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GIALLO PASSIONE
 
 

Diogo Alves
L’assassino dell’acquedotto
Tutta questione di… testa
 



 
 


 
LISBONA 1836. Il serial killer dopo averle rapinate uccideva le sue vittime gettandole da circa 60 metri in modo che si pensasse a dei suicidi. Fu impiccato e la sua testa mozzata, ancora oggi visibile nell’Università di Lisbona, fu oggetto di studi.

Adamo chi è Diogo Alves?
Era un serial killer e rapinatore portoghese di origine spagnola. Era nato nel 1810 e si rese famoso per aver ucciso in soli quattro anni tra il 1836 e il 1840 circa 70 persone.

La sua storia?
Era nato in Galizia da una famiglia di contadini e faceva l’acquaiolo. Si racconta che in giovane età era caduto di cavallo battendo la testa. All'età di diciannove anni, i suoi genitori lo mandarono a lavorare a Lisbona, qui conobbe l’ostessa Maria "Parreirinha" Gertrudes, ebbero una figlia, ma, forse per questioni di soldi, tra loro le cose non andavano per cui Alves iniziò a bere e a giocare d'azzardo.

Ma non solo…
Sì, in effetti pensò a un piano per arrotondare le entrate perché si rese conto che trovando solo lavoretti saltuari e quanto meno col gioco d’azzardo non avrebbe mai potuto permettersi lo stile di vita da lui desiderato. E così, all’età di ventisei anni, cominciò a delinquere.

E cosa fece?
La cosa più semplice che gli venne in mente fu quella di rapinare la gente. Lui per questioni di lavoro conosceva bene l’acquedotto Aguas Livres percorso ogni giorno da centinaia di mercanti. Quindi pensò bene di appostarsi di notte rapinando i malcapitati, per questo motivo si guadagnò il soprannome di "The Aqueduct Murderer". Praticamente derubava i poveri passanti e poi li gettava da un’altezza di 60 metri in modo che si pensasse a dei suicidi, uno stratagemma che inizialmente riuscì alla grande.

E la polizia?
Ripeto all’inizio quei delitti, circa 70, passarono per suicidi fino a che l’acquedotto fu chiuso, e si passò a indagare. Ma in realtà gli omicidi sull'acquedotto rimasero senza colpevole.

Quindi Alves fu scagionato?
Fu condannato per altri crimini. Infatti chiuso l’acquedotto decise di fare il salto di qualità e rapinare la casa di un ricco medico. Qualcosa evidentemente andò storto e alla fine insieme ad un suo complice uccise tutta la famiglia, ossia quattro persone. Aveva passato il segno. Comunque fu la figlia Maria de Conceição di 11 anni che parlando lo incastrò inesorabilmente. Alves fu condannato a morte e impiccato il 19 febbraio 1841, insieme al suo complice, divenendo così il penultimo criminale ad essere impiccato in Portogallo.

Dopo l’impiccagione qualcuno pensò bene di studiare il suo cervello…
La sua testa fu separata dal corpo e posta in una fiaschetta di vetro in una soluzione di formaldeide per conservarla a fini scientifici.

E studiando quella testa cosa scoprirono?
Poco e niente, sai eravamo l’Ottocento e in quel periodo andava molto di moda la frenologia, ossia la teoria scientifica, oggi completamente abbandonata, secondo cui dalla conformazione del cranio, gli avvallamenti, la forma eccetera, era possibile risalire allo sviluppo di certe zone del cervello, sedi di particolari funzioni psichiche. Ovviamente non era un metodo scientifico, ma erano sicuramente i primi passi verso lo studio delle funzioni dell’encefalo.

La testa mozzata si trova attualmente nel teatro anatomico della Facoltà di Medicina dell'Università di Lisbona ed è diventata un'attrazione turistica. Ancora oggi, attorno alla sua figura c'è un enorme macabro fascino, e nonostante siano passati 176 anni, i suoi occhi sembrano ancora fissarci con vivacità impressionante, quasi spaventosa. Pare che all'uomo sia stato chiesto una volta se avesse mai avuto rimorsi per le sue vittime. Lui non si scompose e senza manifestare alcun pentimento disse: “Mai. Solo una volta, con una bambina che ho dovuto uccidere perché temevo che parlasse. Lei mi ha sorriso prima che ponessi fine alla sua vita. La cosa mi ha enormemente disturbato.”
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://www.perdavvero.com/diogoalves/
https://en.wikipedia.org/wiki/Diogo_Alves
https://www.nerocrime.com/la-testa-di-diogo-alves/
https://www.ivg.it/
FOTO GOOGLE IMAGE


 






 
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