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NEWS ROMA
 
Baby squillo
Scoppia un nuovo scandalo nella Capitale



Un altro caso di giovani prostitute a Roma. Dopo lo scandalo delle baby squillo dei Parioli, la scena ora si sposta nei quartieri bene dell'hinterland di Ostia, ossia Infernetto e Casal Palocco. È qui che un gruppo di ragazze benestanti e appena maggiorenni, almeno quattro, si prostituivano per 400 euro o poco più a prestazione.

Un nuovo caso di squillo per sfizio, non certo per necessità. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti le ragazze si prostituivano per comprare borse griffate, vestiti costosi, scarpe di lusso, smartphone e accessori di marca.

Sembra che l’attività avvenisse all’insaputa dei genitori. Ai quali le nuove baby squillo raccontavano la classica scusa di rimanere a dormire da un’amica.

Il manager dell’organizzazione era un loro ex compagno di classe e un ex fidanzato di una del gruppo, che, a quanto pare, aveva il compito di procacciare i clienti di solito imprenditori e professionisti con un’età media di 40 anni. Per questa attività il ragazzo incassava metà del prezzo del rapporto.

Gli incontri solitamente avvenivano in hotel di lusso nelle zone di Trastevere e Prati, ma sembra che il ragazzo abbia più volte messo a disposizione il suo appartamento all’Infernetto. Le ragazze durante i loro incontri con i clienti venivano controllate tramite un sistema di geolocalizzazione e avvisate in caso di pericolo.

Per lui gli inquirenti hanno formulato l’accusa di sfruttamento della prostituzione. L’inchiesta è partita seguendo le tracce di un manager di Barcellona in trasferta a Roma.

Il fatto fa notizia perché si tratta di giovanissime e appartenenti a famiglie benestanti, ma Roma ormai è diventata un’intera città a luci rosse a cielo aperto con prostitute in ogni angolo di strada che fanno per necessità il mestiere più antico del mondo. La concorrenza è spietata per cui le ragazze sono costrette a dare mostra di se stesse senza alcuna decenza per conquistare il cliente.

Dalle ultime statistiche a Roma lavorano in strada oltre tremila prostitute e trans. Da Valle Giulia a Via dei Campi Sportivi, travestiti e transessuali di ogni nazionalità si intrattengono nei parcheggi, nei camper, dietro una siepe con clienti più insospettabili. Per non parlare poi delle ragazze che battono sulla Via Salaria, sulla Tiburtina, su Via Cristoforo, Viale Palmiro Togliatti, sulla Tiberina, sulla Nettunense, a Tor Di Quinto e sulla Portuense, ad ogni ora del giorno e della notte, giovanissime e minorenni, che si “appartano” per modo di dire anche a piedi per una marchetta veloce. Ormai l’amore, se così lo vogliamo chiamare, avviene nelle macchine parcheggiate alla luce del giorno o dei lampioni di notte, perfino di fronte ai bar, ai negozi, ai locali pubblici, parchi e scuole. Una situazione che ha dell’incredibile e che sembra senza via d’uscita

Tutto ciò dà vita a questo mercato indecoroso dove girano diversi milioni di euro. E nonostante i tempi di magra per via del virus e delle bollette il lavoro non manca mai. Di solito chiedono venti euro per una prestazione di quindici minuti solo orale, trenta un rapporto sessuale completo, mentre si arriva a cinquanta per un rapporto anale. La trattativa è veloce e altrettanto la prestazione, di solito, anche per via della lingua, non parlano col cliente, non ci sono preliminari e si arriva subito al sodo. Non sono rari casi di schiavitù, donne che finiscono in mano a racket e che vengono vendute passando di mano in mano per racket senza scrupoli.

Certo la notizia delle ragazze bene che si prostituiscono fa notizia e questa volta non è possibile nascondere la polvere sotto il tappeto, ma qui ogni santo giorno ci sono ragazzine minorenni che per accontentare i propri aguzzini e “fare la giornata” si danno per dieci euro e anche meno. Si inginocchiano lungo la strada, incuranti delle auto che passano, e in fretta e furia consumano la prestazione. A volte qualcuno in preda al disgusto chiama la polizia, ma poi nulla cambia. Solo qualche ora di tregua e poi ancora tutte in strada e si ricomincia…













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