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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Diana Spencer
La principessa triste
“Eravamo in tre in quel matrimonio,
un po' troppo affollato”
Sandringham, 1º luglio 1961 – Parigi, 31 agosto 1997
Madame le sue origini?
Sono nata nel pomeriggio del 1º luglio del 1961 a
Sandringham, nel Norfolk. Quarta di cinque figli: Sarah,
Jane, John e Charles del visconte Althorp. Provengo da
una delle famiglie britanniche più antiche.
Quando nacque i suoi genitori desideravano un
maschio vero? Sì speravano fosse maschio e
che portasse avanti il nome della famiglia, dato che mio
fratello maggiore John era morto dopo solo 10 ore dalla
nascita, ma poi accettarono con entusiasmo la mia
nascita, mi diedero il nome di Diana Frances, in onore
di una mia antenata la duchessa Diana Russell e venni
battezzata nella chiesa di Santa Maria Maddalena.
Dove trascorse la sua infanzia?
Crebbi a Park House, nei pressi della residenza reale di
Sandringham, ma all’età di sette anni i miei genitori si
separarono. Mia madre aveva una relazione clandestina
con Peter Shand Kydd, il ricco magnate della carta da
parati, e così decise di lasciare mio padre per
convivere col suo amante. Qualche anno dopo ottenuti i
rispettivi divorzi si sposarono.
Immagino
per lei fu un fatto traumatico… con chi visse?
Con mia madre a Londra, ma qualche mese dopo, dopo la
sentenza di affidamento, rimasi a vivere con mio padre.
A quattordici anni dopo la morte di mio nonno ricevetti
il titolo di Lady e mio padre quello di Conte. Poi
all’età di 15 anni mio padre si risposò con Raine
McCorquodale, contessa di Dartmouth.
Com’erano i rapporti con la matrigna? Era
mal sopportata da tutti noi figli per cui non le
risparmiavano gli scherzi che per anni avevano inflitto
alle governanti e alla servitù.
Lei come
viveva questa situazione? Personalmente ero
una ragazza molto timida e purtroppo a scuola ottenevo
scarsi risultati. Pensi che per ben due volte fui
bocciata agli esami di maturità! Mi dedicai
principalmente allo studio e a coltivare le mie passioni
circa la musica, soprattutto il pianoforte, e la danza,
oltre che lo sport, soprattutto il nuoto e i tuffi. In
cuor mio sognavo di diventare una ballerina per il Royal
Ballet, ma mi dovetti ricredere quasi subito perché ero
troppo alta! Frequentai la scuola di Riddlesworth Hall e
in seguito alla New School di West Heath a Sevenoaks,
nel Kent.
Ma la sua passione principale
erano i bambini… Oh sì, nutrivo un grande
amore verso i bambini e infatti frequentai una scuola di
buone maniere in Svizzera, poi mi trasferii a Londra e
iniziai a lavorare come bambinaia, accettando il posto
di assistente presso l'asilo nido Young England.
A Londra dove visse? Avevo
diciassette anni allora e andai ad abitare
nell’appartamento di mia madre. Lei trascorreva la
maggior parte dell’anno in Scozia per cui mi ritrovai a
vivere da sola. Poi per il mio diciottesimo compleanno i
miei mi regalarono una casa a Coleherne Court,
nell'elegante quartiere di Earls Court. Vissi lì fino al
1981 con tre coinquiline mie amiche: Carolyn Pride, Ann
Bolton e Virginia Pitman.
Come si
manteneva da vivere? Al tempo feci molti
lavoretti tra cui l’assistente di danza a bambini
piccoli, la governante a mia sorella Sarah, l'hostess a
feste ed eventi, la baby sitter per una famiglia
americana, finché non trovai un impiego part-time come
assistente all'asilo Young England, nel’esclusivo
quartiere di Pimlico a Londra.
Come
conobbe Carlo? Era il 1977 durante una
battuta di caccia. Carlo allora frequentava mia sorella
maggiore Sarah. Lui aveva 29 anni e iniziammo a
flirtare. Lui mi confidò di essere sotto pressione da
parte dei suoi genitori perché desideravano che trovasse
una giovane di buona famiglia e si sposasse, ma tra noi
non funzionò e dopo alcuni mesi ci lasciammo…
Ma non finì qui… Nel novembre del
1978 Carlo mi invitò alla festa dei suoi trent'anni a
Buckingham Palace. Dopo quella festa, io e mia sorella
Sarah ricevemmo un invito ufficiale da parte della
regina Elisabetta per una settimana di caccia a
Sandringham. Era il gennaio del 1979.
Ma
anche quella volta non successe nulla…
Incontrai nuovamente il principe nell'estate del 1980, a
una festa organizzata nella tenuta di campagna
dall'amico Philip de Pass. Io ero tra il pubblico alla
partita di polo di Carlo e, durante il barbecue che
seguì, mi avvicinai a lui cercando di consolarlo per la
recente perdita dello zio, Lord Mountbatten, ucciso
nell'agosto del 1979 dall'IRA.
Pensa che
quella circostanza colpì Carlo? Oh sì, gli
feci le mie sincere condoglianze e lui notò il mio
dispiacere per l’accaduto per cui qualche settimana dopo
mi invitò alla Royal Albert Hall per assistere al
Requiem di Verdi. Ovviamente, dato l’invito formale,
l’etichetta mi obbligò a non andare da sola e venni
accompagnata da mia nonna, Lady Fermoy.
Poi seguirono altri inviti… Fui ospite a
bordo del panfilo reale Britannia, per le regate della
Settimana di Cowes, poi a Balmoral, nella reale
residenza scozzese. Qui conobbi tutta la famiglia e feci
un’ottima impressione sia alla regina che al Duca di
Edimburgo e alla Regina Madre. Il problema fu che alcuni
fotografi al seguito non impiegarono molto tempo a
scoprire l’identità della nuova fiamma di Carlo per cui
al mio ritorno a Londra, mi trovai letteralmente
perseguitata dalla stampa.
Cosa successe
il 6 febbraio 1981? Ormai tutti erano
convinti che sarei stata la futura moglie del principe
di Galles, ma solo il 6 febbraio del 1981 Carlo mi
invitò al castello di Windsor e mi chiese di sposarlo.
Accettai immediatamente, ma la notizia venne mantenuta
segreta per oltre due settimane e ufficializzata il 24
febbraio quando Buckingham Palace annunciò ufficialmente
il nostro fidanzamento. Per l’occasione Carlo mi fece
dono di un anello in oro bianco con 14 diamanti disposti
attorno a un grosso zaffiro di 12 carati.
Dopo l'annuncio del fidanzamento cosa successe?
Abbandonai il mio appartamento di Coleherne Court per
trasferirmi in una suite all'interno di Buckingham
Palace, dove studiai il protocollo reale, ossia come
parlare in pubblico, salutare e trattare con la servitù.
Fui anche ospite a Clarence House dalla Regina Madre. Fu
molto carina con me e mi insegnò il corretto
comportamento richiesto a un membro della Famiglia
Reale.
Qualche mese dopo le nozze…
Il matrimonio si svolse mercoledì 29 luglio 1981 nella
cattedrale di San Paolo a Londra.
Matrimonio da favola… Alla cerimonia
parteciparono oltre 2.000 invitati, tra cui esponenti
delle famiglie reali straniere e numerosi politici e
diplomatici. Le nozze furono trasmesse in mondovisione e
seguite da oltre 750 milioni di persone, mentre furono
600.000 quelle che inondarono le strade di Londra per
vedermi durante il tragitto fino alla cattedrale.
Com’era vestita madame?
Indossavo un abito in taffetà e seta color avorio,
adornato da pizzi antichi e con uno strascico lungo
sette metri. Ero emozionatissima tanto che all'altare,
invertii per errore i primi due nomi di Carlo,
pronunciando "Philip Charles" invece che "Charles
Philip".
Perché non espresse il voto di
obbedienza a suo marito? Fu una scelta
voluta da entrambi.
Dopo le nozze… la
luna di miele… Volammo a Gibilterra e da lì
ci imbarcammo sul panfilo reale Britannia per una
crociera attraverso il Mediterraneo. Visitammo l'Egitto,
la Tunisia, la Sardegna e la Grecia e terminammo il
viaggio di nozze con un soggiorno nella tenuta di
Balmoral, insieme con il resto della Famiglia Reale,
prima di trasferirci definitivamente nel nostro
appartamento di Kensington Palace.
La
vita di coppia non era propriamente quella che aveva
immaginato… Ci furono subito dei dissidi tra
me e mio marito, lui mi trattava freddamente ed io
cercavo in ogni modo di attirare la sua attenzione, come
quella volta che incinta del mio primo figlio
volutamente caddi dalla scala di Sandringham, ancora una
volta Carlo mi aveva lasciata sola per andare a caccia,
fortunatamente il feto non riportò danni.
Il 21 giugno 1982 nacque il suo primo figlio
William… William nacque al St Mary's
Hospital e fu il primo principe britannico a nascere in
un ospedale pubblico anziché a palazzo, com'era
tradizione, e come anche la Famiglia Reale pretendeva,
ma fui irremovibile al riguardo. Due anni dopo nacque
Henry.
Si parla di una madre esemplare…
Beh sì, fui io a scegliere i nomi dei miei figli ed a
occuparmi a tempo pieno della loro educazione, come
scegliere la scuola, l’abbigliamento e accompagnare i
due bambini a scuola come qualsiasi madre. I miei figli
hanno avuto sempre la priorità su tutto tanto che spesso
organizzavo le mie apparizioni pubbliche in base alle
loro esigenze.
Con Carlo invece le cose
peggioravano di giorno in giorno… Ci racconta ciò che
successe in Canada nel 1986? Stavamo
visitando l'Expo quando ebbi un mancamento per il caldo,
la stanchezza e disturbi alimentari e svenni qualche
minuto. Fui immediatamente trasportata in una stanza
privata e dopo circa mezz’ora mi ripresi. Carlo in
quell’occasione invece di offrirmi il dovuto appoggio,
mi rimproverò per non aver avuto il buongusto di svenire
in privato anziché davanti a tutti.
Come
fu la rottura con Carlo? Avevamo caratteri
differenti per cui la rottura del nostro matrimonio fu
inevitabile. Carlo del resto non aveva mai cercato e
voluto una moglie, ma solo una madre per i suoi figli.
Sia io che mio marito ci lasciammo andare a confidenze
con i nostri rispettivi amici intimi e la notizia della
crisi divenne improvvisamente di dominio pubblico.
La vostra favola è durata all’incirca
quattro anni… Esatto, già nel 1985 ci
rifuggiamo entrambi nelle braccia di altre persone. Io
intrapresi una relazione con il mio istruttore di
equitazione, il maggiore James Hewitt, mentre Carlo
tornò dalla sua vecchia e devota fiamma, Camilla
Parker-Bowles.
Fu un periodo molto
difficile… Venimmo travolti ad una tempesta
mediatica non indifferente tra le quali le pubblicazioni
registrazioni illegali di conversazioni telefoniche
intime con i nostri rispettivi amanti. Ci fu tra l’altro
anche un’intervista televisiva di Carlo durante la quale
mio marito confessò il suo tradimento con Camilla,
aggiungendo però una grande bugia ovvero che la loro
relazione era cominciata solo nel 1986 quando il nostro
matrimonio era già naufragato. A quel punto decidemmo di
separarsi ufficialmente e il 9 dicembre del 1992 il
primo ministro britannico John Major annunciò alla
Camera dei comuni che il principe e la principessa di
Galles avevano deciso di comune accordo di separarsi
Secondo le sue supposizioni Camilla non fu
la sola amante vero? Sono certa che in quel
periodo Carlo prese una sbandata sentimentale per Tiggy
Legge-Bourke, la governante da lui stesso assunta per
occuparsi dei nostri figli, e che addirittura volesse
sposarla.
Poi a sua volta anche lei
rilasciò un’intervista tv… Il 20 novembre
1995, a oltre un anno dall'intervista di Carlo, dissi la
mia verità. Mi riproposi di essere estremamente sincera
tanto che rivelai a tutta la nazione la mia relazione
clandestina con Hewitt. Riguardo a Camilla dissi
“Eravamo in tre in quel matrimonio, un po' troppo
affollato”.
Un mese dopo
quell’intervista cosa successe? Il 20
dicembre 1995 ricevetti una lettera da Buckingham Palace
in cui era scritto a chiare lettere che la regina
esigeva il divorzio. La stessa lettera fu spedita al mio
ex marito. Il divorzio venne ufficializzato il 28 agosto
1996.
Fu ben ricompensata vero?
Ricevetti quello che mi spettava ossia una buonuscita di
17 milioni di sterline, con la clausola standard nei
divorzi reali di non parlare con nessuno degli accordi
presi. Non essendo più legata al principe di Galles,
persi il titolo di Altezza Reale, ma restando
Principessa di Galles, in quanto madre di due principi
appartenenti alla linea di successione al trono
continuando quindi a godere dei privilegi ottenuti con
il matrimonio.
Dopo il divorzio cosa
fece? Continuai ad abitare nell'appartamento
nel lato nord di Kensington Palace, dove avevo vissuto
con il principe di Galles sin dal primo anno di
matrimonio. Sentimentalmente mi legai per quasi due anni
a Hasnat Khan, uno stimato cardiochirurgo di origine
pakistana. Poi nel giro di qualche mese iniziai a
frequentare l'imprenditore egiziano Dodi Al-Fayed,
figlio di Mohamed Al-Fayed, che mi aveva invitato a
trascorrere l'estate come sua ospite nel suo yacht di 60
metri comprato apposta per ospitare me e i miei figli.
A fine agosto 1997, Diana e il suo compagno,
Dodi al-Fayed, dopo aver trascorso un due giorni in
Sardegna, a bordo di uno yacht, decisero di fare tappa a
Parigi prima del rientro a Londra. Passarono la serata
all'Hôtel Ritz, poi, a fine serata, partirono a bordo di
una Mercedes-Benz S280 scura, guidata da Henri Paul, per
raggiungere l'appartamento privato di Dodi. Poco dopo
mezzanotte imboccarono la galleria de l'Alma, tallonati
da fotografi e da un cronista, in un inseguimento
terminato all’altezza del tredicesimo pilone del tunnel.
Nell'impatto, Al-Fayed e l'autista morirono sul colpo.
Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Dodi, seduto sul
sedile anteriore e il solo ad avere la cintura di
sicurezza allacciata, rimase gravemente ferito ma
sopravvisse. Diana, liberata dal groviglio di lamiere,
ancora viva e dopo i primi soccorsi prestati dal dottor
Maillez, per caso sul posto, venne trasportata da
un'ambulanza all'ospedale Pitié-Salpêtrière, dove arrivò
alle 2:00 circa. A causa delle gravi lesioni interne,
venne dichiarata morta due ore più tardi. La
conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della morte
venne fatta alle 5:30 da un medico dell'ospedale, dal
ministro dell'interno Jean-Pierre Chevènement e da
Michael Jay, ambasciatore del Regno Unito in Francia.
Verso le 14, il principe Carlo e le due sorelle di
Diana, Lady Sarah McCorquodale e Lady Jane Fellowes,
arrivarono a Parigi per l'identificazione e ripartirono
con la salma della principessa 90 minuti dopo.
Inizialmente si decise di effettuare un funerale
privato, poiché Diana non era più un'Altezza Reale, ma
l'improvvisa reazione del popolo britannico che accusava
l’ex marito e la regina di non mostrare rimorso per la
morte di Diana, spinse la casa reale a disporre le
pubbliche esequie e di issare a mezz'asta la bandiera
sul palazzo reale. Il 6 settembre, giorno del
funerale, per le strade di Londra si riversarono circa 3
milioni di persone. Le esequie si svolsero nell'abbazia
di Westminster, durante la cerimonia, Elton John cantò
Candle in the Wind 1997, una versione modificata per
l'occasione della celebre canzone dedicata alla morte di
Marilyn Monroe. Il funerale venne trasmesso in diretta
dalle televisioni di tutto il mondo e fu seguito da
oltre due miliardi di persone, rendendolo uno degli
eventi televisivi più visti della storia. Diana venne
tumulata nella proprietà di famiglia, ad Althorp, in
Northamptonshire, su un'isola in mezzo a un laghetto
chiamata Round Oval. La cerimonia, in forma strettamente
privata, ebbe luogo subito dopo il funerale e vi presero
parte l'ex-marito Carlo, i figli, la madre e i fratelli
di Diana. La principessa venne vestita con un abito nero
a maniche lunghe. Tra le sue mani venne posto un
rosario, un dono che Diana aveva ricevuto da Madre
Teresa di Calcutta, morta pochi giorni dopo di lei.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Diana_Spencer
FOTO GOOGLE IMAGE
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