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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Juliette Mayniel
La Nouvelle Vague
Attrice della Nouvelle Vague francese
e madre di Alessando Gasmann: “Non ci sei più e ci sarai sempre.
Ti voglio bene. Buon viaggio mamma” (Saint-Hippolyte, 22 gennaio 1936
– San Miguel de Allende, 21 luglio 2023)
.
Madame
lei è stata una dei volti della Nouvelle Vague francese…
Pensi che il mio primo film in assoluto fu una
particina in “Festa di maggio” accanto a Yves Montand
nel 1958. Poi partecipai al film fu “I cugini” (Les
Cousins) del 1959 diretto da Claude Chabrol in cui
interpretavo Florence, una ragazza contesa appunto da
due cugini.
L’anno dopo il successo… Nel 1960
vinsi l’Orso d'argento per la migliore attrice al
Festival di Berlino nel film Storia di un disertore in
cui interpretavo una deportata francese che si innamora
di un disertore tedesco reduce dal fronte russo. Insomma
ero molto richiesta e come attrice adorata da maestri
come Georges Franju e Claude Chabrol.
È anche
famosa per essere la madre di Alessandro Gassmann…
Nel 1959 mi sposai con l’attore Robert Auboyneau, e a
solo un anno da quelle nozze mi fidanzai con Vittorio
Gassman. I primi anni furono abbastanza tormentati,
anche perché tutti e due eravamo sposati e in Italia non
c’era il divorzio. Va da sé che riempimmo le pagine dei
giornali rosa. Quando ottenni il divorzio dal mio primo
marito nel 1964, mi stabilii in Italia e nel 1965 nacque
nostro figlio Alessandro.
Per Vittorio era il
terzogenito… Aveva avuto due figli in precedenza
dalle sue due mogli: Paola nel 1945 da Nora Ricci e
Vittoria nel 1953 da Shelley Winters.
Una bella
storia d’amore anche senza matrimonio… Pensi che
Vittorio mi intestò persino un piccolo teatro da 100
posti, il Teatro Mayniel a Roma, che aprì la stagione
con “Il gioco dell’amore e della morte” di Boris Vian.
Ma quella storia finì molto presto. Nel 1968, proprio
quando avevamo deciso di sposarci, si lasciammo.
Alessandro aveva solo tre anni, ma con mio figlio ho
mantenuto sempre uno stretto legame.
Lei fino a
metà degli anni 80 è stata un'attrice di enorme
successo… poi il nulla… Ero molto richiesta sia al
cinema che in tv con sceneggiati di grande successo come
“L'Odissea” del 1968 di Franco Rossi, dove ebbi il ruolo
della strega ammaliatrice Circe e “Madame Bovary” del
1978. La mia carriera avrebbe potuto essere di certo più
importante e forse la maternità senza matrimonio, in un
paese così cattolico, ha avuto il suo peso.
Dopo
la separazione continuò a lavorare accettando film di
genere… Non furono il massimo. Film non sempre
riusciti come “Quella piccola differenza” di Duccio
Tessari, “Piedone lo sbirro” di Steno, le commedie sexy
“Peccati in famiglia” di Bruno Gaburro e “Il vizio di
famiglia” di Mariano Laurenti…
Suo figlio parla
spesso di lei… Nelle interviste lui si lamenta spesso
perché gli chiedono sempre del padre e mai della madre.
È molto caro, mi descrive come una bellezza fuori dal
comune e ripete che grazie a me e alle mie origini
contadine ha imparato a rispettare e difendere la natura
e l’ambiente.
Juliette Mayniel muore all’età di
87 anni a San Miguel de Allende (Messico) il 21 luglio
2023 dove si era trasferita da circa vent'anni. È stato
lo stesso Alessandro Gassmann a darne l’annuncio sui
social: “Non ci sei più e ci sarai sempre. Ti voglio
bene. Buon viaggio mamma”.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
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