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Adamo Bencivenga
La signora dello swing
NEW ORLEANS – SWING CLUB NIGHT
12 SETTEMBRE 1938 LUNEDÌ
INTERNO SERA
L’ORCHESTRA ESEGUE UN VECCHIO PEZZO DI LOUIS AMSTRONG: I CAN’T GIVE
ANYTHING BUT LOVE
Alexandra: Salve.
Peter: Salve madame.
Alexandra: Posso sedermi
qui con lei?
Peter: È stanca?
Alexandra:
Oh qui non si può mai essere stanche, almeno fino all’orario di chiusura…
Peter: La invitano in molti a ballare?
Alexandra: Questa musica rispetto al jazz è molto più adatta al
ballo, comunque non mi posso lamentare, più si balla e più si ordina
champagne.
L’UOMO SI ACCENDE UNA SIGARETTA. LA DONNA LO GUARDA
Alexandra: Potrei farle compagnia… sempre che lei lo
desideri…
Peter: Se è sua intenzione mostrarsi
gentile, bere qualcosa insieme ed ascoltare questa meravigliosa musica
insieme, lei è la benvenuta…
Alexandra: La ringrazio,
sa qui la direzione ci vuole sempre impegnate a parlare con i clienti. Le
donne sole danno una brutta immagine al locale.
Peter:
Capisco mia cara, ma spero che la proposta non sia d’altra natura, in quel
caso devo dirle subito, per non farle perdere tempo, che quel genere di
cose m'interessa molto poco al momento.
Alexandra: Non
le stavo proponendo niente del genere, la stavo osservando da lontano…
Peter: Sono un uomo così interessante?
Alexandra: Beh sì lo è, ma volevo avvertirla di fare attenzione.
Ci sono due brutti ceffi che non la perdono di vista. Se viene da queste
parti non dovrebbe indossare quella cravatta così elegante e costosa…
Peter: Crede che io sia in pericolo?
Alexandra:
Se sta con me sarà al sicuro, la crederanno un mio cliente e un pollo che
già si sta facendo spennare non è un loro obiettivo. Sarebbero di troppo.
Peter: E perché sta facendo questo per me?
Alexandra: Perché la noto già da un'ora e si vede a mille miglia
che è un uomo solo.
Peter: Faccio pena?
Alexandra: Fa gola ai malintenzionati, ma non si preoccupi con me
non ha nulla da temere.
Peter: Comunque grazie per il
pollo.
Alexandra: Oh mi scusi è solo un modo di dire.
Peter: Tranquilla non sono permaloso…
Alexandra: Comunque se è un frequentatore di questo locale sa
benissimo che una bottiglia di champagne costa quanto mezzo stipendio di
un operaio specializzato.
Peter: Il denaro non è mai
stato un mio problema.
L’UOMO GUARDA CON ATTENZIONE LA DONNA.
Peter: Lei è russa vero?
Alexandra:
Si nota molto?
Peter: Beh non credo sia un difetto… La
guardavo ed ho origliato quando ballava col suo amico.
Alexandra: Non era un mio amico, diciamo uno che alla fine ci ha
ripensato. Come vede ora sta ballando con una mia collega.
Peter: Le dispiace?
Alexandra: Normale
amministrazione. Qui funziona così, prima si balla e poi eventualmente ci
si accomoda al tavolo e si ordina champagne.
Peter:
Conosco le regole.
Alexandra: Come fa a sapere che
sono russa?
Peter: Ha l’aria di essere
un’aristocratica. E poi è bella e malinconica, diciamo due ingredienti
inconfondibili.
Alexandra: Lei è una persona molto
intuitiva.
Peter: So che sono tempi duri per voi
russi, so che siete stati cacciati dal vostro paese… Essere strappati
dalle proprie terre è sempre un trauma.
Alexandra: Il
passato è passato. Ora sono Alexandra, cittadina americana.
Peter: Volevo solo dirle che io capisco il motivo per cui lei...
Alexandra: La ringrazio... si tira avanti. In qualche
modo ci si deve anche guadagnare da vivere non crede?
Peter:
Oh sì giusto… immagino quanto sia stato difficile agli inizi… Una donna
come lei avrà dovuto reinventarsi la vita…
Alexandra:
Non è stato facile, ma da che mondo è mondo, mi scusi la schiettezza,
allargare le gambe non è mai stato un problema e le assicuro non c’è
bisogno di una scuola particolare.
Peter: Sì in
effetti se si ha stomaco forte credo sia il mestiere più naturale di
questo mondo. Lei lo ha?
Alexandra: A tutto si fa
l’abitudine. Il segreto è non pensare.
L’UOMO GUARDA IN DIREZIONE
DEI DUE CEFFI CHE STANNO CONSUMANDO SEDUTI AL BANCONE DEL BAR.
Peter: Comunque grazie per l'aiuto e poi conversare con lei è
davvero piacevole, sa sono vedovo e certe sere è davvero doloroso rimanere
in casa da soli per cui vengo in questi posti ad ascoltare buona musica
swing.
Alexandra: Fossero tutti così discreti i
clienti… Sarebbe un piacere fare questo mestiere.
Peter:
Non lo è?
Alexandra: C’è di meglio in giro.
Peter: Lei è donna piena di grazia e ricca di fascino
credo non le sia difficile trovare compagnia… Sbaglio?
Alexandra: Non creda… non tutti gli uomini sanno apprezzare, come
dice lei, fascino e grazia,
Peter: Immagino che quella
mora lì giù in fondo, dal seno generoso e dall'aspetto volgare, abbiamo molto più successo di
lei…
Alexandra: Ognuno offre quello che
possiede, è la legge
del mercato…
L’UOMO SI DISTRAE, ORA STA ASCOLTANDO ATTENTAMENTE
L’ORCHESTRA.
Peter: La sente questa canzone? Si tratta
di Minnie the Moocher. Pensi che è stata cantata anche da Bette Davis nel
film The Cabin in the Cotton.
Alexandra: Oh sì la
conosco! È davvero piacevole…
Peter: Che sbadato non
ho ancora ordinato lo champagne.
Alexandra: Sono stata
io a sedermi qui, se vuole può anche non ordinare.
Peter:
Non la voglio mettere in imbarazzo.
L’UOMO CHIAMA IL CAMERIERE ED
ORDINA DUE BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE
Peter: Le confesso
che a me non piacciono per nulla le bollicine.
Alexandra:
E allora perché lo ha fatto?
Peter: Lei sta lavorando
ed io invece sto solo ascoltando musica…
Alexandra:
Stasera avevo raggiunto già il mio budget, non ce n’era bisogno, mi creda.
IL CAMERIERE PORTA LO CHAMPAGNE.
Alexandra: Vuole
ballare?
Peter: Preferisco rimanere seduto grazie. Lei
è una bellissima donna… Ascoltare musica insieme si raggiunge una
meravigliosa intimità…
Alexandra: Per quella ci sono
anche altri modi. Tipo parlare, raccontarsi…
Peter: Ha
bisogno di parlare?
Alexandra: Oh no, non voglio
annoiarla la mia storia è davvero triste.
Peter: A me
basta quello che so di lei.
Alexandra: Praticamente
nulla… del resto da quando sono qui mi sono ripromessa solo di ridere e
cancellare il mio passato. E poi il fatto che non sappia nulla di me mi
aiuta ad essere più leggera.
Peter: Lei è una donna
perfetta.
Alexandra: Ma che dice? Mi conosce da solo
una mezzora scarsa…
Peter: Conosco il suo nome e
credo sia vero.
Alexandra: Verissimo, ma mi perdoni,
un nome vale un altro e poi non sa nemmeno come sono fatta…
Peter: Non mi interessa vederla nuda… a volte i nomi, i vestiti,
i modi raccontano molto di più delle parole o di un seno, sia pure
meraviglioso come il suo.
Alexandra: Non è abbondante
come quello della collega, entra comodamente dentro una coppa di champagne.
Peter: Preferisco il suo.
Alexandra: Lei è molto gentile e con le parole ci sa
fare, ma a questo punto immagino che il mio seno non le interessi affatto.
L’UOMO RIMANE UN ATTIMO IN SILENZIO, RESPIRA PROFONDAMENTE E POI
RIPRENDE.
Peter: So cosa vado cercando...
Alexandra: Sta cercando qualcosa?
Peter:
Tutte le persone sole cercano qualcosa o qualcuno.
Alexandra:
Mi perdoni… sta cercando una moglie per caso?
Peter:
Mi perdoni lei, ma senza dubbio non la cercherei qui. Diciamo che sto
cercando una donna con cui ascoltare lo swing.
Alexandra:
Si accontenta di poco allora…
Peter: Perché mai?
Alexandra: Mi sembra un desiderio bizzarro e fine a se
stesso.
Peter: E invece sarebbe l’inizio di un lungo
percorso.
Alexandra: E chi le dice che io sia la donna
adatta a lei?
Peter: Sono certo che lei ha tutto ciò
che serve ad una persona sola, classe, tragedia, malinconia, decadenza,
rughe e sensualità...
Alexandra: A parte le rughe lei
mi lusinga.
Peter: Una donna senza rughe è
senza storia e non potrà mai
essere affascinante. Le rughe sono sinonimo di vita vissuta, di profondità
d’animo, di bellezza oltre il concetto ordinario.
Alexandra:
Detta così spero che arrivino presto allora.
Peter: Le
ha, le ha… mi creda, pur essendo giovane ci sono. Le rughe sono segni del
tempo ed il tempo inizia da quando si nasce.
Alexandra:
Non sono giovane.
Peter: Tra noi due ci saranno almeno
venti anni di differenza, come vuole che giudichi la sua età?
Alexandra: Le ripeto, lei gioca bene con le parole, riesce a
capovolgere anche i concetti più elementari. Mi piacerebbe conoscerla
meglio, per ora so soltanto che è un uomo solo.
Peter:
Ascolti mia cara Alexandra, io sono una persona sola, ma anche benestante,
quindi potrei avere qualsiasi cosa che desidero, basta pagare del resto,
ma sento che mi mancherebbe comunque qualcosa.
Alexandra:
Una donna intende?
LA DONNA ACCAVALLA SPONTANEAMENTE LE GAMBE.
L’UOMO COGLIE LA MALIZIA
Peter: Non in quel senso, ma
adoro essere sedotto.
Alexandra: Mi sembra una impresa
ardua… Lei dice che potrei sedurla?
Peter: Lo sta
facendo…
Alexandra: Allora sono a buon punto…
Peter: Esistono vari tipi di seduzione, deve solo
indovinare quale sia il più adatto ad un uomo solo, appassionato di musica
swing.
Alexandra: Me lo ha già detto. Una donna che
le tenga compagnia.
Peter: Un po’ poco non crede?
Diciamo una donna che entri in simbiosi con me e sappia ascoltare musica
swing in una specie di rapporto intimo. Ha presente quando iniziano a
vibrare all’unisono le corde dell’anima?
Alexandra:
Qui dentro la vedo difficile.
Peter: È qui che si
ascolta musica.
Alexandra: Mi accorgo che le mie
risposte suonano di una superficialità estrema. Sa cosa desidererei ora?
Non apparirle banale.
Peter: Lei non è affatto
banale, madame, la sua è una specie di
autodifesa ed io la comprendo. Mi rendo conto che sarebbe molto più
semplice allargare le gambe senza stabilire alcuna
vibrazione.
L’UOMO CHIAMA IL CAMERIERE ED ORDINA
UN’ALTRA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE NONOSTANTE LE DUE SUL TAVOLO SIANO ANCORA
COMPLETAMENTE PIENE.
Alexandra: Quindi mi devo rendere
disponibile la sera quando lei viene qui e rimanere seduta al tavolo… Beh
le considererei giornate di estremo riposo.
Peter: Non
creda sia facile, l’anima è più esigente del sesso. Se lo facesse sarebbe
la donna ideale per me.
Alexandra: Non saprei come
iniziare…
Peter: In parte già lo fa.
Alexandra: Quindi dovrei provare delle sensazioni forti
ascoltando musica, questo intende?
Peter: Le chiedo di
più ovvero quello di abbandonarsi su questa sedia davanti a me e raggiungere un vero e proprio orgasmo. Né più e né
meno come quando si abbandona in un letto. Ovviamente cambiano gli stati
d’animo.
LA DONNA SORRIDE.
Alexandra: Ossia una
fusione senza fisicità? Non sarebbe più facile salire quelle scale?
Peter: Mi sembra di averle spiegato chiaramente le mie
intenzioni fin da quando si è seduta a questo tavolo.
Alexandra:
Capisco.
Peter: Ordinerò tutte le bottiglie di
champagne che vuole.
Alexandra: Ma un rapporto intimo
così particolare, ha bisogno di conoscenza esclusiva, complicità... solo in quel caso si
raggiunge la totale sintonia.
Peter: Due persone, per
conoscersi, non hanno bisogno di raccontare il proprio passato, ma di
riempire il presente. Ed a me, per il momento, basta sapere che è qui a
tariffa ed è un’aristocratica caduta in disgrazia, non mi serve altro.
Alexandra: Quindi anche il mio mestiere conta?
Peter: Diciamo che ha esperienza da vendere, conosce i
tempi e sa quando raggiungere l’estasi, cambierebbe solo il mezzo per
raggiungerla.
Alexandra: Quindi non le serve altro…
Musica, esperienza e classe.
Peter: Esattamente.
Alexandra: Quindi suppongo che sapere che ho una figlia e
sono anch'io vedova le rovinerebbe l'immagine che ha di me e della donna
perfetta che lei crede che io sia.
Peter: Lei è
perfetta così, non chiedo altro. Se non fosse vedova, se non fosse madre
cambierebbe poco.
Alexandra: E se non mi sentissi
adeguata per questo ruolo?
Peter: So che offrire le
sue grazie diciamo carnali è un modo molto più facile per realizzarsi e
dare un senso al suo lavoro.
Alexandra: Mi sentirei
meno incompleta.
Peter: Lo immagino, del resto quello
è il suo compito e lo svolgerà in modo perfetto, ma ripeto ci sono diversi
modi per entrare in intimità.
Alexandra: Lei è un tipo
curioso, non ho mai conosciuto un uomo che confonde la musica col sesso,
in caso la musica accompagna ma non si sovrappone.
Peter: Oh sì, lungi da me, ne ho ben chiara la
differenza. Credo però che tramite la musica si possa arrivare davvero ad
rapporto carnale, ma non necessariamente il contrario.
LA DONNA
GUARDA LE BOTTIGLIE PIENE SUL TAVOLO.
Alexandra: Lei
mi sorprende, comunque per sua informazione volevo comunicarle che avendo
ordinato tre bottiglie di champagne, le mie grazie sono gratis e non deve
pagare alcun supplemento.
Peter: Crede che non conosca
le regole della casa? Non a caso ne ho ordinate tre.
Alexandra:
Quindi non è venuto qui solo per ascoltare musica swing, ma anche per
guadagnarsi il diritto di avere una donna a propria disposizione.
Peter: Esatto. Adoro questa sottilissima perversione. Se
le chiedessi di salire quelle scale lei non potrebbe dirmi di no. Ed io
invece, pur avendone acquisito il diritto, voglio dimostrarle che non mi
interessa affatto.
Alexandra: Ma ne ha diritto, lo
faccia. Magari solo per curiosità oppure per vedere e toccare con mano
quello che si è perso. Oppure per rendersi conto quanto le mie tette
entrino in una coppa di champagne.
Peter: Sarebbe banale non crede? Il
godimento estremo è averla qui pur sapendo che sopra ci attende un letto
matrimoniale comodo e una stufa accesa.
Alexandra:
Come fa a sapere questi particolari?
Peter: Beh
diciamo che ogni tanto sono ospite di qualche sua collega.
Alexandra: Quindi sono io che non le piaccio.
Peter:
Non la reputo adatta per quel ruolo.
Alexandra: Ora mi
offende.
Peter: Mia signora la sto gratificando. Lei è
una donna dalle buone maniere e sinceramente non ha né l’aspetto né
tantomeno i modi per salire quelle scale.
Alexandra: Sono solo buona ad
ascoltare musica?
Peter: Se ora salissi quelle scale
sarebbe solo per diritto acquisito e non per desiderio.
Alexandra: Quindi ho ragione, lei non mi desidera.
Peter: Le farei un torto se facessi l’amore con lei per tre
bottiglie di champagne sia pure di quello buono. Quello che invece
desidero è vederla godere su questa sedia mentre la musica pervade
totalmente la sua anima e il suo corpo.
Alexandra: Le
tre bottiglie sono la mia tariffa e la chiave per entrare nella mia
intimità! Se non avessi trascorso la serata con lei ci sarebbe stato un
altro cliente e le assicuro che a nessuno interessa il mio passato.
Peter: Prima le dicevo che non mi interessa il passato e
per quanto mi riguarda il suo passato è finito nel momento in cui lei si è
seduta qui.
Alexandra: Perché fa questo per me? Perché
mi considera di più di quello che faccio?
Peter:
Perché se fosse rimasta nel suo paese non si illuderebbe di vivere
all’insegna della leggerezza come vuole far credere.
Alexandra:
La leggerezza mi aiuta a vivere.
Peter: Lei suona il
piano vero?
Alexandra: Come fa a saperlo?
Peter: Osservo le sue mani madame, il modo con cui muove le dita.
Alexandra: Lo suonavo.
Peter: È stata
una rinuncia dura vero?
Alexandra: Se fosse stata solo
quella sarebbe stata poca cosa… comunque col pianoforte non ci si guadagna
da vivere.
Peter: È dura pensare che ci siano uomini
disposti a pagare le sue grazie senza sentirla suonare lo swing.
LA
DONNA SI GUARDA INTORNO, L’ORCHESTRA HA SMESSO DI SUONARE-
Alexandra: È quasi l’ora di chiusura ha ancora tempo per cambiare
idea.
Peter: Se al piano di sopra ci fosse un
pianoforte ora la seguirei volentieri.
Alexandra: Le
assicuro che è arte anche quella.
Peter: Non lo metto
in dubbio, lei è una signora di classe, ma le sue tette, seppure
incantevoli, non suonano lo swing.
Alexandra: Certo
forse non sentirà le note dello swing, ma le assicuro che tra le mie gambe
raggiungerà comunque l’incanto dei sensi.
LA DONNA SI ALZA DAL
TAVOLO.
Alexandra: Signore, è stato davvero un
piacere… La sua proposta è allettante come le bottiglie di champagne che
ha ordinato inutilmente…
Peter: Mi lascia così?
Alexandra: Lei è un uomo dalla fervida fantasia, ma ahimè
tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Peter:
Posso sapere se sta uscendo e se dopo è impegnata?
Alexandra:
A lei piace giocare, ma io considero il mio lavoro una cosa seria.
Peter: Crede che non sia serio? Mi dia una possibilità. È
libera?
Alexandra: Sono libera come una farfalla, mia
figlia dorme dalla nonna.
Peter: Posso invitarla per
una passeggiata lungo il fiume?
Alexandra: Confermo
che lei è un tipo molto curioso. Invece di invitarmi al piano di sopra
vuole fare una passeggiata con me. Il suo romanticismo mi disarma.
Peter: Beh… la notte è ancora molto lunga…
Alexandra: La notte è lunga solo per gli amanti, mio signore…
Peter: Facciamo due passi, poi senza pensarci troppo si
potrebbe sempre prendere la strada che porta alla mia villa.
Alexandra: Oh, ma che onore! Ma l’avverto se usciamo da qui lei
perde il diritto delle tre bottiglie di champagne…
Peter:
Ma acquisirei il diritto di corteggiarla e forse di conquistarla.
Alexandra:
Lei è davvero un tipo originale, ma parte favorito perchè conosce di già
il mestiere che faccio. Peter: Per
questa sera le chiedo il favore di metterlo da parte.
Alexandra: Ma vede è difficile
scindermi, non sono un bigliettaio di treno che a sera
si toglie il cappello, per fare la mia professione ho
sempre bisogno di calarmi nella parte. Peter:
Mi sta dicendo che una puttana è sempre una
puttana anche quando non lavora? Alexandra:
Dico che per fare in modo eccellente questo mestiere ho
dovuto imparare a non distinguere l'anima dal sesso.
Peter: Vede? Stiamo arrivando al punto.
Era quello che volevo sentirle dire! Ora accetta la mia
proposta? Viene da me?
Alexandra: A fare cosa mi
scusi…
Peter: Vorrei ascoltarla mentre suona nuda per me…
Alexandra: E cosa dovrei suonare?
Peter:
Ovviamente lo swing.
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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