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CHE FINE HA FATTO?
Ely Galleani
La dolce, maliziosa, piccante Ely
Attrice italiana ed ex moglie di Carlo
Vanzina, ha attraversato tutto il cinema italiano degli anni ’70
dal genere poliziesco alla commedia erotica all'italiana
lavorando con i principali registi dell’epoca
Ely Galleani, all'anagrafe Federica Eleonora Maria Luigi
de Galleani, nasce ad Alassio, nel 1953. Figlia di un
conte italiano e di una polacca di origine ucraina a
sette anni si trasferisce con la famiglia a Roma. Qui
frequenta il Liceo Classico Giulio Cesare quando
all’uscita di scuola viene notata per la sua bellezza,
occhi blu e capelli biondi, e le propongono di
partecipare ad una pubblicità del cornetto Algida, due
giorni di riprese a Ostia con una paga di centomila
lire!
Il mondo del cinema è alle porte e dopo
qualche lavoro da figurante in due film di Luchino
Visconti, a diciassette anni la bella Ely partecipa con
una piccola parte come amante di Pino Caruso al film
“Quella piccola differenza”, di Duccio Tessari col nome
di Elisabetta de Galleani, comunque nella sua carriera
durata un decennio verrà accreditata con diversi
pseudonimi: Ely de Galleani, Elly De Galeani, Edy Gall e
Justine Gall.
Nello stesso anno si cimenta in un
thriller erotico “5 bambole per la luna d'agosto” di
Mario Bava e “Una lucertola con la pelle di donna” di
Lucio Fulci, il film avrà qualche problema con la
censura per via di alcune scene lesbo. Seguono altri
ruoli da comprimaria nei film: “Il prete sposato” di
Marco Vicario del 1970, “Roma bene” di Carlo Lizzani,
“In nome del popolo italiano” di Dino Risi, entrambi del
1971, dove interpreta una drogata e “Gli orrori del
castello di Norimberga” di Mario Bava dove fa la hostess
all’aeroporto.
In “Jus primae noctis” di Pasquale
Festa Campanile, interpretato da Lando Buzzanca nel
ruolo del tiranno di un piccolo feudo che ripristina il
diritto medievale che obbligava le novelle spose a
concedersi nella purezza al loro signore, Ely è Beata e
nel film “Sono stato io” di Alberto Lattuada la vede nel
fugace ruolo di un’autostoppista. Nel famoso “Polvere di
stelle” di Alberto Sordi recita nei panni di una
soprano, ma il suo ruolo viene soppresso in fase di
montaggio.
L’anno successivo nel film “La polizia
incrimina, la legge assolve” di Enzo G. Castellari è
Chicca, una giovane prostituta amante di un boss. Anche
qui una piccola parte, i registi la sfruttano per la sua
bellezza e poco più. In “Senza ragione” di Silvio
Narizzano recita la parte di una ragazzina hippy.
In “Baba Yaga”, un film horror erotico del 1973 di
Corrado Farina, liberamente tratto dal fumetto Valentina
di Guido Crepax, Ely è Annette, la bambola di carne
comandata dalla strega, che viene inviata a casa di
Valentina.
Nel 1972 Ely conosce e sposa il futuro
regista Carlo Vanzina, il suo testimone è Mario
Monicelli, ma la loro unione dura soltanto un anno. I
due si separano, lei torna a recitare in “Sedicianni” di
Tiziano Longo, finalmente un film che la vede
protagonista in cui recita la parte di Francesca, una
viziosa e capricciosa sedicenne che porta via l’amante
alla madre. Ely si esibisce in alcune scene di nudo e il
film viene sequestrato e poi rilasciato, ma con la
visione vietata ai minori di diciotto anni. Visto il
successo al botteghino del film Longo la chiama
nuovamente per “La prova d’amore” altra pellicola
erotica sul mondo giovanile. Assoluta protagonista
recita la parte di Angela, una ragazzina ancora vergine
che spreca la sua verginità, appunto la prova d’amore,
con un poco di buono.
“Emanuelle Nera – Orient
Reportage” di Joe D’Amato è un film decisamente erotico,
lei recita la parte di Frances, ma la protagonista è
Laura Gemser. Sempre con binomio D’Amato/ Gemser gira
“La via della prostituzione” in cui Ely, nei panni di
Susan Towers, è ospite insieme alla sua amica
fotoreporter Emanuelle di un safari fotografico. I due
film sono ricchi di scene erotiche.
Dopo due
film internazionali: “E la notte si tinse di sangue” di
Denis Héroux girato a Dublino e “Il genio” di Claude
Pinoteau, il futuro regista de “Il tempo delle mele” Ely
torna alla classica commedia sexy all’italiana girando
“La dottoressa sotto il lenzuolo” di Gianni Martucci.
Qui si esibisce in un nudo integrale visto dal buco
della serratura. Tra scene di violenza ed erotismo fa la
donna apache nel film pseudo western “Una donna chiamata
Apache” di Giorgio Mariuzzo.
Tra visioni di morti
e accoppiamenti demoniaci Ely ricopre il ruolo
dell’amica della protagonista nell’horror psicologico
“Nero veneziano” di Ugo Liberatore e sempre nel 1978
recita una piccola parte di una ragazza nuda al ruscello
in “Casotto” di Sergio Citti. Poi è la volta di “Cugine
mie” dove recita la parte di Irene Colarossi, una
cuginetta sexy che fa morire d'infarto lo zio.
Il
declino della produzione cinematografica italiana la
costringe a ritirarsi dalla recitazione nel 1978, appena
venticinquenne. Le cronache raccontano che dal ruolo di
attrice passa a quello di ragioniera, da moglie di Carlo
Vanzina a single convinta. Amica dei registi Dino Risi,
Mario Monicelli, Roman Polanski a Michelangelo Antonioni
intreccia esperienze con i pittori tipo Mario Schifano
in un percorso vissuto fino all’ultimo respiro.
Entusiasta del mestiere di vivere viaggia per conoscere,
studia i geroglifici, antiche iscrizioni e soprattutto
scrive articoli e reportage nel suo blog e su riviste
pubblicate nel Principato di Monaco.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://www.giornalepop.it/ely-galleani/
https://it.wikipedia.org/wiki/Ely_Galleani
https://www.simonel.com/articoli_cms/2006120820142765555153.lasso
https://trucioli.it/2020/04/16/le-due-monesi-e-quel-fantasma-eppur-si-muove-
GUARDA IL SUO BLOG: https://elygalleaniblog.com/
FOTO GOOGLE IMAGE
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