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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 
 

Innocenti evasioni
Lucio Battisti
1972
Un uomo prepara una serata di intimità con l’amante nella sua casa, ma arriva improvvisamente la sua compagna e lui nega tutto

 
 
 


 

Adamo mi parli di “Innocenti evasioni”?
È un brano cantato da Lucio Battisti scritto con Mogol. È inserito nel suo sesto album “Umanamente uomo: il sogno” pubblicato il 24 aprile 1972 dall'etichetta discografica Numero Uno.

Ebbe successo immagino…
Fu il secondo album più venduto in Italia nel 1972 e conteneva brani memorabili come: “I giardini di marzo”, “E penso a te”, “Comunque bella” e appunto “Innocenti evasioni” che divenne subito un successo e una delle canzoni più amate del grande cantautore.

Di che parla “Innocenti evasioni”?
Parla di un'esperienza realmente vissuta di un rapporto extraconiugale, insomma la classica scappatella che alcuni fanno risalire allo stesso Battisti altri invece a Renzo Arbore, il quale si sarebbe lasciato andare ad una serata clandestina ai tempi del suo legame con Vanna Brosio. Comunque sia l’accaduto, Mogol ne venne a conoscenza e pensò bene di farne una canzone.

Quindi parla di tradimento…
Sì, ma l’atmosfera è divertente e raccontata con un filo di ironia, anzi più che di tradimento si parla della vigliaccheria maschile e dei goffi tentativi del protagonista di districarsi nella spinosa situazione da lui stesso generata. Voglio dire qui non ci sono drammi, ma appunto innocenti evasioni. Molto più stemperata rispetto ad altri brani come “E penso a te” quando il protagonista pensa costantemente ad un’altra, oppure: “Non è Francesca” in cui il tradito non riesce a capacitarsi dell’evidente tradimento, o in “29 settembre” in cui parla invece il traditore dopo una notte d’amore passata con un’altra donna: “Seduto in quel caffè, io non pensavo a te”.

Musicalmente?
La canzone è introdotta dal suono dell’organo suonato da Dario Baldan Bembo e dalla chitarra di Massimo De Luca, che ricordano non troppo alla lontana il tema di Shaft” scritto l’anno precedente da Isaac Hayes. Una sfumatura di soul ,una pennellata di discomusic compongono quell’atmosfera soffusa ed avvolgente da nightclub che si amalgama perfettamente con il testo della canzone.

“Che sensazione di leggera follia sta colorando l’anima mia…”
Ecco appunto siamo alle prese con la leggerezza di un tradimento. Il protagonista ha preparato la giusta atmosfera per un appuntamento galante con un’altra donna:
“Il giradischi le luci rosse e poi
champagne ghiacciato
e l'avventura può iniziare ormai
accendo il fuoco e mi siedo vicino…”

Quindi tutto pronto… manca solo l’arrivo dell’amante…
Sì, ma il diavolo fa le pentole e si scorda dei coperchi… Ecco infatti la visita assolutamente imprevista della compagna ufficiale che lo coglie con le mani nel sacco:
“Ma come mai tu qui stasera?
Ti sbagli, sai, non potrei…
Non aspettavo, ti giuro, nessuno!
Strana atmosfera?
Ma cosa dici, mia cara!
Non sono prove… no no no.
Un po’ di fuoco per scaldarmi un po’
e poca luce per sognarti, no?”

Guai in vista?
Lei si insospettisce, ma lui usando tutta la sua arte oratoria nega spudoratamente. La fa accomodare sul divano come se niente fosse e riesce incredibilmente a placare i suoi sospetti facendole una serie di complimenti:
“Siediti qui accanto, anima mia,
ed abbandona la tua gelosia, se puoi.
Combinazione, ho un po’ di champagne
se vuoi amore.
Come sei bella amore!
Sorridi e lasciati andare…”

Ma l’amante poi arriva?
Oh sì certo che arriva! Ma lui supera l’imbarazzo con grande nonchalance senza aprire la porta e chiamando “amore” ripetutamente la sua donna;
“Chi può bussare a quest’ora di sera?
Sarà uno scherzo, un amico, e chi lo sa…
No, non alzarti, chiunque sia si stancherà.
Amore, come sei bella, amore!
Ho ancora un brivido in cuore…”

Cover?
Esiste una cover in russo intitolata Я ожидаю кого-то cantata da Svetlana Tchernykh che puoi ascoltare qui: https://www.youtube.com/watch?v=ed6R37UN4Bc


 





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ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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