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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 

Signora Lia
Claudio Baglioni
1970
“BAGLIONI CANTA L'INFEDELTÀ”


 
 
 


 


Adamo mi parli di “Signora Lia”?
È un brano di Claudio Baglioni pubblicato nell’Aprile del 1970 come lato B di “Una favola blu” nel primo 45 giri del cantautore romano con etichetta Amici del Disco di proprietà della RCA. Entrambe le canzoni verranno incluse nell'album di debutto dell'artista, e “Signora Lia” verrà ripresa anche in Un cantastorie dei giorni nostri.

Come mai venne scelta “Una favola blu” come lato A?
Si avvicinava l’estate e per lanciare Baglioni la casa discografica scelse una canzone dal sapore estivo tra l’altro scritta da altri ossia Alberto Morina, Giulio D'Ercole per il testo e Pietro Melfa per la musica e arrangiata da Ruggero Cini. Insomma la RCA considera Baglioni un valido interprete, ma non lo ritiene ancora pronto per presentare delle proprie composizioni.

Parliamo di “Signora Lia”?
Uscita in sordina (partecipa alla sezione giovanile del Festivalbar, ma le giurie non portano particolare attenzione al brano, anche se i critici gli assegnano il premio "Moneta teen" come miglior emergente) è diventata con il tempo una delle più note del cantautore romano, pur essendo firmata nell'etichetta dal solo Baglioni, la canzone in realtà è depositata alla Siae anche da Carlo Scartocci, coautore della musica.

Come nasce?
La canzone ha una storia curiosa, in realtà in origine nasce con un altro titolo ossia: Signora Lai. Quando Baglioni arrivò negli studi della RCA per registrare il provino qualcuno gli disse che il capo dei fonici si chiamava Lai di cognome, per cui, dato che il testo della canzone si basava tutta sull’infedeltà coniugale della protagonista, temendo di rovinarsi la carriera in quattro e quattro otto cambiò il nome alla protagonista.

Ah bene quindi il testo parla di tradimento?
Ma dopo un’attenta rilettura non sono in grado di dire se da parte della signora Lia il tradimento sia stato consumato, solo tentato o immaginato. Il testo del brano è infatti disseminato di indizi che conducono sia da una parte che dall’altra. Nella frase:
“Signora Lia stasera
stai con tuo marito,
sta’ tranquilla che non sa,
non sa che l’hai tradito”
sembrerebbe deporre per la consumazione dell’adulterio ancor più avvalorata da:
“Signora Lia stasera,
stai con tuo marito,
prova a dirgli che con l’altro
è tutto finito,
lava i piatti e asciuga il viso,
non ci pensare più,
con lui siedi e accendi la TV”.


In effetti sembra che non ci siano dubbi…
Ma Baglioni ci sorprende e infatti dissemina dubbi:
“L’amore ti ha giocato,
sai che ci fai,
di un sogno mai avverato…”

In questo caso l’ipotesi sembrerebbe andare nella direzione opposta ossia verso un tradimento platonico. Resta il fatto però che Lia, presumibile una donna matura, nel dopocena casalingo, riflette sulla sua vita matrimoniale, messa in crisi da un tradimento più o meno fantasticato.

Comunque il marito non si è accorto di niente… Quindi nulla di compromettente…
Direi di no perché quella debolezza segna indelebilmente l’animo della protagonista. Il testo è velato di sensi di colpa perché lei riconosce totalmente il suo errore ritrovandosi ancora innamorata del marito nonostante l’indifferenza di lui che legge il giornale. Diciamo che l'avventura di Lia è stata solo sogno impossibile, nato forse dal bisogno di una vita diversa... ma dai sogni prima o poi ci si sveglia e il risveglio può essere amaro:
“Signora Lia, stasera
Stai con tuo marito
Prova a dirgli che con l'altro
È tutto finito.”

Insomma un brano concentrato tutto sull’infedeltà coniugale…
Baglioni inaugura un filone che sarà più tardi ripreso anche dall'esordiente Sandro Giacobbe con “Signora Mia” del 1973 ossia il tema delle signore sposate che si lasciano andare per ritrovare emozioni da tempo dimenticate o quanto meno non più corrisposte dai rispettivi mariti.


 







 

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ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE











 
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