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AMARSI CHE CASINO
 




 

Fare la Escort a Dubai
Clelia 24 anni si confessa: “Faccio la modella, la ragazza immagine e una sera, in un locale molto alla moda di Milano, incontro una signora elegantissima straniera…”
 


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Mi chiamo Clelia ho 24 anni, sono di Bologna, ma due anni fa mi sono trasferita a Milano per lavoro. Faccio la modella, a volte la ragazza immagine per sbarcare il lunario, ma una sera, in un locale molto alla moda, incontro una signora elegantissima straniera, non so forse ungherese. Lei è in compagnia di un signore anziano e dopo avermi sorriso mi invita al suo tavolo. Mi offre un drink e dopo avermi squadrata da cima a fondo mi fa un tir di complimenti, ossia che sono bella, alta e formosa nei punti giusti. Mi dice che di ragazze se ne intende, che ci lavora da parecchi anni e che se volessi grazie a lei potrei diventare ricchissima. Mi chiede se sono disposta a viaggiare due tre volte al mese nei paesi arabi.

Io al tempo vivevo in un monolocale vicino Sesto San Giovanni insieme ad un’amica con la quale dividevo l’affitto e le piccole spese. Insomma non mi sembrava vero di poter vivere una vita indipendente almeno economicamente senza l’aiuto dei miei genitori.

Entusiasta dalla proposta accetto e lei mi dice: “Io non cerco necessariamente delle professioniste, a me serve bella presenza e modi gentili, per il resto dovrai fare solo l’accompagnatrice tra alberghi e ville di lusso.” Mi chiede di inviargli solo delle foto e soprattutto qualche video in cui compaio in costume. “Gli arabi non si fidano delle foto, che possono essere ritoccate, preferiscono vedere la ragazza in video”, mi spiega. Poi prima di salutarmi mi dice: “Vedrai conoscerai il bel mondo, principi e sceicchi arabi generosi, ville da sogno e party faraonici.” Mi dà un numero di telefono per le foto e mi dice di non contattarla mai, anche perché per ragioni di sicurezza cambia spesso numero.

Sinceramente mi sono preoccupata, ma ho voluto crederle e in effetti è stato proprio così perché dieci giorni dopo sono già sul volo di linea che mi stava portando a Dubai con visto turistico. Penso al mio ragazzo, sono fidanzata, ma ovviamente ho detto a lui come ai miei genitori che vado a Dubai per ragioni di lavoro come ragazza immagine, ma io so quello che mi aspetta e quello che voglio fare.

Appena entro all’InterHotel vengo avvicinata nella hall da un tipo strano, grasso e biondo con giacca rossa, un paio di pantaloni celesti e un grosso Rolex al polso. Ha l’aspetto da russo, ma mi dice di essere ucraino e di chiamarsi Alex e che d’accordo con la signora, della quale non ho mai saputo il nome, mi avrebbe fatto da guida. Dice che la sua agenzia si occupa di eventi e non direttamente di commercio di ragazze.
Seduti sui divani morbidi dell’hotel mi dà subito le prime istruzioni ossia che a Dubai la prostituzione è illegale e che si rischia molto, fino a quattro anni di detenzione. Tutto deve avvenire in maniera riservata e per questo motivo negli incontri con i clienti sono vietati i telefoni per evitare foto e quant’altro.

Ufficialmente lui fa l’organizzatore di serate, ma in realtà da quanto capisco è in contatto con un’agenzia che recluta ragazze di tutta Europa che desiderano guadagnare qualche dollaro come accompagnatrici di clienti arabi che arrivano a Dubai da altri paesi della penisola arabica, ma anche europei ed italiani!

Sottovoce mi dice che gli sceicchi arabi non badano a spese e che la tariffa minima per una ragazza come me è di 500/1000 dollari, ma che se fossi stata brava e disponibile avrei potuto guadagnarne anche duemila.
La mia attività si sarebbe svolta esclusivamente negli hotel perché una legge non scritta consente l’approccio, come del resto bere alcol e vestirsi in modo stravagante, solo dentro gli alberghi. Mi dice: “Fai attenzione a quanto guadagni, non andare oltre i 10.000 dollari, perché quello è l'importo massimo consentito da poter portare in Italia. Se sfori nascondi i soldi negli slip o dentro il reggiseno! Ma ti consiglio, raggiunta la cifra, di tornare in Italia, depositare i soldi e poi di tornare. Tutto ciò che guadagni resta a te. Non devi dare nulla a nessuno, l’agenzia viene pagata dal cliente a parte.”

S’informa sulla mia esperienza, ovvero nulla, sorride e mi dice che non c’è bisogno di una laurea per quello che dovrò fare. L’approccio è di quelli classici, hotel, drink, qualche moina, tanti sorrisi e poi la fatidica richiesta da parte mia. Gli arabi di quel livello non vogliono perdere tempo e ovviamente se non accettano si alzano e salutano gentilmente. L’importante è essere sempre al top, ben vestite, pelle chiara, truccate, appariscenti, gonne cortissime. Per farmi notare devo passare con disinvoltura dal bancone del bar ai tavolini con uomini soli, per poi saltare da una camera all’altra perché, mi assicura, le richieste sono tante e la notte è lunga: “Di solito in questi alberghi di lusso la presenza femminile è il doppio di quella maschile, per cui c’è molta concorrenza. Dipende dalla serata e dalla tua disponibilità, ci sono serate in cui una ragazza passa dalla stanza 533 alla 612 per poi scendere ai piani inferiori e risalire dopo mezz’ora pronta per una nuova richiesta.”

A quel punto mi offre da bere, si informa se sono stanca, mi dà la chiave della stanza e mi dice che comunque se avessi voluto avrei potuto iniziare da subito, così dicendo mi indica un gruppo di uomini in fondo alla sala, desiderosi solo di avere una bella ragazza bionda al loro tavolo. “Sai gli arabi sono amanti del sesso e, quando si vogliono divertire, non badano a spese. Tieni conto che sarà solo uno a farsi avanti, in caso di più richieste aspettano pazientemente il loro turno.”

Mi guardo intorno, accanto a noi c’è un uomo in completa solitudine che non mi toglie gli occhi da dosso. Mentre lo osservo penso a come sarà il mio primo cliente. Alex intanto mi dice che il giorno successivo sarò contattata dall’agenzia che mi avrebbe organizzato i primi appuntamenti in gran segreto non prima però di essermi sottoposta a degli esami del sangue per verificare il mio stato di salute e l'eventuale presenza di virus: “Qualche volta è successo che qualche ragazza non abbia passato i controlli e sia stata rispedita a casa senza un dollaro. Comunque a parte queste precauzioni gli sceicchi hanno gusti ricercati, non cercano modelle magrissime, ma ragazze con un viso pulito e con un po’ di forme. Insomma un po’ come te! Ufficialmente tu qui sei venuta per fare immagine e non sesso. E quindi sei pagata per divertirti, andare nei locali, alle feste, se poi un principe ti sceglie per portarti a letto e ti offre una cifra sostanziosa a quel punto non puoi rifiutarti. Se non accetti sarei rispedita a casa il giorno dopo. Ma ti assicuro non succede mai!”

Alex guarda l’ora, mi dice che deve andare, un’altra occhiata e mi rassicura: “Tranquilla non preoccuparti, sono giovani intorno ai trenta anni, belli e gentili, ma non sono attenti e caldi come gli italiani, sono solo concentrati su se stessi, il sesso dura poco e alle volte la ricerca del loro piacere esclude fisicamente il contatto con la donna.” Poi fissa l’uomo che non ha smesso un attimo di guardarmi: “Ora vado e tu non ti far sfuggire l’occasione… Devi fare esperienza no?”



 




 





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