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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 
 

Marisa Mell
Una vita turbolenta



L’Eva Kant del grande schermo ha sedotto un’intera generazione di spettatori per lo sguardo intenso e provocante, gli occhi di un verde intenso e i lunghi capelli neri e lisci che la rendevano decisamente unica 
(Graz 24 febbraio 1939 – Vienna, 16 maggio 1992)



 
Madame le sue origini?
Sono nata a Graz in Austria nel 1939, il mio vero nome era Marlies Theres Moitzi. Fin da giovanissima la mia massima aspirazione era recitare per cui quando mi trasferii a Vienna con la famiglia frequentai l'Accademia Artistica di Max Reinhardt.

Dopo aver esordito in teatro entrò subito nel mondo del cinema, vero?
Recitai da protagonista in alcuni film tedeschi, ma purtroppo mi dovetti fermare a causa di un grave incidente automobilistico in Francia. Per sei ore rimasi incosciente, rischiai di perdere l’uso dell’occhio destro, ma soprattutto riportai gravi ferite al viso. Per i successivi due anni furono necessari diversi interventi di chirurgia plastica e per fortuna non rimase alcun segno tranne una piccola cicatrice sul labbro superiore.

Nel 1965 fu chiamata in Italia da Mario Monicelli…
Girai con lui il film “Casanova '70” a fianco di Marcello Mastroianni in cui interpretai Thelma, una contessa infedele. Tra i protagonisti ricordo Virna Lisi, Enrico Maria Salerno, Liana Orfei, pensi che il film fu anche candidato all'Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Girammo in Puglia e mi innamorai dell’Italia tanto che mi ci stabilii definitivamente legandomi sentimentalmente al produttore cinematografico Pierluigi Torri e stringendo amicizia con il mio connazionale Helmut Berger.

Dopo quel film vi furono diverse richieste…
Girai con Luigi Zampa “Le dolci signore” con Ursula Andress e Virna Lisi dove interpretavo la spogliarellista Paola, una delle dolci signore che raccontavano le loro confidenze.

Ma la consacrazione definitiva avvenne qualche anno dopo.
Con il film Diabolik nel 1968 diretto da Mario Bava, in cui ricoprii il ruolo di Eva Kant. Non fu un capolavoro ma mi permise di diventare uno dei volti cinematografici femminili più famosi in Italia.

Compare anche senza veli sull’edizione italiana di Playboy…
All’epoca era un passaggio obbligato per il successo.

Tornando al cinema nel 1969 un film importante: “Una sull’altra”…
Era una produzione Italia, Francia e Spagna di Lucio Fulci con Jean Sorel ed Elsa Martinelli. Un giallo psicologico ispirato a Vertigo di Hitchcock con una donna che scompare e poi riappare misteriosamente. Di quel film rimane memorabile la scena del mio strip-tease sulla Harley-Davidson in pelle di leopardo.

A quel punto venne chiamata addirittura in America da Vincent Minnelli.
Era il mio momento d'oro. Vincent mi scelse come protagonista del musical più costoso della storia del teatro di Broadway: Mata Hari. Ma nonostante tutte le più rosee previsioni, il recital fu un fiasco clamoroso, tale da far sciogliere la compagnia nel giro di una settimana.

Lei frequentava un po’ tutti i generi fondamentali dalla commedia sexy, al lesbo-thriller, al giallo, ma nel suo curriculum vi fu anche la parte di un transessuale…
Il film era “Bella, ricca, lieve difetto fisico, cerca anima gemella” di Nando Cicero del 1973. Una commedia sexy di poche pretese girata assieme a Carlo Giuffré ed Erika Blanc.

Ha lavorato anche con Moana Pozzi vero?
Nel film “La compagna di viaggio” di Ferdinando Baldi nel 1980. Il film si svolgeva tutto in un vagone letto e recitai insieme ad Anna Maria Rizzoli, Serena Grandi e le future pornostar Marina Frajese e Moana Pozzi.

Sempre nel 1980 ha lavorato in “La liceale al mare con l’amica di papà” di Marino Girolami…
Una sexy commedia di scarso valore in cui ricopro il ruolo di Violante, la moglie di Renzo Montagnani. Cinzia De Ponti invece faceva l’amante di mio marito.

Nel suo periodo d’oro divenne la protagonista della dolce vita romana.
Adoravo la vita mondana e mi vennero attribuite varie liason sentimentali tipo quelle con Alain Delon, Helmut Berger, Anthony Perkins, Alexander Onassis, Roman Polanski di cui alcune vere altre inventate di sana pianta dai rotocalchi.

Lasciato il cinema, negli anni Ottanta si allontanò progressivamente dal mondo dello spettacolo. Tornata in Austria, visse gli ultimi anni di vita in condizioni economiche precarie. Condizioni che sarebbero state legate all’ abuso di alcol e droghe. Il suo ultimo film fu I Love Vienna del 1991. Morì nel 1992, a soli 53 anni, nell' ospedale viennese Wilhelminer Spital a causa di un cancro alla tiroide. Al suo funerale hanno partecipato poche persone


 









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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Marisa_Mell
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/17/
https://www.direttanews.it/2019/11/13/marisa-mell-chi-era-attrice-amori
https://www.giornalepop.it/marisa-mell-leva-kant-del-grande-schermo/
https://xoomer.virgilio.it/omen/BIOGRAFIE/MELL%20B%20.htm
FOTO GOOGLE IMAGE


 





 
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