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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Nico
La vita maledetta
La tragica morte di Nico, attrice, top model, cantante dei Velvet Underground e superstar di Andy
Warhol. Nei suoi 50 anni di vita ha consumato eroina ed amanti
come Bob Dylan, Lou Reed, Jim Morrison, Brian Jones e Philippe
Garrel. Ha avuto anche un figlio da Alain Delon non riconosciuto
dal padre
(Colonia, 16 ottobre 1938 – Ibiza, 18
luglio 1988)
Salve madame le sue origini? Il mio
vero nome è Christa Päffgen e sono nata a Colonia del
1938 nell’allora Germania nazista. Mio padre Wilhelm era
membro di una nota famiglia di birrai.
Come fu
la sua infanzia? Nel 1940 Colonia iniziò ad essere
bombardata per cui con mia madre ci rifugiammo in un
villaggio nella foresta della Sprea. Mio padre purtroppo
morì dopo aver subito danni cerebrali a causa di ferite
riportate durante il servizio nella Wehrmacht.
Alla fine della guerra cosa fece? Con mia madre ci
trasferimmo nella zona di Berlino occupata dagli
americani ed a 14 anni andai a fare la commessa di
lingerie nel grande magazzino KaDeWe e
contemporaneamente trovai lavoro come modella. Venni
notata dal celebre fotografo Herbert Tobias e con lui
calcai passerelle sempre più importanti. Fu lui,
ispirato dal suo amante, il regista Nico Papatakis, che
mi suggerì di assumere il nome d'arte Nico.
Poi
cosa accadde? Verso la fine degli anni cinquanta mi
traferii a Parigi, sfilai per Chanel e posai per diverse
riviste prestigiose come Vogue, Camera, Elle e altre
ancora. E fu in quel periodo che iniziai la carriera
d'attrice con lo pseudonimo di Krista Nico. Feci alcuni
film tra cui La tempesta di Lattuada e casualmente
partecipai al film di Fellini “La dolce vita”.
Perché casualmente? Ni trovavo di passaggio a Roma ed
ebbi modo di frequentare il set, Federico mi vide e mi
diede una particina. Dopo quell’episodio mi trasferii a
New York per studiare recitazione alla "Lee Strasberg's
Method School".
Nel 1961 ebbe una relazione
sentimentale importante… Conobbi Alain Delon a
Ischia, sul set di "Plein Soleil". Io ero libera, Alain
invece era fidanzato con Romy Schneider. Comunque ci
frequentammo e qualche giorno dopo a New York concepimmo
nostro figlio Christian Aaron Boulogne, all'anagrafe Ari
Päffgen. Ari non fu mai riconosciuto da Delon e crebbe
con la nonna Édith Arnold, madre di Delon. Lei, per
somiglianza e per istinto, non ebbe mai dubbi che fosse
suo nipote e lo crebbe addirittura come suo figlio
dandogli il cognome del suo secondo marito, Boulogne.
Oltre a fare la modella e l’attrice iniziò a
cantare… Nel 1964, a Londra, conobbi Brian Jones, il
chitarrista dei The Rolling Stones, e Jimmy Page, il
chitarrista dei Led Zeppelin, poi a Parigi incontrai Bob
Dylan e tramite lui conobbi Andy Warhol, che mi
coinvolse come attrice in alcuni dei film sperimentali
che stava girando in quel periodo. Cominciai a
frequentare la Factory di Warhol e fu lui stesso che mi
incoraggiò a unirmi, nel 1966, ai The Velvet Underground
di Lou Reed. Warhol produsse il nostro primo disco e ne
disegnò la copertina. Ma quell’avventura ebbe vita breve
perché i componenti della band erano piuttosto invidiosi
della mia popolarità e fecero in modo di sbarazzarsi di
chi riceveva più attenzioni di loro. Fu in quel periodo
che conobbi Jim Morrison, il cantante dei Doors, e fu
lui a spronarmi nella scrittura di testa e ad
intraprendere una carriera da solista.
Si è
sempre parlato di una vostra relazione burrascosa…
Grandi litigate, ma anche un grande amore. Bisticciavamo
e ci picchiavamo, ci scambiavamo il sangue ma poi
tornavamo ad amarci in maniera travolgente: lui è stato
il miglior pene che abbia mai avuto dentro di me!
Lei è conosciuta anche con il soprannome di
"Sacerdotessa delle Tenebre"… Il soprannome derivava
dalle atmosfere gotiche e decadenti dei miei brani. Per
la mia voce profonda venni considerata la progenitrice
del gothic rock.
Nel 1970, uscì il suo album
Desertshore… Da tutti considerato come il mio
capolavoro nonché anticipatore del genere gothic rock.
Poi sopraggiunsero problemi di
tossicodipendenza… Feci uso di eroina per oltre
quindici anni. Avevo iniziato a bucarmi durante la mia
relazione con Philippe Garrel negli anni settanta. Fui
io stessa che iniziai mio figlio al consumo di eroina.
Poi ridotta a larva umana tentai di smettere affidandomi
ad una terapia sostitutiva con metadone ed alimentazione
sana.
Domenica 17 luglio 1988, mentre faceva
la sua solita passeggiata in bicicletta a Ibiza, ebbe un
mancamento e cadde rovinosamente. Svenuta sull’asfalto
venne soccorsa da un tassista di passaggio e ricoverata
all'Hospital Can Misses. Dapprima erroneamente curata
per insolazione, solo il giorno dopo le venne
riscontrata un’emorragia cerebrale, ma ormai era troppo
tardi. Venne cremata a Berlino e l’urna cineraria
sepolta nel cimitero Grunewald-Forst nella stessa tomba
della madre.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
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