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Ius primae noctis
Tra storia e leggenda
È davvero esistito il diritto della prima
notte? Ovvero il diritto del signore feudale di deflorare la
sposa di un altro uomo?
.
Adamo
che cos’è lo Ius primae noctis? Lo “Ius primae
noctis” ovvero il “Diritto della prima notte” indica il
diritto posseduto da un signore feudale di trascorrere,
in occasione del matrimonio di un proprio servo della
gleba, la prima notte di nozze con la sposa.
Ma è
esistito davvero? In realtà non esistono fonti che
dimostrino l'effettiva esistenza di un simile diritto.
Lo ius primae noctis è una straordinaria fantasia nata
alla fine del Medioevo, ed a cui hanno creduto così
tanto, che c'era quasi il rischio che qualcuno volesse
metterlo in pratica, anche se non risulta che sia mai
successo davvero. Alle volte si confonde con
l’espressione francese “Droit du seigneur” o quella
spagnola “Derecho de pernada”, cioè "diritto del
signore", il quale, in realtà, fa riferimento a un'ampia
gamma di diritti riconducibili al signore feudatario,
inerenti la caccia, la riscossione di tasse e tributi,
l'agricoltura, ma non si fa alcuna menzione riguardante
la verginità delle future spose dei propri sudditi.
E come mai nacque questa leggenda? Secondo la
visione che si affermò nell'età moderna, il servo della
gleba era legato alla proprietà padronale e i vari
aspetti della sua vita erano comunque condizionati dal
legame con la terra che coltivava. Anche il matrimonio,
come altri aspetti della vita sociale, vi era ricompreso
e talvolta, per ottenere il consenso ad esso, doveva
versare un tributo. Quindi un signore feudale secondo la
leggenda poteva violentare una donna appena sposata
nella sua prima notte di nozze senza che lo sposo o i
parenti si opponessero a tale diritto.
Quindi mi
stai dicendo che fu facile pensare che quel tributo
fosse in natura… Eh già, infatti qualcuno ritiene che
lo ius primae noctis può essere nato dalla degenerazione
di un rituale arcaico che in pratica collegava la
verginità a un tabù molto forte, che poteva essere
rimosso solamente da un re, da uno sciamano o un
personaggio potente e non certo da un comune mortale
come può essere considerato un marito.
Quindi
anche se ci fossero stati dei rari casi non si può
parlare di fenomeno generalizzato… Beh certo non si
può negare che non ci siano stati dei casi isolati. C’è
chi giura che sia stato realmente messo in pratica
sostenendo che fosse collegato ai riti di deflorazione
dell'antica Mesopotamia. Nella letteratura mesopotamica
infatti, il diritto della prima notte, ossia il
privilegio del signore di deflorare la sposa di un altro
uomo, risale perlomeno ai poemi epici. Invece il
documento più antico nel MedioEvo che fa riferimento a
questa credenza popolare risale al 1247 e riguarda un
accordo scritto fra i monaci benedettini e il signore di
Verson, il quale impegnava i servi della gleba residenti
nella sua proprietà terriera a corrispondere una tassa
in modo che questi rinunciasse ad esercitare il diritto
di veto, permettendo così di celebrare il matrimonio fra
la figlia di un servo e un uomo non residente nel
contado. Come si vede siamo molto distanti dal concetto
di Ius primae noctis.
Poi? Si deve attendere
il 1500 per avere altra pseudo documentazione che faccia
riferimento allo Ius primae noctis e riguarda il decreto
del mitico re scozzese Evenio III secondo cui "il
signore delle terre poteva disporre della verginità di
tutte le donne che vi abitavano". Sempre la stessa
leggenda vuole che Santa Margherita di Scozia abbia
fatto rimpiazzare lo ius primae noctis con una tassa di
matrimonio chiamata merchet. Tuttavia secondo storici
autorevoli il mitico Evenio III non è mai esistito e
tutto il racconto risulta essere nato dalla mente di
qualche burlone.
Anche in Italia nacquero
diverse leggende vero? Molte furono le prove a favore
dell’esistenza dello ius primae noctis, legate
principalmente a leggende e tradizioni. È, per esempio,
il caso del terribile Oberto di Badalucco, conte di
Ventimiglia che, intorno al XIII secolo, impose lo ius
primae noctis a tutte le fanciulle del posto. Una
ragazza e il suo promesso sposo, per sposarsi di
nascosto, fuggirono e fondarono il borgo di Montalto
Ligure. A Fiuggi, invece, si racconta la storia del
“Pozzo delle Vergini” in cui un signorotto locale faceva
gettare le donne che si presentavano “impure” quando
costui esercitava lo ius primae noctis.
Quando si
è iniziato a dubitare dell’esistenza di questo diritto?
Alla fine dell'Ottocento gli storici si chiesero a
chiare lettere perché mai questi facoltosi e onnipotenti
signori avrebbero dovuto darsi tanta pena nell'imporre
le proprie voglie con una specifica legge scritta legata
ai matrimoni. La loro posizione già garantiva libertà di
stupro di ogni cortigiana, senza la necessità di cercare
altre vittime specifiche nella popolazione dei villaggi.
Insomma come la cintura di castità siamo in presenza di
una forma simbolica che assegnava questo privilegio al
potente di turno per intimorire i propri servi e
ricordare loro che nessuno era libero agitando il
fantasma dello Ius primae noctis.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
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