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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
   

L'aquila
Lucio Battisti - Bruno Lauzi
1971
"Quando la voglia di Libertà predomina sull’amore"

 
 
 



 

Adamo mi parli del brano “L’aquila”?
È un brano del 1971 pubblicato in 45 giri da Bruno Lauzi e l’anno seguente inserito nell’album “Il mio canto libero” da Lucio Battisti. Gli autori sono lo stesso Lucio Battisti e l’immancabile Mogol.

Come andarono le vendite?
Il disco di Lauzi, edito dalla Numero Uno, arrivò al 13esimo nella classifica settimanale e risultò tra i primi 100 dischi venduti alla fine dell'anno. L’album di Battisti invece si piazzò al primo posto, ma in quel caso contribuirono al successo pezzi memorabili come: “La luce dell'est” – “Vento nel vento” – “Io vorrei non vorrei ma se vuoi” – “Il mio canto libero” ecc.

Cover?
Tra le più famose oltre a quella dello stesso autore esiste una versione di Mina del 1975 inserita nell’album “Minacantalucio”.

Com’è la versione di Battisti?
È eseguita divinamente con un incredibile pathos che risulta praticamente assente nella versione di Lauzi. Fa parte a mio avviso di una di quelle reinterpretazioni immortali di Battisti, come per dire: “Io la canto così!” L'accompagnamento è lasciato ad una sola chitarra acustica alla quale solo nel finale si aggiungono dei violini.

Di che parla?
Siamo di fronte ad un autentico capolavoro sia nel testo che nell'arrangiamento e nella metrica poetica. È un testo di grande sofferenza, proprio di chi non riesce a trovare il senso della vita. Lui è un uomo inquieto che percepisce un bisogno dentro sé, che si guarda attorno e vede solo un mondo freddo, indifferente ed incapace di rispondere: “Il fiume va guardo più in là, un’automobile corre, e lascia dietro sé, del fumo grigio e me e questo verde mondo, indifferente perché, da troppo tempo ormai, apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno di qualche cosa di più…”

Come prosegue?
Si parla del concetto di libertà con l'immagine dell'aquila che, anche legata non sarà mai di cartone: “Ma come un’aquila può diventare aquilone che sia legata oppure no, non sarà mai di cartone…” E in questa ricerca di se stesso perfino l’amore non riesce a colmare quel vuoto. “Come me che ho bisogno di qualche cosa di più, che non puoi darmi tu”.

Quindi non c’è via d’uscita?
Beh al contrario del pessimismo leopardiano qui vi è una via d’uscita ossia la convinzione che solo la libertà spirituale, l’assenza di legami e quindi la solitudine: “Un’auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo” potrà permettergli di trovare la propria strada. Quindi vuole essere libero come un’aquila e non come l’aquilone perché ciò che importa alla fine del suo viaggio non è tanto trovare la risposta, ma rimanere libero per continuare a cercarla, arrivando così a rifiutare anche le proposte della donna che vorrebbe legarlo a sé per un progetto di vita insieme. “Mezz’ora fa mostravi a me la tua bandiera d’amore che amore poi non è e mi dicevi che io dovrei cambiare per diventare come te che ami solo me…” Insomma in poche parole: La voglia di Libertà predomina persino sull’amore!





 










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ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE






 









 
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