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MUSICAPASSIONE La Storia delle Canzoni
INTERVISTE
IMPOSSIBILI
L’abbigliamento di un fuochista
Francesco De Gregori
1982
“E pure se attraverso il mondo non
conosco la geografia”
.
Adamo mii parli del brano
“L'abbigliamento di un fuochista”? La canzone è
inserita nell’album Titanic di Francesco De Gregori,
pubblicato nel 1982 dalla RCA Italiana e fa parte della
trilogia che ricorda il famoso naufragio. Il brano è
eseguito insieme a Giovanna Marini e verrà reincisa dai
due nell’album “Il fischio del vapore” del 2002.
Di che si tratta? È una ballata che richiama la
tradizione folk e popolare, e racconta una storia di
emigrazione attraverso il doloroso dialogo madre-figlio
sullo sfondo della tragedia. È considerata il primo atto
della tetralogia (le altre sono “Titanic” e “I muscoli
del capitano”) in quanto racconta il momento in cui il
ragazzo sale sulla nave. Salperà dal porto inglese di
Southampton, il 10 aprile 1912, per inabissarsi quattro
giorni dopo nelle acque canadesi.
De Gregori ci
racconta un pezzo di storia reale… Siamo nei primi
anni del Novecento quando da alcune regioni italiane
partiva una massa di nostri connazionali poveri in cerca
di fortuna; in un contesto a dir poco drammatico, per le
misere condizioni e per le vessazioni che avrebbero
subito una volta approdati in America.
Per
raccontarla ha scelto come protagonisti il fuochista e
sua madre… Esatto! È raccontata attraverso le
inquietudini della madre e la voglia del figlio di porre
fine alla propria miseria: “Figlio con quali occhi,
con quali occhi ti devo vedere, coi pantaloni consumati
al sedere e queste scarpe nuove nuove. Figlio senza
domani, con questo sguardo di animale in fuga e queste
lacrime sul bagnasciuga che non ne vogliono sapere..."
Si comporta come tutte le madri…
Preoccupata per le sorti di un figlio che parte per la
prima volta e pensa a tutte le esigenze presenti e
future, a tutti i suoi bisogni materiali e spirituali, a
tutti gli ostacoli che potrebbero frapporsi alla sua
felicità. E non può fare a meno da madre di fargli delle
raccomandazioni tipo tenere al sicuro i soldi:
“Figlio con un piede ancora in terra e l'altro già nel
mare, e una giacchetta per coprirti e un berretto per
salutare, e i soldi chiusi dentro la cintura che nessuno
te li può strappare, la gente oggi non ha più paura
nemmeno di rubare…”
E il fuochista cosa
risponde alla madre? Sa di svolgere un ruolo
importante, il fuochista è colui il quale, con il suo
lavoro massacrante, fa andare avanti la nave stando però
nella stiva della nave e riempiendo le caldaie con il
carbone. Lui giovane e senza soldi è impaziente di
scoprire il mondo e in particolare l’America dove
troverà sicuramente lavoro e soldi per vivere. Ma allo
stesso tempo è ben cosciente della sua condizione di
povero: "Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi
mettono a faticare per pochi dollari le caldaie sotto il
livello del mare..." E la madre di contro che vede
il proprio figlio andar via verso un futuro incerto ed
un mondo troppo diverso da quello in cui era nato e
cresciuto, mostra tutta la sua apprensione per quel
viaggio: "In questo Atlantico cattivo figlio mai
dimenticato".
Una storia triste con un
epilogo altrettanto triste. Il cantautore romano lo
fa con la sua solita delicatezza, girandoci intorno,
parlando di futuro e di speranza: “Figlio senza
domani, con questo sguardo da animale in fuga e queste
lacrime sul bagnasciuga che non ne vogliono sapere.
Figlio che avevi tutto e che non ti mancava niente e
andrai a confondere la tua faccia con la faccia
dell'altra gente e che ti sposerai probabilmente in un
bordello americano e avrai dei figli e una donna strana
e che non parlano l'italiano”. Senza mai nominare
direttamente la tragedia che incombe se non per alcune
riflessioni: “Su questa nera nera nave che mi dicono
che non può affondare”.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
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