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STORIE DI ROMA
Considerata dalla storia la "madre di tutte le prostitute", ma chi
era davvero
Acca Larenzia?
Adamo ma chi era Acca Larenzia? Cominciamo col dire
che la parola "Acca" in sanscrito significa madre e
Larenzia viene dal termine latino Larum per cui Acca
Larenzia potrebbe essere identificata come Mater Larum
ossia Madre dei Lari, ovvero Romolo e Remo che vennero
in seguito celebrati come Lari di Roma, gli antenati
protettivi, il cui compito era quello di proteggere e
benedire i nuclei familiari e le loro case dalle minacce
esterne.
Nella mitologia romana però ci sono
varie versioni sulla sua identità… Secondo una di
queste sarebbe una figura semidivina ereditata dagli
Etruschi sposa di Taruzio un uomo ricchissimo di origine
etrusca. Alla morte di quest'ultimo la donna ereditò una
grande fortuna che a sua volta donò al popolo romano,
che per gratitudine istituì in suo onore le festività
dette Accalia o Larentalia, che si svolgevano il 23 del
mese di dicembre nei pressi della sua tomba, posta
presso il Velabro nella zona di transizione fra Foro
Romano e Palatino, dietro il tempio di Vesta.
L’altra versione? Acca Larenzia diventa la moglie del
pastore Faustolo, che soccorse i gemelli Romolo e Remo,
fondatori di Roma. In questa versione assume anche i
nomi di Fabula, e viene detta "lupa", termine con il
quale i Romani indicavano le prostitute e dal quale
viene il termine "lupanare". La leggenda, infatti, vuole
che i gemelli, dopo essere stati abbandonati al fiume in
una cesta, furono allattati da una lupa e trovati dal
pastore Faustolo, che li portò alla moglie Acca
Larenzia.
Quindi la lupa potrebbe essere proprio
Acca Larenzia… Possibile che lei esercitasse la
professione tra i pastori della campagna laziale. Nei
secoli successivi, molte mogli di gestori di locande
arrotondavano i miseri incassi accogliendo i viandanti
nei loro letti. Il legame tra Acca Larenzia e la
prostituzione viene anche da un'altra leggenda che la
colloca nel VII secolo a. C. e la fa diventare una
bellissima prostituta amica di Ercole, il quale per
ringraziarla dei suoi favori sessuali la fa sposare con
un uomo ricchissimo, appunto, Taruzio, poi rimasta
vedova e ricca, lascia i suoi beni al popolo romano.
Perché lupa? Il termine risale alla prostituzione
sacra quando le sacerdotesse del tempio, nell’atto di
venerare Madre Natura, colei che si accoppiava con
chiunque per dare vita ad ogni cosa, dalle piante agli
animali, indossavano pelli di lupo e ululavano ai
viandanti.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://www.focus.it/cultura/storia/acca-larenzia-roma-leggenda-romolo-remo
https://www.treccani.it/enciclopedia/acca-larenzia_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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