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CHE FINE HA FATTO?
Karin Schubert
Il declino di una Diva
Divenne molto nota in Italia negli anni
settanta durante il periodo d'oro della commedia sexy
all'italiana. Fu una delle protagoniste del film “Quel gran
pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda”
Karin nasce ad Amburgo nel 1944, si sposa molto giovane
con un impiegato della Opel, ha da lui un figlio, fa la
fotomodella e a ventisette anni viene in Italia. Inizia
la sua carriera al cinema interpretando piccoli ruoli
nella seconda metà degli anni sessanta, ma diventa
popolare in Italia lontano dai set ossia quando la
stampa rosa pubblica un suo presunto flirt con il
motociclista Giacomo Agostini.
Da lì viene
scritturata in diversi film ed in particolare è
protagonista nei film di genere commedia sexy
all'italiana tra cui il più noto è “Quel gran pezzo
dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda”, di Mariano
Laurenti nel 1972, nella quale è co-protagonista
insieme a Edwige Fenech. Sul finire degli anni
settanta, accetta la proposta di apparire senza veli in
alcune riviste patinate e negli anni ottanta, dopo aver
partecipato a numerosi film del genere tra cui “La
dottoressa sotto il lenzuolo” di Gianni Martucci nel
1976, “Mio Dio, come sono caduta in basso!” di Luigi
Comencini nel 1974, “Frittata all'italiana” di Alfonso
Brescia nel 1976, “L'infermiera nella corsia dei
militari” di Mariano Laurenti nel 1979 e soprattutto a
due film della serie Emanuelle con Laura Gemser:
Emanuelle nera di Albert Thomas nel 1975 e “Emanuelle -
Perché violenza alle donne?” di Joe D'Amato del 1977.
Appare nuda su riviste del settore tra cui un
servizio per la rivista Men e le sue foto vengono
affisse sui manifesti di mezza Italia. Poi passa
definitivamente al genere hardcore, il primo film è
Morbosamente vostra del 1985. Seguono altri titoli di
film dei quali è assoluta protagonista: “Karin moglie
vogliosa”, “I vizi segreti di Karin”, “Karin l'ingorda”,
“Altri desideri di Karin”, “Karin e Barbara le
supersexystar” ed altri… Dopo di che per mancanza di
scritture e per motivi strettamente economici dovuti al
figlio tossicodipendente si dedica anche al "telefono
erotico", in apparizioni pubblicitarie su alcune
televisioni private.
Durante un’intervista
televisiva del 1994 confessa di aver subìto molestie da
suo padre all'età di 11 anni. Gira pellicole anche con
Rocco Siffredi e la stampa spesso usa il nome di Karin
per fatti inerenti a case di tolleranza e locali privé
scoperti in provincia di Roma.
Lontana dai
riflettori si ritira in una villa in affitto a Manziana,
tra le campagne che dividono Roma e Viterbo, con i suoi
sei cani. Sola e dimenticata da tutti il 1º settembre
del 1994 tenta il suicidio ingerendo barbiturici e mezza
bottiglia di vodka, viene soccorsa in tempo dai vicini
di casa e salvata. Al Corriere della sera dichiara:
“L’ho fatto perché non ho famiglia, né amici, né soldi,
né futuro. Per la gente sono solo una puttana...” Alcuni
mesi dopo tenta nuovamente di togliersi la vita, questa
volta respirando monossido di carbonio della sua auto.
Anche questa volta viene prontamente soccorsa e salvata
in tempo.
Ormai ultrasessantenne e più per
solitudine che per amore convola a nozze con un uomo più
vecchio di lei di dieci anni.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Karin_Schubert
https://www.ilsaltodellaquaglia.com/2021/08/01/karin-schubert-e-il-declino-di-una-star/
FOTO GOOGLE IMAGE
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