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AMARSI CHE CASINO
Intervista a un
Crossdresser
Matteo ha 42 anni è padre, marito ed
eterosessuale, ma adora vestirsi da donna
.Matteo ciao, come nasce un crossdresser?
Penso che la mia storia sia comune a tanti altri,
niente di particolare se non che a dodici anni sentii
per la prima volta l'impulso di indossare abiti
femminili. Ovviamente censurai immediatamente il mio
istinto pensando alla vergogna, ai mei genitori e a
quanto avrei potuto deluderli.
Quindi cosa hai
fatto?
Qualche mese dopo però, da solo in casa, i
miei erano andati nella nostra casa del mare con mio
fratello, ed avendo tutta la giornata a disposizione
rovistai nei cassetti di mamma e col fiato in gola
iniziai a vestirmi e poi a truccarmi.
Cosa hai provato?
Una sensazione
incredibile! Non credo che poi negli anni abbia mai
riprovato un’emozione simile. Accarezzavo il pizzo del
reggiseno, la seta della camicia da notte, il nylon
dell’autoreggente come fossero immagini sacre. Quella
fu in assoluto la mia prima volta e davanti allo
specchio toccai il cielo con un dito. Mi sentivo
finalmente me stesso!
Dopo quella prima
volta cosa è successo?
Rubare la lingerie
di mia madre era comunque un rischio, per cui con i
miei risparmi iniziai a comprarmi un paio di mutandine
di pizzo e poi in un crescendo un reggiseno, una
gonna, un paio di calze. Nascondevo il tutto in un
armadio nel garage di casa, naturalmente avevo poche
occasioni per indossarli, ma il fatto che fossero lì a
mia disposizione mi dava un enorme senso di libertà.
Ne hai parlato con qualcuno.
Assolutamente no, era una cosa mia e nessuno doveva
sapere. Ripeto vivevo quella cosa con un senso di
vergogna. Avevo paura di essere gay, ma il fatto
strano era che mi piacessero le donne e non ero
attratto dai ragazzi.
Tu sei
eterosessuale a tutti gli effetti vero?
So
che le persone fanno fatica a capire e mi rendo conto
che la questione è abbastanza complessa, ma il
crossdressing è un termine neutro senza precise
connotazioni sessuali e c’entra poco con
l’omosessualità o la transessualità. Insomma non ha
una precisa connotazione sessuale bensì ha una
finalità a mio modo di vedere più feticista. A
differenza di una persona transgender, il cui utilizzo
è il sinonimo di una libera manifestazione della
propria vera identità nella sfera pubblica, il
crossdresser spesso mette in pratica il suo
travestimento nell’ambito della sua sfera privata
ovvero nella coppia. Se consulti qualsiasi dizionario
alla voce crossdresser troverai la definizione precisa
ovvero persone che si vestono ricorrendo a degli abiti
del sesso opposto. Solo questo c’è da sapere.
Purtroppo ancora oggi viene percepito
negativamente…
A livello sociale sì, come
se si trattasse di un disturbo mentale. In realtà, dal
punto di vista psicologico, il crossdressing non è mai
stato catalogato come tale. L’accezione negativa è
legata a vecchi schemi che vede la moda e il modo di
vestirsi strettamente legati al sesso di appartenenza,
ma c’è chi contrappone al binomio maschio-femmina
un'identità di genere più fluida.
Come
vivi ora da uomo adulto questa tua pratica?
Col passare degli anni acquisti consapevolezza e
sicurezza. Sai che il tuo modo di essere non è una
vergogna, anzi, trovi soddisfazione e piacere ad
essere te stesso. Ora non ho problemi di mostrarmi
vestito da donna, anche in pubblico e specialmente la
sera quando vado a teatro, al ristorante, in qualche
locale.
Tutto ruota sull’identità di
genere e mi chiedo come fa una persona eterosessuale a
trovare soddisfazione nel vestirsi da donna, quindi
assumere atteggiamenti femminili e ricercare certe
attenzioni…
Partendo dal concetto che
quando si chiudono le porte della camera da letto
l'umanità resta chiusa fuori va da sé che quando
cammino per strada non faccio sesso e di solito quando
un uomo mi fa delle avances mi irrita come capita alla
maggior parte delle donne che vengono importunate.
Alle volte mi potrebbe anche fare piacere essere
corteggiato, ma da qui a fare sesso ci passa il mare
anzi l’oceano. Vedi? Non credo che un uomo e una donna
che vestono con i loro abiti naturali si sentano prede
dell’altro sesso sempre e comunque.
Ma
ti capita di essere corteggiato?
Te l’ho
detto, certo che capita, capita anche di ricevere
delle proposte oscene, ma dipende dalla situazione,
dal mio stato d’animo, comunque il corteggiamento in
genere aumenta in modo smisurato la mia autostima,
questo non significa assolutamente che ci finisco a
letto.
Ma l’identità di genere rimane…
Qui c’è un enorme confusione. Provare piacere nel
sentirsi donna è un fatto intimo e personale e non
significa essere gay o essere attratti dal proprio
sesso. Il fatto che molti gay non abbiano alcun
interesse a travestirsi da donna è già in se stesso
uno spunto di riflessione. Comunque secondo la mia
esperienza è proprio la venerazione dell’altro sesso
che mi porta a volere apparire in tal modo. Credo che
l'importante sia sentirsi a proprio agio e vivere
felicemente tutte le emozioni che questo comporta.
Purtroppo per comodità si ragiona ad
etichette…
Esatto, i rigidi schemi legati
a genere e sesso hanno consolidato stereotipi che nel
tempo sono diventati sempre più forzati e che sempre
meno trovano riscontro nella realtà più sfaccettata e
meno incline all'omologazione. Pensa ad esempio ai
colori, i più bravi ne conoscono circa una ventina, ma
in realtà sono milioni. Immagina ad esempio quante
sfumature esistano tra il rosa e l’azzurro. Ecco ogni
persona è identificabile in una di queste sfumature.
Ma gli stereotipi persistono…
Secondo me più che gabbie e vincoli oggi si ha bisogno
di indipendenza e di onestà verso se stessi senza
finzione. Anche se mi rendo conto che credenze di
questo tipo resistono e sono dure a morire, proprio
perché di base è radicata un'idea di mascolinità,
diventata ormai tossica e per nulla sana. Da
condannare sarebbe piuttosto l'uomo violento: perché è
quello a fare paura, non un uomo con la gonna.
Leggo che è un fenomeno che affonda le sue
radici nella storia…
Ne parla perfino la
Bibbia… del resto ci sono varie ragioni per cui una
persona si veste con gli abiti dell’altro sesso.
Quella più comune è legata al mondo dello spettacolo,
penso ad esempio alle Drag Queen e ai Drag King del
resto per molti secoli il teatro è stato appannaggio
degli uomini che recitavano in abiti femminili visto
che alle donne non era concesso salire su un
palcoscenico. Comunque la prima crossdresser
incontrata nella cultura di massa è stata Lady Oscar.
Oscar viene educata fin da piccolissima come un
maschio, per poi diventare soldato. Nel cinema mi
viene in mente il film A qualcuno piace caldo in cui
Tony Curtis e Jack Lemmon che si travestono da
jazziste per sfuggire alla mala.
Un’ultima domanda… tua moglie come vive la cosa?
Il mio modo di vestire non intralcia assolutamente la
nostra vita di coppia. Anzi, lei apprezza il mio
essere creativo specialmente nella nostra sfera
intima. Adora tirare fuori la mia parte femminile e
spesso ci si identifica come io faccio con lei. A lei
non fa nessuna differenza come sia vestito perché
l’importante è che io sia me stesso. Del resto se non
lo fossi non sarei con la persona giusta, non credi?
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
WEB REPORTAGE
© All rights
reserved FONTI
https://spicy.robadadonne.it/crossdresser-chi-sono-cosa-fanno/
https://crossdressing.forumfree.it/?t=69650424
https://www.deabyday.tv/amore-e-coppia/whatsnew/article/7273/crossdresser-crossdressing-significato-esempi.html
https://donna.fanpage.it/crossdressing-uomini-etero-in-abiti-femminili-perche-sono-a-proprio-agio-cosi/
https://donna.fanpage.it/
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