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INTERVISTA IMPOSSIBILE
Sœur Sourire
Dal
Paradiso all'Inferno
La storia di Jeanne-Paule Marie Deckers
che a forza di cercare amore e
riconoscimento, dal paradiso sprofonda sempre più nell’inferno.
(Bruxelles, 17 ottobre 1933 – Wavre, 29
marzo 1985)
Madame lei in
Italia è conosciuta come Suor Sorriso… Lei suo origini?
Il mio vero nome è Jeanne-Paule Marie Deckers e nasco
vicino a Bruxelles nel 1933. Negli anni cinquanta entro
nella congregazione delle domenicane missionarie di
Nostra Signora di Fichermont prendendo il nome di Suor
Luc-Gabriel.
Viene ben presto apprezzata
dalle sue consorelle per l'abilità con la chitarra…
Adoravo suonare la chitarra e comporre canzoni semplici.
Un giorno, incoraggiata dalle mie consorelle e dai miei
studenti decisi di incidere alcuni brani per dare modo
ai fedeli di ascoltare le mie canzoni.
Feci tutto da sola pagando con i miei pochi
risparmi uno studio di registrazione.
Chiese il permesso? Non avevo l’assenso
della Madre Superiora e temendo un rifiuto non lo chiesi
nemmeno. Al tecnico che mi chiese quale nome dovesse
scrivere sul materiale registrato dissi di chiamarmi
Soeur Sourire.
Quei brani però arrivarono
alle orecchie della Philips Records…
A quel punto dovetti informare i miei
superiori e il mio Ordine mi diede un permesso
speciale per la pubblicazione, ma
alle condizioni di non apparire mai in pubblico e che i
proventi delle vendite fosse destinati all’Ordine
stesso.
Scelse un nome d’arte… Anzi due!
Sulla copertina dei dischi destinati al mercato europeo
venne utilizzato Sœur Sourire, mentre su quelli
destinati al mercato statunitense il nome di The Singing
Nun.
Il primo singolo fu un incredibile
successo… Si trattava del brano
"Dominique",
canzone che dedicai al fondatore dell'ordine di cui
facevo parte, Domenico di Guzmán. il singolo raggiunse
la prima posizione nella Billboard Hot 100 statunitense
mantenendola per quattro settimane e arrivando in vetta
anche in Australia, Canada e Nuova Zelanda. Alla fine
“Dominique” contava più di 100 versioni in quindici
lingue e vendette tre milioni di dischi. I diritti
d’autore furono stimati in dieci milioni di franchi, ma
per aver fatto voto di povertà non ne vidi neanche uno.
Ma quella popolarità le portò i primi guai…
Nel 1966 andai in tournée negli Stati Uniti, ma al mio
ritorno scoprii che il fisco belga pretendeva da me le
tasse arretrate sugli introiti derivati dalla vendita
dei dischi. Non potendo dimostrare di aver devoluto
tutto all'ordine religioso fui condannata.
Fu un periodo terribile per lei…
Caddi in depressione soprattutto per i vincoli imposti
dalle gerarchie ecclesiastiche. Non mi sentivo libera e
le gelosie suscitate dalla mia popolarità finirono per
lasciarmi andare ad una profonda riflessione. Tra
l’altro l’Ordine iniziò a censurare i miei testi. Non
riuscendo a resistere alle pressioni tantomeno a vivere
seguendo le regole della vita monastica nel luglio del
1966 decisi di lasciare il convento.
Ma
le autorità religiose non arretrarono di un centimetro…
Per poter ritornare nel mondo laico mi imposero di
firmare un contratto in cui mi si proibiva di usare il
nome di “Suor Sorriso” vietandomi di impiegare nelle mie
produzioni successive il termine “suora” o “religiosa”.
Comunque mi dedicai a tempo pieno al canto incidendo nel
1967 la canzone "Je ne suis pas
une vedette", ma furono anni di
difficoltà economiche e per mantenermi impartivo lezioni
di chitarra. Del resto da laica, senza il velo che tanto
aveva colpito l’immaginario dei consumatori di
canzonette, ero diventata una delle tante.
E cosa fece?
Provai a rinascere con un altro nome d’arte,
Luc-Dominique. Slegata dal bigottismo della Chiesa nelle
mie composizioni affrontai temi sociali come la
problematica femminista (Le temps des femmes), difesi la
pillola anticoncezionale (Le Pilule d’or) ed accusai la
Chiesa di conservatorismo (Les Con-conservateurs). Ma
non funzionò e nel 1968, la Polygram mi scaricò con un
semplice telegramma: “Le vendite dei dischi registrati
con il nome di Luc-Dominique sono molto negative.
Riteniamo inutile che lei sia ancora legata
contrattualmente alla nostra società”.
Fu
in questo periodo che incontrò Anne Pécher…
Anche lei era una ex-suora. Nacque tra noi una forte
simpatia e decidemmo di andare a vivere insieme. Avevamo
tanti progetti tra cui quello di costruire una scuola
per bambini autistici.
Tra voi vi era più
di un’amicizia… Al tempo queste relazioni
non erano sopportate dall’opinione pubblica per cui non
rivelammo mai pubblicamente la nostra relazione intima.
Perseguitate dai debiti e dalle difficoltà di
vivere una relazione omosessuale, Jeanine Deckers e Anne
Pécher il 29 marzo del 1985 mettono in atto un doppio
suicidio e, come da loro chiesto in una lettera di
addio, vengono seppellite insieme, a Wavre. Due giorni
dopo la loro morte, a seguito di una segnalazione, gli
agenti di polizia, sfondano la porta del loro modesto
appartamento. Dentro, i loro corpi privi di vita. La
notizia, pubblicata da tutti i giornali europei e
statunitensi, riporta
all’attenzione della cronaca la vicenda di Suor Sorriso
e delle sue canzoni, uno dei fenomeni più straordinari
della musica pop all’inizio degli anni Sessanta. Sulla
loro tomba sono incisi i versi di una canzone di Jeanne:
“Suor Sorriso è morta, era tempo”.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://www.youtube.com/watch?v=Un_P5dyRfrY
https://it.wikipedia.org/wiki/S%C5%93ur_Sourire
https://lunicorner.blogspot.com/2017/05/la-storia-inquietante-di-suor-sorriso_8.html
https://www.dailygreen.it/32733-2/
https://aldomigliorisi.blogspot.com/2020/12/chi-ha-ucciso-suor-sorriso.html
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