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INCHIESTA
Nel Paese dove non esistono prostitute

Gli Eschimesi sono un popolo con un forte senso dell’ospitalità anche sessuale. L’offerta della moglie all’ospite è vista come un segno di fratellanza



 


La prostituzione in effetti non avrebbe senso in una società caratterizzata dalla poligamia, da un’ampia libertà sessuale e dallo scambio delle mogli e nessuno avrebbe avuto interesse a pagare per qualcosa di così condiviso e accessibile.

Stiamo parlando degli Eschimesi, un popolo stanziato in Groenlandia e lungo le coste artiche del Canada, dell’Alaska e della Siberia nordorientale. Il nome Eskimo è stato dato loro dagli indiani Abnaki e significa "mangiatori di carne cruda", anche se loro preferiscono essere chiamati Inuit, che nella loro lingua significa semplicemente persone.
È di fatto un popolo in via di estinzione, ne sono rimasti circa 50000 individui, caratterizzati da una precisa divisione del lavoro: gli uomini si occupano di caccia e pesca e le donne sono responsabili del fuoco e della casa. Gli Inuit credono nella reincarnazione e il nuovo nato viene allevato in base al genere maschile o femminile dello spirito che incarna, anche quando non corrispondente al sesso biologico.

Fino a poco tempo fa, gli Inuit non celebravano il matrimonio o almeno non esisteva un contratto matrimoniale all'interno della loro cultura. Gli Inuit hanno sempre avuto una tradizione molto libera riguardo ai rapporti di coppia. In caso di decesso del marito la moglie diventava automaticamente la sposa di uno dei fratelli del defunto, di solito il minore, anche se quest'ultimo era già sposato. La cura dei bambini ricadeva completamente sulle spalle del nuovo marito.

Ancora oggi resistono queste tradizioni e la loro particolarità principale è un forte senso di ospitalità anche sessuale. L’offerta della moglie all’ospite e la condivisione delle mogli in genere, sono visti come un forte segno di fratellanza e soprattutto, data la bassa densità della popolazione, come un rimedio all’auto conservazione della specie, attraverso lo scambio genetico. Il sesso, in sintesi, aiutato dal clima rigido, viene usato per rafforzare e unire la comunità. Se la moglie dell’amico ritorna incinta, il bambino appartiene all'amico. Sempre all’insegna della sopravvivenza non pochi esploratori, oltre a cibo e riparo, ancora oggi, ricevono l’invito di passare la notte con una delle donne di casa.

Da sottolineare comunque che l’ultima parola tocca alle donne, che a loro volta possono volontariamente avere relazioni con altri uomini abbandonando se vogliono l’igloo coniugale. Non è raro che le ragazze inuit abbiano il primo figlio già attorno ai 16 anni e ancora prima di sposarsi, e che poi si uniscano in matrimonio con uomini che non sono padri biologici dei loro bambini. Molte di loro tra l’altro intrattengono rapporti lesbici, infatti l’alta percentuale di donne bisessuali è uno dei punti salienti della sessualità inuit.










FONTI:
https://www.deabyday.tv/amore-e-coppia/sessualita/
article/5174/Sesso-e-amore-nel-mondo--gli-Inuit.html
https://www.widenews.it/2019/10/26/tra-carne-cruda-esogamia-e-ospitalita-
sessuale-per-gli-eschimesi-vale-il-pudico-bacio-sulla-punta-del-naso/
https://www.eroticfeel.com/it/blog/la-sessualita-
nel-mondo-dall-antico-egitto-agli-inuit

 

 















 
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