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CINEMAPASSIONE
LE DIVE DEL MUTO


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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Corinne Griffith
The Orchid Lady



Altezza media, mora, dotata di incredibile fascino è considerata l’attrice più bella e famosa degli anni venti, fu soprannominata La donna orchidea
(Texarkana, 21 novembre 1894 – Santa Monica, 13 luglio 1979)

 

 

Madame le sue origini?
Il mio vero nome è Corinne Mae Scott Griffin, sono nata nel Texas, mio padre era un ministro metodista e un capotreno della ferrovia del Texas. Mio nonno materno, Antonio Ghio, era un immigrato italiano ed è stato tre volte sindaco di Texarkana, il paese dove ho vissuto la mia adolescenza. Mia nonna materna invece era di origini tedesche. Quando nacqui mia madre aveva appena vent’anni mentre mio padre quaranta. Dopo aver terminato l’istruzione primaria nel Convento del Sacro Cuore mi iscrissi all'Università del Texas ad Austin e per mantenermi gli studi facevo la ballerina in qualche locale.

Come approdò al cinema?
Dopo la morte di mio padre mi trasferii con mia sorella nel sud della California, qui vinsi un concorso di bellezza e un impresario locale si accorse di me e tramite lui firmai un contratto con la Vitagraph. Avevo vent’anni e il contratto prevedeva un compenso settimanale di quindici dollari.

Il suo debutto?
La mia prima partecipazione sullo schermo fu in un cortometraggio intitolato La Palom , al fianco di Earle Williams. Prima di diventare una protagonista feci la comparsa in una serie infinita di brevi film per lo più di secondo ordine. Ottenni il primo ruolo da protagonista nel lungometraggio I Will Repay. Per diversi anni, lavorai a ritmi sostenuti in produzioni che all'epoca furono di grande richiamo e nel 1923 ricevetti i primi, ottimi consensi di pubblico e critica per la miaa interpretazione in Black Oxen.

Nel ’20 si sposò…
Sposai l’attore e regista Webster Campbell, in una cerimonia privata a Oceanside in California. Divorziammo tre anni dopo, lui era un alcolizzato piuttosto violento.

Quello non fu l’unico matrimonio vero?
Mi sono sposata quattro volte, dopo Webster è stata la volta del produttore Walter Morosco, in seguito con George Preston Marshall, proprietario della squadra di football Washington Redskins, in ultimo mi ritrovai sposata con l'attore teatrale e televisivo Danny Scholl. Su mia istanza fu annullato dopo 33 giorni in quanto quella Corinne Griffith non ero io ma mia sorella più giovane.

Una storia che sa dell’incredibile…
Questa strana vicenda diede modo allo scrittore Tom Tryon di pubblicare nel 1976 il romanzo breve "Fedora", dal quale il regista Billy Wilder ne fece l'omonimo film.

Le furono comunque attribuite diverse relazioni più o meno segrete…
Direi anche più o meno vere, comunque finii sulle copertine dei giornali rosa per essere stata l’amante vera o presunta degli attori Clark Gable e Robert Caroll Nye, e del magnate dell'aviazione, nonché produttore cinematografico, Howard Hughes.

Torniamo alla sua carriera… Sempre nel ’20 iniziò a girare film per la First National Pictures.
Firmai un contratto da 10.000 dollari a settimana. Divenni una delle attrici più importanti della compagnia. Il mio primo film fu Black Oxen (1923) di Frank Lloyd, un dramma in cui interpretavo una misteriosa contessa austriaca. In quel film recitai insieme a Conway Tearle e Clara Bow, e fu un successo sia di critica che di pubblico.

Cinque anni dopo era anche una produttrice di film di successo…
Fondai la Corinne Griffith Productions, una piccola casa di produzione indipendente. Tra i miei film di cui ero anche la protagonista sul set ricordo Déclassée e Classified del 1925.

Poi il passaggio al sonoro…
Nel 1929 fui nominata all’Oscar come migliore attrice per la mia interpretazione in The Divine Lady, un film sonoro con musica sincronizzata, ma senza dialoghi. Poi come tanti miei colleghi ebbi notevoli problemi nel sonoro, recitai comunque in tre film sonori tra cui nel ’32 Lily Christine. Avevo 38 anni.

Ma la sua stella non tramontò…
Dopo essermi ritirata dalla recitazione mi dedicai alla scrittura. Scrissi ben undici libri di narrativa e saggistica. Tra questi il best-seller "My Life with the Redskins" e il libro di memorie "Papa's Delicate Condition".

Dopo aver subito un ictus nel luglio 1979, Corinne Griffith fu ricoverata in ospedale a Santa Monica, in California, dove morì poco dopo per un infarto a 84 anni. I suoi resti furono cremati nella Cappella dei Pini a Los Angeles e dispersi in mare nell'Oceano Pacifico. Ha lasciato un patrimonio stimato in 150 milioni di dollari che l’aveva resa in vita una delle donne più ricche del mondo. Nel 1960, gli fu dedicata la stella alla Walk of Fame per il contributo offerto all'industria del cinema muto.




 

 
 
 



L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATO REALIZZATO GRAZIE A:

http://www.cinekolossal.com/star2/g/griffith_corinne/
https://en.wikipedia.org/wiki/Corinne_Griffith






 

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