… e costruire la storia di
una donna, amante e moglie che si trova alle cinque
e venti di mattina in una hall di una pensione…”
DONNA “Ovvero quello che sto
facendo ora?”
UOMO “Mi ha detto
che adesso si sente meglio, no?”
DONNA
“Sì vero non è male come idea…”
UOMO
“Suo marito non è andato a Napoli, vero?”
DONNA “Gliel’ho detto lui ci va
tutte le sante sere ed io ho il timore che non torni
da me… ovvero dall’amante, ovvero come ha detto lei,
la parte che mi riesce meglio.”
UOMO
“Mi scusi, ma lei ha provato a recitare meglio la
parte della moglie?”
DONNA
“Certo che ci ho provato, ma le volte che mi
identifico con il ruolo di moglie, lui non parte per
Napoli.”
UOMO “Ah ecco, penso
che si sia fatto tardi, adesso…”
LA DONNA SI
ALZA A FATICA, L’UOMO LE PORGE IL BRACCIO E INSIEME
SI AVVIANO VERSO L’ASCENSORE.
UOMO
“Vuole una mano?”
DONNA “Oh sì,
molto gentile.”
UOMO “E il
concierge?”
DONNA “Non serve
più.”
LA DONNA GLI MOSTRA LA CHIAVE.
DONNA “Forse stava cercando questa?
UOMO “Eh già per aprire la mia
stanza è sufficiente questa.”
DONNA
“Ok, io gli ho raccontato la mia storia, di lei so
solo che è un medico… e poi?
UOMO
“Beh non ho tanto da aggiungere?”
DONNA
“Aggiungere a cosa? Alla mia storia? Lei è sposato?
Ha un’amante vero? Mi piacerebbe almeno sapere
perché rincasa ogni sera all’alba dopo le cinque…”
UOMO “E’ una storia complicata.”
DONNA “Non si preoccupi, io ho
tempo. Si tratta di una donna?”
UOMO
“Sì e no.”
DONNA “È bionda come
il grano, è buona come il pane, vellutata come il
vino…?”
UOMO “Più o meno…”
DONNA “Suvvia inizi…”
|
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
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