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AMARSI CHE CASINO
 
 




Museum of Sex di New York
DOMINATRICI ARMATE DI FRUSTA,
SCENE LESBO E SPANKING.
NON ABBIAMO INVENTATO NIENTE.
I DILDO NON ERANO ANCORA ARRIVATI,
MA C’ERANO I CANDELIERI
E I MANICI DI SCOPA

 



 
 


 
“Siamo convinti di aver inventato la pornografia hardcore” dice Mark Snyder, direttore del museo del sesso di New York City, “ma in realtà è qualcosa che esiste da molto prima di quanto si pensi”.

Nell’ultima mostra del museo: “Hardcore: un secolo e mezzo di immaginario osceno”, ci si imbatte subito nella letteratura erotica del 1500, farcita di desideri e fantasie sessuali che, a tratti, “possono sembrare più spinte di qualunque cosa ci sia in giro oggi”.

Per molte persone la pornografia è un argomento tabù. Nonostante il sesso e l’immaginario sessuale facciano ormai parte della nostra cultura, tendiamo a considerare il materiale erotico ancora come qualcosa di privato, da nascondere in uno scaffale o dietro la televisione e da consumare di nascosto.

Il Museo del sesso di New York, aperto il 5 ottobre 2002, e da allora, nonostante lo scetticismo iniziale, registra ogni anno migliaia di visitatori, sia americani che stranieri. Mostra i mutamenti della cultura sessuale americana dalla prostituzione del XIX secolo fino alle storie delle prime pin up californiane arrivando fino ai giorni nostri con le mostre dei moderni oggetti dell'industria hard.

Fondato da Daniel Gluck, ex venditore di software per computer, ha deciso di cambiare mestiere e portare a New York quello che mancava: un museo dedicato alla cultura sessuale degli Stati Uniti. Il Museum of Sex di New York si trova al 233 di Fifth Avenue (all'incrocio con 27th Street) e la sua mission è quella di preservare e presentare la storia, l'evoluzione e il significato culturale della sessualità umana.
Il museo del sesso ha una collezione di oltre 15 mila pezzi alla quale fanno da corredo delle mostre non permanenti che offrono spunti di riflessione su sesso e sessualità'.

“La gente pensa che la cultura vittoriana fosse molto puritana – dice Sneyder – in effetti, questa è l’immagine che volevano passasse alla storia, ma la gente di quell’epoca era anche molto curiosa, le piaceva esplorare e documentarsi su ogni aspetto della vita”.

Proseguendo nella mostra, si trovano i “money shot”, foto di eiaculazioni, liquidi corporei, primi piani su organi sessuali e masturbazioni ma la cosa più interessante sono i giocattoli erotici: candelieri, manici di scopa e torce venivano usati dalle donne per eccitarsi all’interno delle loro casette vittoriane.

“All’epoca non esistevano i dildo e le persone si arrangiavano con quello che avevano in casa”, dice il direttore del museo Mark Snyder. All’inizio del ‘900 si iniziò anche ad esplorare tabù come orge, sesso omo e travestimenti religiosi, pratiche che all’epoca erano considerate illegali.

Alla mostra ci sono alcune delle prime documentazioni fotografiche del BDSM: in uno scatto una dominatrice impugna la sua frusta mentre calpesta la faccia di un uomo, in un’altra una coppia è legata insieme con delle catene. Un altro pezzo interessante è una collezione di 120 fotografie erotiche scampate alla “Società per la Soppressione del Vizio”, che nei primi anni venti bruciò più di 160 tonnellate di materiale erotico.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATO REALIZZATO GRAZIE A:

https://www.dagospia.com/rubrica-2/
https://www.marcopolo.tv/il-museo-del-sesso-a-new-york
Justin Jones per http://www.thedailybeast.com
http://www.museumofsex.com
https://www.ansa.it/canale_inviaggio/


FOTO GOOGLE IMAGE















 
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