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CINEMAPASSIONE LE DIVE DEL MUTO
INTERVISTA
IMPOSSIBILE A
Mabel Normand
La Charlot femmina
Una tra le prime grandi star del cinema,
protagonista di una carriera sfolgorante ed
una vita maledetta segnata dagli scandali.
Fu attrice, sceneggiatrice, regista,
produttrice e indiscussa regina della commedia
durante l'epoca del muto
(New Brighton, 9
novembre 1892 – Monrovia, 22 febbraio 1930)
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Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Amabel Ethelreid e sono la terzogenita di
Claude Normand, un pianista di origine francese, e di Mary
Drury, di origine irlandese. Mio padre per arrotondare lo
stipendio faceva l’ebanista e il falegname di scena.
Come fu la sua adolescenza?
Pur avendo
ricevuto una scarsa istruzione ero un’accanita lettrice,
praticavo nuoto ed ero una discreta pianista. Ancora adolescente
trovai un lavoro come tagliatrice in una azienda di tessitura,
ma poi per il mio aspetto gradevole venni consigliata di
intraprendere la carriera di modella per disegnatori e
fotografi.
Poi cosa accadde?
Per un
breve periodo lavorai per i Vitagraph Studios di New York City
per 25 dollari a settimana. Uno dei miei primi film da
protagonista fu Her Awakening diretto da DW Griffith nel 1911.
Interpretavo una ragazza molto seducente e venni notata dal
regista attore Mack Sennett destinato a diventare il re della
commedia.
Tra voi nacque un’intensa relazione
vero?
Per lui lasciai la Vitagraph prima per la
Biograph Company e poi la Keystone, la compagnia dove lavorava
Mack e che rispetto alle altre poteva vantare una troupe di
prim’ordine. Pensi che nel 1913 si aggregò al gruppo anche
Charlie Chaplin.
Dicono fosse stata lei a
convincere Sennett ad ingaggiare Chaplin…
Sì è vero
lo trovavo buffo e interessante. Con lui in seguito formai una
coppia formidabile ed ero molto apprezzata da Chaplin come
attrice e meno come regista. Comunque girammo insieme dodici
film di successo. Poi lavorai con Roscoe "Fatty" Arbuckle in 17
cortometraggi.
Lei continuava ad avere un
rapporto speciale con Mack Sennett…
Ci amavamo e nel
1915 fummo molto vicini a coronare la nostra relazione con il
matrimonio, ma l'estenuante impegno nel lavoro e la mia
diffidenza verso le sue amicizie femminili contribuirono a
raffreddare quel rapporto e poi a lasciarci definitivamente. Ci
fu un episodio in particolare che mi aprì gli occhi ossia quando
una delle tante amanti di Sennett mi lanciò per gelosia un vaso
in testa e mi ferì in maniera seria tanto che fui costretta a un
lungo ricovero. Fu in quel momento che mi decisi a lasciarlo.
Non fu solo una separazione sentimentale.
Assolutamente no, nel 1918, dopo aver girato il mio film più
importante, Mickey, mi separai definitivamente da Sennett anche
professionalmente, firmando un contratto da 3.500 dollari a
settimana per cinque anni con Samuel Goldwyn, quell’impegno
prevedeva la realizzazione di diciotto film.
Dopo la separazione da Sennett lei iniziò a fare abuso di droga
e alcol…
Entrai in crisi e non riuscii a mantenere
fede agli accordi presi con Goldwyn, tra l’altro in quel periodo
rimasi incinta di Goldwyn ma non riuscii a portare avanti la
gravidanza. Fu Sennett a venirmi in aiuto e tratto col boss
della MGM per un mio ritorno alla Keystone. Ma la mia carriera
come regina della commedia, aveva già ormai raggiunto l’apice
del successo e si stava già avviando verso il suo naturale
declino.
Si parla di frequenti flirt con amanti
occasionali…
Quando un’attrice comincia a sentire il
peso degli anni e inizia a percorrere la via del dimenticatoio
fa di tutto per cercare considerazione. Io reagii nel modo
sbagliato e intrattenni varie relazioni tra cui con il direttore
della Paramount Pictures, William Desmond Taylor, un
affascinante manager ma con una reputazione di incallito
donnaiolo.
C’è un episodio in particolare che la
riguarda…
Nel pomeriggio inoltrato del 1º febbraio
1922, intorno alle 19.00, entrai nel bungalow dove Taylor
alloggiava, uscendone dopo circa tre quarti d'ora. Purtroppo
quella sera stessa Taylor fu trovato cadavere, con il petto
squarciato da un proiettile. Furono interrogate diverse sue
amanti tra cui la sottoscritta. Fui indiziata e accusata
dell’omicidio con il movente di essere un’amante gelosa, ma
ovviamente fui scagionata da ogni accusa e il delitto rimase
impunito.
Un anno dopo ci fu un altro cruento
fatto di cronaca…
Nel 1923 il mio autista personale
sparò a un miliardario nel corso di una festa di Capodanno, a
cui partecipava anche la mia amica rivale Edna Purviance.
L'ennesimo scandalo mi diede il colpo di grazia e i miei film
iniziarono a essere boicottati.
L'attrice trascorse
gli anni del declino afflitta da problemi di salute. Nel corso
del 1926 si sposò con l'attore Lew Cody, vivevano separatamente
in case vicine a Beverly Hills, ma le sue condizioni
peggiorarono rapidamente: nell'autunno del 1929 la tubercolosi
la costrinse al ricovero in un sanatorio dove, sei mesi più
tardi, morì prematuramente all'età di 37 anni. Ricevette in
seguito il prestigioso riconoscimento della Hollywood Hall of
Fame con una stella sulla Hollywood Walk of Fame per i suoi
contributi ai film al 6821 di Hollywood Boulevard.
Nella
breve vita di Mabel Normand, ci sono stati molti primati in
carriera. È stata la prima attrice a dirigere se stessa nei
film. È stata la prima donna ad avere il suo nome in titoli di
film. È stata la prima donna ad avere un proprio studio, la
Mabel Normand Feature Film Company. Fu la prima a farsi lanciare
una torta in faccia. Il capo dei famosi Studios, Adolph Zucker,
l’ha definita “una brava atleta che sapeva nuotare, tuffarsi,
correre, saltare, boxare e, la cosa veramente importante, cadere
meravigliosamente”.
La scrittrice Adela Rogers St. Johns, in
Photoplay del giugno 1929, scrisse: «Mabel Normand è stata la
più grande attrice comica che lo schermo abbia mai conosciuto.
Oggi dovrebbe occupare il posto tra le donne dello schermo che
Chaplin tiene tra gli uomini».
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