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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 

 
 

Quelli erano giorni
(Those Were The Days)
1968
Mary Hopkin
Sandie Shaw
Dalida
Gigliola Cinquetti
 
 
 


 
Adamo mi parli di “Quelli erano giorni”?
Si tratta originariamente di una vecchia canzone folk gitana russa “By the long road” scritta nel 1926 dal compositore russo Boris Fomin su parole del poeta Konstantin Podrevskii.

Chi era Boris Fomin?
Proveniva da una famiglia dell'alta borghesia, aveva un nonno italiano ed ebbe modo di studiare pianoforte al Conservatorio di San Pietroburgo, finché la Rivoluzione d'Ottobre non interruppe i suoi studi. Scrisse oltre 400 canzoni perlopiù romantiche, ma nel 1927 quella produzione fu dichiarata anti-rivoluzionaria e proibita, lui fu anche condannato ad un anno di carcere per poi essere riabilitato in seguito.

Praticamente parliamo di un brano di circa un secolo fa…
La prima registrazione conosciuta è quella di Alexandre Vertinski negli anni '20 e sulla stessa melodia, il musicista americano Gene Raskin scrisse il testo in inglese che diventò "Those were the days", registrato dal gruppo “The Limeliters” nel 1962 senza alcun esito commerciale.

Il vero successo internazionale arrivò qualche anno dopo.
La canzone divenne un successo mondiale con l'interpretazione di Mary Hopkins e la produzione di Paul Mc Cartney nel 1968. L’arrangiamento del pezzo venne affidato a Richard Hewson, un ragazzo da poco uscito dal conservatorio e al suo primo incarico ufficiale nella Apple. Per conservare l'atmosfera folk, Richard decise di utilizzare strumenti acustici: una chitarra, suonata dallo stesso PaulMcCartney, contrabbasso, tuba, banjo, e un cembalo originale ungherese con l'aggiunta di un coro di bambini. Il disco divenne rapidamente il numero 1 in tutto il mondo vendendo oltre 5 milioni di copie, nonostante la concorrenza dell'affermata star Sandie Shaw, la cui versione fu pubblicata nello stesso anno.

Ci fu anche una grana da McCartney e Sandie Shaw, vero?
Beh la versione della Shaw mise in difficoltà la Apple e la giovane protetta di Paul. Lui si dichiarò alquanto sorpreso dall'iniziativa. Comunque sulla rivista Melody Maker apparve allora una pagina pubblicitaria della Apple in cui si leggeva: "Ascoltate Mary Hopkin cantare “Those Were The Days”, poi ascoltate la versione di Sandie Shaw. Comprate il disco che preferite".

Chi era Mary Hopkins?
Mary era una cantante nata in Galles e appena diciassettenne venne presentata a Paul McCartney dalla modella Twiggy. Fu uno dei primi artisti ad incidere con la casa discografica Apple Records di proprietà dei Beatles. Raggiunto il successo, la Hopkin partecipando in Italia al Festival di Sanremo con il brano Lontano dagli occhi in coppia con Sergio Endrigo e giungendo seconda.

Those Were The Days fu adattata anche in altre lingue…
In francese divenne “Le temps des fleurs”, portato al successo da Dalida e Vicky Leandros, in tedesco “An jenem Tag”, in spagnolo “Qué tiempo tan feliz”, in italiano “Quelli erano giorni” e in diverse altre lingue: persiano, svedese, polacco, ungherese, ebraico.

Il pezzo come arriva in Italia?
Fu il paroliere Claudio Daiano a curare la versione italiana che divenne "Quelli erano giorni". La canzone fu cantata per la prima volta nel 1968 alla Mostra Internazionale di Musica Leggera da Sandie Shaw, la cantante scalza, ma non incontrò il favore del pubblico. Successivamente il pezzo venne registrato da Dalida che raggiunse la diciottesima posizione della hit parade e da Gigliola Cinquetti che realizzò anche una versione spagnola.

Di che parla il testo?
È una canzone prevalentemente nostalgica che ricorda i bei tempi passati della giovinezza. Da notare che la versione inglese inizia parlando di due ragazze che si incontravano in un pub: “Tanto tempo fa c'era un pub, dove andavamo per farci un bicchiere o due, ricordi come passavamo le ore ridendo, e sognando tutte le grandi cose che avremmo fatto, quelli erano giorni, amica mia, pensavamo che non sarebbero mai finiti…” mentre in quella italiana il pub diventa la strada: “C'era una volta una strada, un buon vento mi portò la giù e se la memoria, non m'inganna all'angolo ti presentasti tu, quelli erano giorni sì, erano giorni e tu, al mondo no, non chiedere di più, noi ballavamo anche senza musica…”

Come finisce?
In entrambe le versioni le due amiche si rivedono dopo tanto tempo e nello stesso posto. In quella inglese: “Proprio questa sera ero ferma davanti al pub, niente sembrava essere come era un tempo, attraverso la porta è arrivata una risata familiare, ho visto il tuo viso e ho sentito chiamare il mio nome, oh, amica mia, siamo più grandi, ma non più sagge, perché nei nostri cuori, i sogni sono sempre gli stessi…” In quella italiana: Oggi son tornata in quella strada, un buon ricordo mi ha portata là, stavi in mezzo a un gruppo di persone, e raccontavi, "Cari amici miei", quelli eran giorni, sì, erano giorni, noi ballavamo anche senza musica, nel nostro cuore c'era molto più…”



 
















 

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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI(https://www.facebook.com/229890800407514/posts/
https://www.musicaememoria.com/mary_hopkin_those_were_the_days.htm
(Christian Calabrese)
https://hitparadeitalia.it/schede/q/quelli_erano_giorni.htm




 















 
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