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Adamo Bencivenga
LICENZIATA
Photo Alexander Makhlay
PATTY TORNA A CASA,
STANCA SI LASCIA SPROFONDARE TRA I CUSCINI DEL
DIVANO. DIEGO LA GUARDA PENSIEROSO.
DIEGO: Tesoro cos’hai? Ti vedo strana.
PATTY: Non sono strana, sono
incazzata.
DIEGO: Cosa è
successo? Non tenermi sulle spine…
PATTY:
Devo darti una brutta notizia Diego… la vuoi a rate
o tutta insieme?
DIEGO: Dai,
tutta d’un fiato!
PATTY: Mi
hanno licenziata!
DIEGO: E me lo
dici così?
PATTY: Me lo hai
detto tu! E poi scusa… come avrei dovuto dirtelo?
DIEGO: Non ci posso credere!
Cos’hai fatto? Hai mandato a quel paese il grande
capo?
PATTY: Niente di niente!
DIEGO: E allora perché? Qual è il
motivo?
PATTY: Forse perché non
ho fatto nulla.
DIEGO: Ma è un
provvedimento disciplinare? Ne hai parlato con
Ackermann?
PATTY: Oggi
pomeriggio mi ha convocata e mi ha dato la bella
notizia. Proprio lui! Che stronzo!
DIEGO:
Ma così su due piedi?
PATTY: Sì
esatto proprio su questi tacchi a spillo che vedi!
DIEGO: Dai non scherzare.
PATTY: Credi che abbia voglia di
scherzare?
DIEGO: Racconta.
PATTY: Nei mesi scorsi avevo già
intuito qualcosa, ma credevo fosse la mia solita
mania di vedere il torbido dappertutto e non te ne
ho parlato per non farti preoccupare.
DIEGO: E ti sei tenuta tutto dentro?
PATTY: Lui si comportava in maniera
insolita, freddo e scostante. Ma ti ripeto credevo
che fosse solo una mia impressione.
DIEGO:
Del tipo? Che significa scostante?
PATTY:
Del tipo che non ero più tra le sue grazie, mi
trattava con sufficienza e mi faceva sentire
inadeguata.
DIEGO: E poi?
PATTY: E poi, poi, poi… Che ti devo
dire? Ho continuato a lavorare sodo come faccio
sempre… Fregandomi di tutto il resto.
DIEGO: E oggi cosa è successo? Cosa ti ha
detto Ackermann?
PATTY: Mi ha
fatto accomodare, mi ha offerto un caffè, mi ha
fatto i complimenti per come ero vestita… insomma
sentivo puzza di bruciato.
DIEGO:
E cosa ti ha detto?
PATTY: Dopo
un bel preambolo su come e quanto il personale debba
essere motivato se ne è uscito come un lampo a ciel
sereno…
DIEGO: Ossia?
PATTY: Ossia che l’azienda
quest’anno aveva avuto delle perdite insostenibili
per cui era costretta a fare delle scelte e tagliare
il numero di collaboratori.
DIEGO:
E quindi?
PATTY: Quindi, non
lui, ma la Direzione aveva deciso di darmi qualche
mese di riposo.
DIEGO: Quindi
non ti ha licenziata, giusto?
PATTY:
Tesoro si dice sempre così, tu non conosci certe
dinamiche. Questa è l’anticamera del licenziamento!
DIEGO: Ma il motivo?
PATTY: Visto il mio rendimento… sempre la
Direzione e ovviamente non lui… aveva deciso di
affidare il ruolo di Projet Manager a Virginia Peck.
DIEGO: Ma tu sei sempre stata brava
nel tuo lavoro… Come mai?
PATTY:
Te l’ho detto, ultimamente era cambiata l’aria. Del
resto per quel ruolo serve una persona molto
disponibile in fatto di orari e presenza, disposta a
fare gli onori di casa, accompagnare i clienti a
cena, prenotare alberghi, aerei, ristoranti, fare in
modo che il cliente di turno non abbia di che
lagnarsi, controllare ogni minimo dettaglio… insomma
una vera tutto fare.
DIEGO: Cosa
che hai fatto per anni e con ottimi risultati.
PATTY: Prima ero più giovane, mi
sentivo indispensabile ed ero entusiasta del mio
lavoro. Ultimamente mi pesava un po’, ma credevo che
la mia professionalità mi facesse vivere di rendita…
evidentemente mi sbagliavo.
DIEGO:
E ora? Come facciamo?
PATTY:
Domani mi metterò in cerca di qualcos’altro, ma sai
a questo punto mi accontenterei anche di un lavoro
come cassiera part-time in un supermercato.
DIEGO: Addirittura?
PATTY: Diego ho la nausea, prima o poi
doveva succedere.
DIEGO: Ma lo
stipendio non sarà lo stesso!
PATTY:
Le mie gratificazioni le trovo in me stessa, nei
nostri figli, in te, in un certo senso mi sento
orgogliosa, anche se tremendamente incazzata!
DIEGO: In un certo senso ti
capisco… non deve essere facile lavorare in quel
mondo.
PATTY: Sì ma nonostante
tutto non credevo di ricevere questo trattamento.
DIEGO: Invece Ackermann ti ha dato
il benservito…
PATTY: Non me lo
aspettavo, quando parlava lo fissavo e mi sono
accorta che aveva lo sguardo opaco, come se non mi
volesse vedere e si rendesse conto di quanto mi
stesse facendo una porcata. Allora ho capito.
DIEGO: Lo sai che è un dramma
questo vero?
PATTY: Tesoro lo
so, ti prego ora devo solo riflettere. Tu hai un
lavoro precario, non ci voleva proprio in questo
momento.
DIEGO: Proprio oggi mi
è arrivata la lettera della Boston University e
gentilmente mi hanno scritto che sono al completo al
momento e di riprovare tra sei mesi.
PATTY: Cazzo, ci speravamo in quel posto!
DIEGO: Credevo di farcela perché
era adattissimo ai miei studi e poi si trattava di
ricerche online per cui non avrei dovuto
trasferirmi. Per ora mi rimangono solo le
ripetizioni agli studenti sfigati, ma è poca cosa in
termini economici.
PATTY SI TOGLIE LE SCARPE
E LE LANCIA IN MEZZO ALLA SALA.
PATTY:
Dai questa sera non pensiamoci, mi prenderesti un
po’ di vino? I calici sono dentro la lavastoviglie.
I ragazzi dove sono?
DIEGO: Sono
a studiare da Paul. Aspettami prendo il vino e mi
vengo a sedere sul divano con te.
PATTY:
Sì amore ho bisogno di tante coccole adesso. Tu hai
un incredibile potere di rilassarmi, sai?
DIEGO VA IN CUCINA E TORNA CON DUE CALICI COLMI DI
VINO ROSSO.
DIEGO: Mi sembra
tutto così assurdo, ma scusa, Ackermann non ti ha
dato nessun preavviso? Di solito in questi casi si
cerca sempre di avvertire la persona prima di
passare alle maniere drastiche.
PATTY:
Ultimamente avevamo forti contrasti ed il problema
era che prima riuscivamo a superarli ora no.
DIEGO: Mi hai sempre detto che era
un uomo meraviglioso, comprensivo… stravedevi per
lui, lo prendevi ad esempio quando sbagliavo
qualcosa…
PATTY: Sì in effetti
stravedeva per me, qualunque cosa dicessi o facessi
era per lui oro colato. Mi sentivo importante al
punto di prendere decisioni che sarebbero spettate
solo a lui. La sua unica frase era: “Patty fai bene
quello che fai, mi fido ciecamente di te!” Dio sa
quanti contratti milionari ho procurato all’azienda!
DIEGO: E poi cosa è successo? Ci
sarà stato qualcosa che non gli sarà piaciuto.
PATTY: Sì, forse sì, ma le cose
sono cambiate drasticamente quando è arrivata
Virginia Peck.
DIEGO: Chi è
Virginia Peck? La conosco?
PATTY:
Te l’ho presentata all’ultima festa aziendale,
ricordi quella ragazza bionda molto socievole?
DIEGO: Ah sì la bomba sexy tutta
tette e culo, ci ho anche parlato per qualche minuto
mentre tu ti intrattenevi con Ackermann.
PATTY: Non ci hai solo parlato,
praticamente le hai fatto una tac con tanto di
contrasto!
DIEGO: Ha belle
tette. Non lo nego.
PATTY: Ecco
appunto, la mia terza sparisce vicino a lei.
DIEGO: E perché ha scelto lei?
PATTY: Tesoro, ma dove vivi? Lo hai
detto tu adesso, è tutta tette e culo e poi diciamo
che è molto disponibile.
DIEGO:
In che senso.
PATTY: Nel senso
che da che mondo è mondo per fare una certa carriera
non occorre essere solo brava o avere una collezione
di master, mi capisci?
DIEGO:
Dai non essere cattiva, non è colpa sua se ti hanno
sostituita con lei.
PATTY: Non
sono cattiva. Credi che non me ne fossi accorta?
Ricordati sempre che le donne hanno il sesto senso.
DIEGO: Non ti capisco.
PATTY: Credo abbia una relazione
con Ackermann.
DIEGO: Ma sono
entrambi sposati!
PATTY: Credi
sia un problema, questo?
DIEGO:
No, però…
PATTY: Me lo sentivo
che sarebbe stata la prescelta.
DIEGO:
Quello è un ruolo importante.
PATTY:
Cinquemila dollari al mese, più benefit tra cui
macchina, biglietti aerei, pernottamenti a cinque
stelle, pranzi pagati ecc.
DIEGO:
Quindi pensi che ti abbia sostituita non perché lei
sia brava, ma perché si è dimostrata disponibile.
PATTY: Prima ti ho detto che avevo
intuito qualcosa, poi però li ho beccati nel loro
ufficio in un atteggiamento a dir poco equivoco.
DIEGO: Si baciavano?
PATTY: Anche sì… diciamo che era lei che lo
baciava e non propriamente sulle labbra…
DIEGO: Oh bella questa… deve essere molto
trasgressivo farlo in ufficio…
PATTY:
Beh diciamo che Ackermann è un intenditore.
DIEGO: Scusa però, ma non capisco
il nesso tra le due cose. La disponibile Virginia
avrebbe potuto ricoprire anche un altro ruolo, cosa
c’entra con te?
PATTY: Quel
ruolo è unico. E poi sono circa cinquemila dollari
al mese, sicuramente Virginia l’avrà convinto con i
suoi servizi extra.
DIEGO: Ma
tu eri bravissima… a lei avrebbe potuto affidare un
altro incarico.
PATTY: No, no,
non funziona così. Occorre avere la totale fiducia
del capo, insomma come vivere in simbiosi. Capisci
ora perché è un posto unico?
DIEGO:
Quindi se lui ha un’amante in ufficio tu non puoi
ricoprire quel ruolo…
PATTY:
Esattamente. Si creerebbero dei contrasti e l’ultima
parola spetterebbe a chi ha la fiducia completa del
capo.
DIEGO: Ma tesoro tu sei
giovane, non credi sia troppo presto tirare i remi
in barca?
PATTY: Non ho detto
che voglio smettere di lavorare.
DIEGO:
Sì ma…
PATTY: Tesoro basta, non
mi va di parlarne. Sai cosa penso che è la prima
volta dopo dodici anni che ti interessi al mio
lavoro proprio nel giorno che ho ricevuto il
benservito. Ti pare logico?
DIEGO:
Dai non ti scaldare. Sono solo tanto dispiaciuto. E
poi mi era parso che a te andasse di parlarne.
PATTY: Volevo solo comunicarti la
notizia perché coinvolge te e tutta la famiglia.
DIEGO: Scusa, ma non credi che ci
possa essere una soluzione meno drastica?
PATTY: Oh certo, di definitivo c’è
solo la morte.
DIEGO: Quindi
dici che potresti parlare con Ackermann e risolvere
la questione?
PATTY: Se volessi
sì, ma per ora desidero solo avere un lavoro che mi
consenta di fare la madre di famiglia.
DIEGO: Beh io non sono una madre, ma in
tutti questi anni penso di averti sostituita nel
migliore dei modi. Del resto anche Virginia Peck è
sposata.
PATTY: Quella non è un
problema dipende solo da me.
DIEGO:
Te lo ha detto Ackermann?
PATTY:
Certe cose non si dicono, ma è ovvio che se fossi
stata più accomodante quel posto spetterebbe a me.
DIEGO: Quindi lui sceglierebbe te?
PATTY: Dipende solo da me.
DIEGO: E allora cosa aspetti?
PATTY: Ad un certo punto si arriva
a fare i conti con se stessi, bisogna tirare una
linea e fare delle somme anche con chi ti sta
vicino.
DIEGO: Quello sarei io?
PATTY: Esatto. Tu vorresti che
continuassi quella vita?
DIEGO:
Sei tu che devi stare bene. Comunque le tue assenze
mi sono pesate e non poco, ma sapevo che ti
sacrificavi per noi.
PATTY: Te
l’ho detto… prima ero giovane, incosciente, ma ora è
diverso, ho bisogno di sicurezze! Insomma potrei
rivedere la mia posizione solo se avessi il tuo
consenso.
DIEGO: Tesoro tu hai
il mio appoggio sempre e comunque.
PATTY:
Sì lo so, ma non mi basta.
DIEGO:
Cosa vuoi che ti dica?
PATTY:
Nulla, ma che tu almeno sappia che in questi anni mi
sono sempre sacrificata per noi.
DIEGO:
Sì ma perché proprio ora? È quello che non capisco.
PATTY: Perché ora il gioco si fa
più duro. Devo combattere, lottare, sbaragliare la
concorrenza, accettare ulteriori compromessi e
questo toglierebbe altro tempo a te e alla famiglia.
DIEGO: Te lo ha detto
Ackermann?
PATTY: Sono io che mi
sono ribellata, ma lui non vuole perdermi per questo
mi ha dato l’aut-aut. Capisci in che situazione mi
sono cacciata?
DIEGO: No, non
capisco… Certo con lui hai passato notti intere
negli alberghi di tutta Europa.
PATTY:
Quando si lavora in quel modo gioco forza si crea
una forte intimità.
DIEGO:
Prima parlavi di fiducia…
PATTY:
E allora? Credi che non sia successo niente? Non ti
è mai venuto il dubbio?
DIEGO:
Ho sempre pensato che se fosse successo me lo
avresti detto.
PATTY: E secondo
te sono cose che si dicono o sta al proprio partner
intuirle?
DIEGO: Le cose vanno
di pari passo, ma alle volte si tace per quieto
vivere.
PATTY: Direi molto
comodo per te.
DIEGO: A questo
punto devo fartela la domanda. Ci sei stata a letto?
PATTY: Il riferimento a Virginia mi
sembrava calzante.
DIEGO: Beh sì
l’immagine di lei mentre bacia Ackermann nel suo
ufficio è molto forte…
PATTY: Ti
ha sconvolto?
DIEGO: Cosa vuoi
dire?
PATTY: Che a volte si
parla di altri per non parlare di se stessi.
DIEGO: Ok, sì lo avevo immaginato,
del resto quella tutta “tette e culo” non avrebbe
mai potuto sostituirti nel lavoro. Comunque non mi
hai risposto.
PATTY: Tesoro cosa
vuoi che ti dica di più di quello che hai sempre
saputo. Sono sempre stata una persona ambiziosa e
arrivista e ho sempre pensato che nel lavoro il fine
giustifica i mezzi.
DIEGO: Sì ti
conosco, sei sempre stata testarda, ma è diverso se
ce lo diciamo chiaramente.
PATTY:
Appunto, io sto facendo i conti con me stessa,
decidere se continuare o rivedere da cima a fondo la
mia vita. E credo che sia giunto il momento che li
faccia anche tu.
DIEGO: Questo
è un gioco al massacro… Patty… Sei bellissima amore
mio…
PATTY: Beh lo sai anche tu
che se non fossi stata bella, non avremmo
galleggiato nel benessere.
DIEGO:
Smettila ti prego! Io ti amo infinitamente, senza di
te non potrei vivere. Finora ho messo la testa sotto
la sabbia, lo so, ho scacciato i pensieri cattivi e
in cuor mio ho sempre saputo che non ci sarebbe mai
stato un altro uomo affianco a te.
PATTY:
No no tesoro non la smetto. Anche io ti amo, per
questo stasera ho deciso di parlarti.
DIEGO: Mi commuovi sai. Finora la nostra
vita è stata un lento lungo fiume tranquillo.
PATTY: Desideri che sia ancora
così?
DIEGO: Patty, di una cosa
sono certo e nulla e nessuno potrà mai convincermi
del contrario, ossia che non esiste altra donna al
mondo fedele quanto te.
PATTY:
Anche se continuerò a lavorare con Ackermann?
DIEGO: Spetta a te decidere.
PATTY: No, ora non ci sono più
scuse. Voglio che tu mi dica chiaramente che ho
fatto una cazzata, che dovevo essere più
accomodante, e che tu desideri che torni da
Ackermann.
DIEGO: Vuoi che ti
dica la verità? Beh se ci ripensassi e facessi
qualche passo indietro mi sembrerebbe una decisione
sensata.
PATTY: A qualunque
costo?
DIEGO: Il prezzo da
pagare è alto, lo so, ma amore mio, a volte bisogna
fare i conti con la vita e il costo delle bollette,
della retta della scuola dei ragazzi, della spesa al
supermercato ed annessi e connessi sarebbe ancora
più alto.
PATTY: Grazie mi hai
tolto un peso stasera.
DIEGO:
Grazie a te.
|
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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