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AMARSI CHE CASINO
CAMBIO SESSO A CHE PUNTO SIAMO?
In Spagna è stata approvata una legge che consente di cambiare legalmente il proprio genere, a partire dai 16 anni, tramite una semplice auto certificazione
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In Spagna, è stata approvata una legge che consente di cambiare legalmente il proprio genere, a partire dai 16 anni, tramite un semplice processo amministrativo che si attiva su richiesta dell’interessato, praticamente una semplice auto certificazione. La legge sta funzionando così bene che nel 2023 oltre 5000 persone hanno cambiato sesso (a fronte di quasi 1300 dell’anno precedente) se si considera che nel 2004 solo 3 persone erano riuscite nell’impresa. La maggioranza di coloro che lo hanno richiesto sono uomini che chiedono di cambiare legalmente il loro genere in donna. Nel resto dell’Europa la Danimarca è stata la prima, nel 2014, a consentire agli adulti di richiedere la modifica anagrafica senza sottoporsi a valutazioni mediche, chirurgiche o psicologiche. Lo stesso oggi vale per Belgio, Irlanda, Grecia, Islanda, Malta e Norvegia, Svizzera, Andorra, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo, e Moldova che oltre a vietare la cosiddetta "terapia di conversione" sulla base dell'identità di genere si è mossa per proteggere le persone trans dalla discriminazione, dai crimini d'odio e dagli insulti. Quindi sempre più Paesi europei stanno compiendo passi da gigante in relazione ai diritti dei trans e sull’autodeterminazione della persona, ma occorre registrare anche segnali negativi al riguardo, tipo il Regno Unito dove è stata intrapresa una vera e proprio retromarcia quando all'inizio di quest'anno, Westminster ha bloccato una proposta di legge a sostegno dell'autoidentificazione approvata dal governo della Scozia. La decisione è stata oggetto di accuse di discriminazione ed è attualmente all'esame dei tribunali. Non da meno la Slovacchia, particolarmente a rischio di ulteriore regressione, oppure la Romania, l'Ungheria, la Lettonia, la Lituania, Cipro, la Bielorussia e la Bulgaria che sono considerati Paesi deboli per quanto riguarda la protezione dei diritti delle persone trans. Nel resto del mondo è stata l'Argentina a fare a apripista consentendo ai propri cittadini dal 2012 la riassegnazione anagrafica con una semplice dichiarazione e diversi paesi dell'America Latina hanno seguito l'esempio, tra cui Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Perù e Uruguay. In Giappone, la Corte Suprema ha dichiarato recentemente incostituzionale una legge che imponeva alle persone transgender di farsi rimuovere gli organi riproduttivi per cambiare ufficialmente sesso. Ci sono poi alcuni Paesi che hanno da tempo riconosciuto un genere diverso dal maschile o femminile ossia la possibilità di utilizzare la "X" come terzo genere. Tra questi il Pakistan, il Nepal, l'Australia, la Germania e gli Usa. E l’Italia? Stendiamo un velo pietoso! In teoria è possibile cambiare identità senza operazione chirurgica, ma il procedimento è oggettivamente difficoltoso. La persona che intende cambiare genere anagrafico può richiedere un incontro a una delle strutture che offrono servizi per il percorso di affermazione di genere e iniziare un processo, la cui durata è soggettiva, per giungere anche legalmente alla riattribuzione del sesso e del genere anagrafico. Ma non è finita qui perché solo al termine del percorso di affermazione di genere si potrà avanzare domanda al Tribunale competente per ottenere l’autorizzazione alla riassegnazione del genere anagrafico e al cambiamento del nome. La domanda dovrà essere accompagnata da una documentazione, diversa da ogni tribunale, che attesti il percorso già fatto, la volontà irreversibile di rettificare il proprio genere anagrafico ed eventualmente la volontà di sottoporsi ad intervento chirurgico di riassegnazione del sesso. Quindi vi è la possibilità di cambiare genere senza la chirurgia ma è un processo estremamente difficoltoso, lungo e pieno di ostacoli. |
L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://www.elle.com/it/magazine/a44113869/cambio-genere-paesi/
https://it.euronews.com/2023/10/30/diritti-dei-transgender-
in-europa-qualche-passo-in-avanti-e-qualche-passo-indietro
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