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CHE FINE HA FATTO?
Janet Agren
Che fine ha fatto la bella svedese
protagonista della commedia sexy all’italiana?
Janet Agren, ancora adolescente, entra nel mondo dello
spettacolo grazie a sua zia che la iscrive a un concorso
di bellezza a Copenaghen. Janet è bella, vince il
concorso e inizia a fare la modella per Dior.
Bionda, alta 1,74, gambe lunghe e perfette, occhi verdi
e sguardo sensuale giunge in Italia verso la fine degli
anni Sessanta e fa subito sognare gli italiani. Lontana
dallo stereotipo della donna italiana, per il nostro
Paese è sinonimo di Svezia, di libertà sessuale senza
tabù, di bellezza bionda, di donna disinvolta che vive a
pieno la sua femminilità.
Il suo esordio nel
mondo del cinema è una piccola parte con Franco & Ciccio
e nello stesso anno recita nella commedia “Il giovane
normale” di Dino Risi, in cui Janet è la maliziosa e
giovane moglie di un ricco archeologo, che fa girare la
testa al giovane milanese Lino Capolicchio. Grazie a
questa interpretazione viene messa sotto contratto dal
produttore Franco Cristaldi e recita da protagonista nel
film “Io non spezzo... rompo” del 1971 di Bruno
Corbucci, a cui segue “Io non vedo, tu non parli, lui
non sente” di Mario Camerini, entrambi interpretati da
Enrico Montesano. Nello stesso periodo, inizia a
lavorare nei cabaret romani e nel 1972 ottiene un
piccolo ruolo come infermiera di un miliardario
americano nella commedia brillante “Che cosa è successo
tra mio padre e tua madre?” ambientata a Ischia e
diretta da Billy Wilder.
Viene soprannominata la
Anita Ekberg degli anni settanta, ma oltre la patria di
origine Janet, così delicata e minuta, non ha nulla
della giunonica Anita. Ormai popolare in Italia salta da
un genere all’altro ricoprendo ruoli nel western comico,
nel giallo erotico, nel poliziesco all'italiana, nella
commedia sexy e soprattutto nel filone boccaccesco
girando tra gli altri: Racconti proibiti... di niente
vestiti del 1972 e l’anno successivo “Fiorina la vacca”.
Nel 1973 è protagonista del film Ingrid sulla
strada, di Brunello Rondi. La storia racconta la
vita di Ingrid, una ragazza violentata dal padre che
finisce a fare la puttana a Roma diventando amica di
Francesca Romana Coluzzi. La ragazza tormentata dopo una
violenza carnale di gruppo è destinata al suicidio.
Secondo i giornali dell’epoca sembra che tra il regista
e la bella svedese durante la lavorazione del film nasca
del tenero.
Comunque Il film è coprodotto dalla
Tattilo, editrice del mensile erotico “Playmen”, e Janet
sul set conosce il produttore Carlo Maietto, al tempo
legato sentimentalmente ad Adelina Tattilo. Maietto,
stregato da Janet, molla la Tattilo e diventa prima
compagno e poi marito della bionda svedese. Nel
prosieguo della sua carriera lavora con attori brillanti
come Paolo Villaggio in Sogni mostruosamente proibiti,
Renato Pozzetto in Questo e quello, Johnny Dorelli in
Vediamoci chiaro e poi ancora Gigi Proietti, Lando
Buzzanca, Renzo Montagnani, Massimo Boldi e Diego
Abatantuono. Nel 1975 Janet è La baronessa di Carini
di Daniele D’Anza, uno sceneggiato televisivo trasmesso
dalla Rai in quattro puntate. Con Lino Banfi gira
“L'onorevole con l'amante sotto il letto” del 1981 di
Mariano Laurenti, “Ricchi, ricchissimi... praticamente
in mutande” del 1982 di Sergio Martino, “Occhio,
malocchio, prezzemolo e finocchio” del 1983 dello stesso
regista. Sul finire degli anni 1980, con il
definitivo tramonto del cinema di genere italiano,
dirada le sue apparizioni e lascia definitivamente la
carriera trasferendosi nel 1992 a Miami, dove si
reinventa architetto d'interni e designer di tessuti,
fondando e portando avanti una sua azienda.
Intervistata recentemente afferma di avere un bel
ricordo degli anni passati in Italia e che se avesse un
bel copione tornerebbe al cinema: “Ma solo per un po'.
La vita ora e altrove.”
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Janet_Agren
https://spettacoli.tiscali.it/photogallery/gallery/Janet-Agren-Ho-fatto-impazzire-e-sedotto-l-Italia-Ecco-cosa-faccio-oggi/157648/
https://xoomer.virgilio.it/omen/BIOGRAFIE/AGREN%20B%20.htm
https://www.giornalepop.it/lerotismo-biondo-di-janet-agren/
FOTO GOOGLE IMAGE
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