Catherine Walters,
conosciuta anche come "Skittles", è stata una delle ultime
grandi cortigiane della Londra vittoriana. I suoi benefattori
erano imperatori, primi ministri, duchi, leader di partiti
politici e diversi membri della famiglia reale britannica tra
cui il futuro re Edoardo VII e il principe Alfredo, duca di
Edimburgo.
Madame le sue origini?
Sono nata a Liverpool e sono la terza dei cinque figli di Edward
Walters, un doganiere di Liverpool trasformato in locandiere nel
Cheshire e Mary Ann Fowler. Mio padre era un ubriacone e mia
madre è morta di parto, così a 16 anni grazie a Lord Fitzwilliam
che diventò il mio amante mi sono trasferita a Londra.
Come mai era soprannominata Skittles?
Da
giovane lavoravo in una pista da bowling a Chesterfield Street
vicino a Park Lane e lo Skittles è l’antenato del bowling,
antichissimo gioco che si praticava nel MedioEvo.
Dicono fosse una donna molto bella…
Più che
per la mia bellezza sono famosa per essere stata un’abile
cavallerizza, venivo definita la più elegante amazzone
dell’epoca, pensi che nel 1860 una mia cavalcata ad Hyde Park
attirò enormi folle di turisti. Molti di loro svennero per il
mio look aggressivo indossato senza biancheria intima e
confezionato su misura da Henry Poole & Co. Le signore
aristocratiche copiarono il taglio attillato del mio abito da
equitazione e divenni una nota trendsetter.
Lei
ripeteva da giovane che la bellezza non sarebbe mai fiorita in
un ambiente povero e squallido.
La bellezza bisogna
curarla e di certo non si conserva tra sporcizia, malattia e
ignoranza.
Ebbe molti amanti vero?
Più che amanti direi delle vere e proprie relazioni con uomini
famosi tra cui Aubrey de Vere Beauclerk, con il quale fuggii per
alcuni mesi in America nella seconda metà del 1862; Napoleone
III; il ministro delle finanze francese Achille Fould; e il
Principe di Galles poi re Edoardo VII. Fui anche il primo amore
del poeta Wilfrid Scawen Blunt, lui rimase infatuato di me per
il resto della sua vita.
Ha dimenticato Spencer
Cavendish…
Ah sì il marchese di Hartington, che
inseguii a New York durante la guerra civile americana. Avevo 19
anni. Lui per ricompensarmi mi regalò una casa a schiera di
Mayfair con una stalla di purosangue e una rendita di 2000
sterline l'anno quando ci lasciammo, pensi che dopo la sua morte
la famiglia Cavendish continuò a pagare quella somma.
Il diarista Henry Labouchiere la descrisse molto bene…
Esaltò i miei occhi grigio-blu, i capelli castani, la vita di 18
pollici e scrisse che avevo un cuore così capriccioso per essere
l'unica puttana nella storia a mantenerlo intatto.
Infatti non si sposò mai vero?
Mai.
Al tempo era considerata una cortigiana discreta…
Nonostante corressero voci sulle mie presunte relazioni con
uomini ricchi e famosi non ho mai confermato né smentito. Per
questo motivo ero molto ricercata ed apprezzata.
Come cortigiana divenne molto ricca.
Le mie
relazioni più o meno sentimentali mi diedero di certo un
benessere economico e una vita tranquilla. Oltre alla mia casa a
Mayfair, possedevo altre proprietà tra cui due alberghi, uno in
Francia e l’altro in Inghilterra.
Nel 1879 la
cortigiana più famosa dell’era vittoriana, ormai quarantenne,
ebbe un'ultima grande passione per il diciannovenne Gerald de
Saumerez, che avrebbe ereditato il suo patrimonio alla sua morte
che avvenne per emorragia cerebrale il 5 agosto 1920 nella sua
casa a, Mayfair. Fu sepolta nel cimitero del monastero
francescano a Crawley , nel West Sussex.