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INTERVISTA IMPOSSIBILE
PAMELA
CHURCHILL La cortigiana
del XX secolo
Pamela Harriman meglio conosciuta come
Pamela Churchill è stata una diplomatica britannica
naturalizzata statunitense. Definita dallo scrittore Truman
Capote «una sgualdrina dai capelli rossi», aveva sedotto Hitler
prima di conquistare Gianni Agnelli
Farnborough, 20 marzo 1920 – Parigi, 5
febbraio 1997
Madame le sue origini?
Sono figlia del barone Edward Digby e di Costanza
Campbell Bruce, figlia di un influente membro della
Camera dei lord. Mia zia, Lady Jane Digby, che fu una
delle protagoniste dell'alta società inglese degli anni
trenta, ebbe una notevole influenza su di me. Durante
l’adolescenza mi dedicai soprattutto agli sport equestri
raggiungendo ottimi risultati.
A diciassette
anni fu mandata a studiare a Monaco di Baviera… I
miei decisero di mandarmi in collegio. In Germania
assistetti all’ascesa del partito nazista e fu in quel
periodo che conobbi e frequentai Adolf Hitler.
Tornata in Inghilterra cosa fece? Iniziai a lavorare
come traduttrice per il Foreign Office di Londra, e qui
conobbi Randolph Churchill, figlio del celeberrimo primo
ministro Winston.
Il vostro incontro fu alquanto
particolare… Randolph, doveva partire per il fronte,
e, temendo di morire, desiderava assicurare un erede
alla dinastia, per cui si informò nella cerchia di amici
e qualcuno gli fece il mio nome. Lui non perse tempo e
mi chiamò. Al telefono mi chiese quale fosse il mio
aspetto e alla mia risposta: “Ho i capelli rossi e sono
abbastanza grassa.” Lui non fece una piega. Insomma per
farla breve al primo incontro mi chiese di sposarlo.
Aveva diciannove anni… Lui era ufficiale
dell’esercito, giornalista e membro della Camera dei
Comuni... Insomma un buon partito per cui ci sposammo
dopo un breve fidanzamento. Una volta rimasta incinta mi
trasferii a casa dei suoceri e nel 1940 nacque nostro
figlio che chiamammo con il nome del nonno. Con Randolph
praticamente non ci vedevamo mai, lui aveva diverse
amanti ed io mi consolai con Averell Harriman, il figlio
del ricchissimo proprietario della Union Pacific.
Andammo anche a convivere in un grande appartamento a
Grosvenor Place.
E con suo marito? Randolph
travolto dall’alcol, dal vizio, dalle donne e dai debiti
non ebbe nulla in contrario quando nel dopoguerra chiesi
il divorzio. Di nuovo libera scoppiò la mia grande
voglia di vivere che mi portò a frequentare il jet set
internazionale e non solo inglese.
Ebbe numerose
relazioni sentimentali con personaggi dell'alta
società... Conobbi il principe Aga Khan, con lui
volai in Costa Azzurra. Khan però durante quella vacanza
conobbe Rita Hayworth e mi mollò seduta stante.
Dopo di lui l’incontro con Gianni Agnelli… Con lui
ebbi una lunga relazione. Lo incontrai a Parigi nel 1948
e trascorremmo un weekend bellissimo, poi lui mi invitò
sul veliero di famiglia. Lui aveva 25 anni ed io 28, al
contrario della sua famiglia che mi considerava una
predatrice per di più sposata ed anglicana, Gianni era
pazzo di me.
E lei? Gianni seppur ruspante
era un buon partito, pensai di convertirmi al
cattolicesimo e sposarlo non prima di aver completato le
pratiche di annullamento del mio matrimonio col figlio
di Churchill.
E come andò? Fu il periodo più
felice della mia vita, quattro anni bellissimi. Tra
l’altro rimasi incinta, ma lui non aveva nessuna
intenzione di prendersi cura del bambino per cui pensai
che abortendo lui sarebbe stato riconoscente e mi
avrebbe sposato. Allora mi feci accompagnare a Losanna
dove abortii.
A quel punto non c’erano più
ostacoli per il matrimonio… Beh almeno così pensavo,
ma Gianni era per natura infedele e dopo qualche mese,
siamo nel 1952, lo sorpresi in compagnia di una giovane
nobildonna, Anne Marie d'Estainville. Fu il finimondo!
Dopo una lite furibonda Gianni se ne andò di casa
sbattendo la porta e fu proprio quella sera, strafatto
di cocaina, che ebbe un incidente d’auto dove rischiò di
perdere una gamba. Durante la convalescenza rimasi
accanto a lui. Intanto le sue sorelle tramavano alle mie
spalle e fecero incontrare Gianni con Marella Caracciolo
per allontanarmi definitivamente dalla sua vita e dopo
alcuni mesi quando seppi che Marella aspettava un figlio
da lui, lo lasciai definitivamente. Lui per alleviare il
mio dolore, come buonuscita, mi regalò un grande
appartamento a Parigi e una Bentley.
Come si
sente ad essere stata la prima donna importante per
Gianni Agnelli… Lui era completamente folle, pensi
che dopo il fidanzamento con Marella, giravamo insieme
come una coppia regolare frequentando feste, locali e
ricevimenti ufficiali. Spesso invitati nelle case dei
nobili non mancavamo di dare scandalo magari
partecipando ad aperitivi senza veli. Ovviamente non
mancarono i pettegolezzi tra i quali il più bonario fu
quello che mi etichettò “La cortigiana del XX secolo"!
Di lei si ricordano anche altre storie d’amore…
Ormai avevo 35 anni e mi dovetti reinventare una nuova
vita. Conobbi diversi uomini tra cui l'armatore greco
Stauros Niarchos e il barone Elie de Rothschild, lui era
sposato, ma poi intervenne il produttore cinematografico
Leland Hayward a sparigliare le carte. Lui perse la
testa per me e mi chiese di sposarlo. A quel punto feci
un ultimo tentativo con Rothschild ma lui si rifiutò di
lasciare la moglie per cui nel 1960 mi trasferii a New
York e divenni la quinta signora Hayward e nonostante le
reciproche scappatelle il nostro matrimonio durò undici
anni fino alla morte di Leland. Nel 1971 rimasta vedova
ripresi a frequentare il mio antico amore, Averell
Harriman, che sposai in terze nozze lo stesso anno.
Perché aveva così tanto successo con gli uomini?
Bella domanda questa! Premesso che in realtà non era il
sesso il mio forte, avevo la capacità di confortare gli
uomini, farli sentire importanti ed ascoltarli, ciò che
le rispettive donne non erano in grado di fare. Non a
caso la maggior parte di loro erano sposati! Per tutta
la mia vita ho sempre vissuto con gli uomini, per gli
uomini e grazie agli uomini.
Fu anche
ambasciatrice vero? A Washington divenni attivista
del partito democratico americano ed ebbi modo di
conoscere il Presidente Bill Clinton, il quale nel 1993
mi nominò ambasciatrice americana in Francia.
Nel 1997 Pamela Harriman morì presso l'American
Hospital di Parigi (Neuilly-sur-Seine), dove fu
trasportata per una emorragia cerebrale che la colse
mentre nuotava nella piscina del celebre Hôtel Ritz di
Place Vendôme. La salma di Pamela fu riportata negli
Stati Uniti dall'Air Force One per i funerali di stato.
È sepolta ad Arden, NY, accanto all’ultimo marito.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://www.harpersbazaar.com/it/cultura/costume/
a36695621/pamela-churchill-agnelli/
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-
cigno-nero-rdquo-gianni-agnelli-ndash-avventure-386927.htm
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