Salve William
le sue origini?
Sono nato nel Maryland
come schiavo. Ero il quinto figlio di una famiglia con
13 figli. Dopo la guerra civile, i miei genitori
riuscirono ad acquistare una fattoria. Aiutavo i miei
nei campi e mi rendevo conto che essendo nato nero non
avevo altre alternative nell’America dell’epoca.
La sua fortuna fu quella di essere nato
negli Stati del Nord…
Avevo nove anni
quando scoppiò la guerra di secessione. Gli Stati
Uniti si scissero in due e si diedero battaglia: a
nord, la borghesia industriale, che non voleva più
schiavi, ma operai salariati per le sue fabbriche, a
sud, l'aristocrazia delle piantagioni che in qualche
modo volevano mantenere lo status quo e lo
sfruttamento dei neri nei campi. Vinsero gli Stati del
Nord ossia gli antischiavisti di Lincoln ed io mi
ritrovai a essere un uomo libero. Per guadagnare
qualche dollaro andai a fare prima il cameriere
d'albergo e poi il bidello in un college di Washington
dove imparai da solo a leggere e scrivere.
Ma la sua battaglia non fini lì…
Ottenuta la libertà come nero iniziò quella ancora più
dura per i diritti omosessuali o meglio per i diritti
di vestirmi da donna, cantare e ballare vestita come
più mi piaceva.
Per le sue tendenze
sessuali fu arrestato più volte dalla polizia, vero?
Era il 12 aprile del 1888 quando nella mia casa di
Washington organizzai una festa danzante. La maggior
parte dei partecipanti maschi indossavano sgargianti
abiti femminili e ballavano fasciati di raso. Chiamata
dai vicini la polizia fece irruzione nella casa. Quasi
tutti scapparono, ma io protestai dicendo che non
avevano alcun diritto di entrare in casa mia e di
interrompere una festa privata. La polizia non sapeva
bene cosa avessi fatto di male e di quale grave reato
mi fossi macchiato, ma comunque nel dubbio mi arrestò!
Qual era l’accusa?
Furto di
identità femminile! Di certo, per la morale
dell'epoca, ero un tipo strambo da tenere il più
lontano possibile dalla società dei gentiluomini della
capitale. Ma l'accusa era ben poca cosa per finire in
carcere per cui nel 1896 fui ingiustamente condannato
a 10 mesi di carcere con l’accusa falsa di gestire un
bordello e di conseguenza di favoreggiamento alla
prostituzione.
Come mai fece così
scandalo?
Rivendicare il diritto di
truccarsi e vestire da donna era il mio bisogno di
libertà e di per sé un fatto rivoluzionario, anche se
quelle feste avevano poco a che fare con il sesso.
Formammo un gruppo per sensibilizzare l'opinione
pubblica ma venimmo tutti condannati per il solo fatto
di rivendicare il diritto di poter scegliere
pubblicamente la nostra identità mentre di contro
venivano tollerati gli uomini che facevano sesso
anonimo e squallido nei cespugli del Lafayette Park
appena a nord della Casa Bianca!
Lei
non si rassegnò e sfidò la pubblica opinione…
Mi indignavo per il fatto che non era giusto, che
nessuno poteva finire in carcere per il modo in cui si
vestiva, per il modo in cui era, per le cose che amava
fare, per le persone che amava, per il modo in cui le
amava. Feci richiesta di grazia al presidente Grover
Cleveland, diventando il primo americano a
intraprendere un'azione legale per difendere la
comunità queer. La grazia fu rifiutata ma io dopo
l’uscita dal carcere continuai imperterrito la mia
battaglia organizzando feste e a sentirmi una Regina.
Swann morì nel 1925 a Hancock, nel Maryland.
Dopo la sua morte, i funzionari locali bruciarono la
sua casa nella speranza che il fuoco potesse ripulire
il mondo dall’uomo che non solo è stato la prima Drag
Queen, ma anche di quello che è stato il primo
attivista americano per i diritti degli omosessuali.