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AMARSI? CHE CASINO!
GIALLO PASSIONE
DIECI OMICIDI SENZA
UN COLPEVOLE Il Mostro di
Modena*
“Il Killer delle lucciole”
Esiste un “Mostro di Modena”? In altre
parole: esiste un unico serial killer dietro i
dieci anni di omicidi di dieci giovani
prostitute legate al mondo dell’eroina?Marina, Donatella, Monica sono solo alcune delle
dieci vittime di quello che i media
chiamarono il ‘mostro di Modena’.
Giovanissime, eroinomani, alcune prostitute,
venivano avvicinate dal killer e uccise a
coltellate e o mani nude. Il mostro, mai
catturato, si ritirò nel 1995
*NEL RISPETTO DELLE
PERSONE SCOMPARSE NELL'ARTICOLO NON SONO
RIPORTATI I COGNOMI DELLE VITTIME
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Adamo ma davvero è esistito il Mostro di
Modena?
Tra il 1983 e il 1995 ci
furono in quella zona dieci omicidi, se fossero tutti
della stessa mano non lo sappiamo con certezza, ma una
cosa possiamo dire che nonostante alcuni importanti
indizi, nessuno all’epoca indagò incrociando e
comparando i dati delle indagini.
Quando iniziò la
faccenda?
Siamo negli anni ottanta a
Modena precisamente nel 1983 quando, in una via
isolata del quartiere Sacca, venne trovata cadavere
Filomena. Il suo corpo presentava diverse ferite da
coltello. Si saprà in seguito che faceva la prostituta
battendo di notte i marciapiedi della città. Nessuno
gridò allo scandalo e il delitto venne immediatamente
derubricato a storia di emarginati, drogati,
prostitute e criminali.
Due anni dopo però
un altro delitto…
Esatto, il 21 agosto 1985,
in un’estate più calda del solito, nelle vicinanze
della fornace abbandonata di Baggiovara, spuntò un
altro corpo senza vita, quello di Giovanna, una povera
ragazza di appena 19 anni, trovata con il volto
sfigurato e il cranio fracassato da una grossa pietra.
Venne incriminato il fidanzato della vittima,
tossicodipendente, ma successivamente risultò estraneo
ai fatti.
Ma non finì così…
Passano altri due anni e il
12 settembre 1987 fu trovata senza vita a San Damaso,
una ragazza di 22 anni. Il suo nome era Donatella e
l’autopsia accertò che era morta a seguito di tagli al
cuore e alla gola, probabilmente con un coltello.
Anche in questo caso venne chiusa la faccenda
con un nulla di fatto…
Purtroppo sì, anche se
nelle indagini iniziarono ad emergere varie analogie
tipo che si trattava molto probabilmente di un uomo
mancino che si avvicinava alla vittima alla guida di
una Fiat 131 blu, tipo ministeriale, e dopo aver
percorso qualche passo a piedi con un’andatura
claudicante uccideva la sua vittima alle spalle.
Comunque all’epoca tutti indizi ignorati…
Due mesi dopo fu la volta
della ventunenne tossicodipendente Marina, strangolata
con il foulard giallo il 1° novembre 1987, a Gargallo,
frazione di Carpi. In questo caso si ebbe qualche
indizio in più, perché la ragazza scrisse sul suo
diario prima di morire: "Stasera ho un incontro con
una persona importante: - Lo zio ricco -." Insomma
Marina aveva una certa considerazione verso la persona
che poi si rivelerà il suo assassino, molto
probabilmente la stessa persona alla guida della Fiat
131 blu ministeriale… Ma nessuno lesse i suoi diari,
eppure da quelle parole si sarebbe potuto dipanare
l’intricata matassa.
Ma la cosa strana è che questa volta anziché i
soliti due anni passarono solo due mesi dal precedente
delitto. Come te lo spieghi?
È presto spiegato,
successivamente si venne a sapere che Marina conosceva
Donatella e che la sera del delitto di Donatella,
Marina si trovava nello stesso luogo. Quindi qualcuno
azzardò che Marina abbia pagato con la vita qualcosa
che non doveva sapere.
Nonostante l’evidente collegamento tra i due
delitti a Modena nessuno cercò un serial killer però…
Ciascun delitto fu relegato
ad episodio singolo tra drogate e spacciatori e
nessuno si prese la briga di unire i puntini tra quei
delitti e tantomeno incrociare dati e dinamiche. Solo
qualche giornale della provincia iniziò a titolare
quegli articoli di cronaca con “Il Killer delle
lucciole.” Ma evidentemente dato il troppo rumore i
delitti ripresero la cadenza di prima ossia occorrerà
aspettare altri due anni per un nuovo tragico fatto.
Siamo nell’89…
Esatto il 30 maggio del
1989 venne trovata strangolata in un vicolo alla
periferia di Panzano, Claudia di 24 anni. La dinamica
presentò molte analogie ai precedenti omicidi. La
donna era nuda con il solo laccio al collo usato per
strangolarla.
Dopo neanche un anno, un altro delitto.
Questa volta le modalità
dell’assassinio si distaccarono dal modello solito.
Infatti l'8 Marzo 1990 venne rinvenuto a Staggia di
Bomporto il corpo di Fabiana, 21 anni, anche lei
tossicodipendente, ma questa volta non si trattava di
una prostituta… Poi sarà la volta di Antonietta
soffocata con una calza di nylon, di Anna e di
Annamaria morta con 11 coltellate al cuore, in un
fosso di Corlo.
Tutti casi archiviati immagino…
Eh già, le indagini si
conclusero tutte con un nulla di fatto, solo nel caso
dell'omicidio di Monica, prostituta tossicodipendente
strangolata il 3 gennaio 1995 nel letto della sua
abitazione di via Rua Freda, nel centro di Modena,
spuntò fuori un uomo che rimarrà semplicemente
indiziato. Si tratta di un poliziotto che aveva avuto
una relazione con la vittima, ma verrà accusato solo
di favoreggiamento e spaccio di droga. Molto
probabilmente Monica conosceva il suo omicida, il
quale per depistare le indagini tentò di simulare una
morte per overdose piantandole un ago nel braccio.
Quello di Monica è l’ultimo omicidio vero?
L’ultimo di una sequenza di
delitti che, nell’arco di dieci anni, fece dieci
vittime, la maggior parte delle quali utilizzava la
prostituzione come mezzo per procurarsi i soldi
necessari per acquistare la droga. Poi osservando i
delitti nella loro interezza si scoprì che i luoghi
dei ritrovamenti tracciati su una mappa formavano un
pentacolo, ossia un simbolo esoterico che evoca il
diavolo. Modus operandi di un serial killer o tragiche
coincidenze? Tuttavia, anche la pista satanista non fu
mai presa in considerazione dagli inquirenti,
soprattutto perché non sono mai stati totalmente
convinti di trovarsi di fronte a un serial killer.
Comunque legati o meno si tratta di una scia di sangue
lunga dodici anni. Dieci giovani ragazze uccise senza
pietà. E tanti, troppi genitori che, ieri come oggi,
chiedono ancora giustizia.
Nel 2019 qualche anima buona però sentì il
dovere di riaprire le indagini su questo mistero…
A seguito di una
trasmissione televisiva si riaprì il caso ma alla fine
della fiera possiamo tranquillamente affermare che se
davvero il Mostro di Modena è realmente esistito, si
ha una sola granitica certezza, ovvero il Mostro non
ha ancora un volto.
FINE
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