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AMARSI CHE CASINO
INTERVISTA IMPOSSIBILE
JANE
DIGBY A SCANDALOUS LIFE
Donna anticonformista scandalizzò
l’Inghilterra del primo Ottocento rivendicando il suo diritto
all’indipendenza, all’amore e a una sessualità libera
Forston House, 3 aprile 1807 –
Damasco, 11 agosto 1881
Madame le sue origini?
Sono la primogenita dell'ammiraglio Sir Henry Digby eroe
di Trafalgar e di Lady Jane Elizabeth Coke. Sono nata a
Forston House, nel Dorset.
La sua fu un’infanzia
dorata… Sono cresciuta circondata dall’affetto
familiare e trascorsi gran parte della mia infanzia
nella casa dei nonni materni. Da mio nonno fui
incoraggiata a cavalcare e a interessarsi alla gestione
attiva di cavalli. A 15 anni venni mandata in un
seminario di giovani donne nel Kent e durante quel
periodo studiai francese, tedesco, italiano, latino e
greco antico, i classici, l’arte e la storia; inoltre
presi lezioni di cucito, disegno, musica e canto.
Dicono che sin dall’adolescenza fosse una bellissima
ragazza. Il mio aspetto lo avevo ereditato dalla
nonna materna, una donna di una bellezza e un fascino
quasi leggendari e ovviamente da mia madre, descritta
come "senza dubbio, la donna più bella d'Inghilterra".
Comunque avevo un aspetto tipicamente nordico, alta,
snella e bionda con gli occhi azzurri.
A 16 anni
il debutto in società… Nel marzo 1824 feci la mia
prima apparizione da Almack’s, il mercato matrimoniale
più esigente del mondo occidentale. Lì conobbi Edward
Law, ricco vedovo trentaquattrenne senza figli avviato
alla carriera politica. Lui era pazzo di me è dopo pochi
mesi di fidanzamento ci sposammo il 15 settembre 1824.
Il matrimonio però non soddisfa le sue aspettative…
Dopo alcuni mesi mi accorsi che Edward non resisteva al
fascino femminile, tra l’altro era spesso via per lavoro
ed io trascorrevo gran parte del tempo da sola.
Quindi cosa fece? Passavo le mie serate in compagnia
di una ristretta cerchia di amici tra cui mio cugino
George Anson con il quale ebbi una breve relazione. In
una di quelle occasioni conobbi il diplomatico austriaco
principe Felix Schwarzenberg, lui era amico di mio
cugino e praticamente tutti i giorni ci incontravamo in
una camera del palazzo messa a disposizione da mio
cugino.
Lì successe il guaio… L’unico a non
credere alle voci che si riconcorrevano era mio marito,
ma ben presto fu costretto ad accettare la realtà perché
rimasi incinta del principe e nacque mia figlia
Mathilde, ma data la mia condizione di sposata, non fu
mai legittimata.
Il suo amante austriaco come
reagì? Felix, resosi conto del rischio di un
incidente diplomatico che avrebbe messo fine alla sua
carriera, fece i bagagli e tornò in Boemia. Mentre mio
marito per mettere a tacere le voci e nell’eventualità
di un ulteriore scandalo chiese il divorzio offrendomi
una grossa somma di denaro per allontanarmi
dall’Inghilterra.
E cosa fece? Insieme a mia
figlia andai a Parigi, poi in Svizzera a Basilea dove
vivevo sotto sotto falso nome. Mi facevo chiamare Madame
Einberg, ma ero praticamente sola. Felix intanto era
stato trasferito a Berlino, in ambasciata, e mi
raggiungeva una volta al mese.
Nel 1830 la
troviamo a Monaco di Baviera, come mai? Nella
speranza di ricongiungersi a Felix scelsi la Germania e
come prima tappa mi ritrovai a Monaco ospite del re
Ludovico I. Lui si innamorò perdutamente di me. Tra noi
ci fu da subito una meravigliosa intesa e per mettere
fine ai pettegolezzi sposai per convenienza un
diplomatico bavarese, il barone Karl von Venningen, il
più assiduo tra i miei ammiratori.
Quindi non è
un matrimonio d’amore… Non provavo nulla per lui, ma
provai comunque ad essere una buona moglie cercando di
accontentarmi di tutto ciò che lui mi offriva ossia
affetto, agiatezza e rispettabilità nonostante vivessi a
Heidelberg, lontana dai fasti della corte e dalla vita
in società.
Ma si sa la strada per l'inferno è
lastricata di buone intenzioni… Annoiata ripresi a
frequentare feste e balli e durante un ricevimento
incontrai nel 1835 l’affascinante conte greco Spiridon
Theotoky. Fin da subito cedetti alle lusinghe di quella
passione travolgente, lui per starmi vicino e per
incontrarmi segretamente si trasferì in una casa non
lontano dalla mia casa.
Ma il diavolo fa le
pentole e si scorda dei coperchi… Esatto! Dopo
qualche settimana, mio marito scoprì la relazione e i
due si sfidarono a duello. Il mio amante venne ferito e
a quel punto decisi di lasciare definitivamente mio
marito.
Con l’affascinante greco come andò?
Ci trasferimmo prima a Parigi e poi in Grecia,
sull’isola di Tinos. Lì nacque nostro figlio, Leonidas.
Poi ottenuto il divorzio mi convertii alla fede
greco-ortodossa e ci sposammo frequentando la corte del
re Ottone di Grecia.
Tutto bene allora… Nel
1846 persi per sempre mio figlio, morto a causa di un
tragico incidente in Italia. Quello fu il mio periodo
più buio, tra l’altro durante un viaggio in Turchia mi
ammalai di malaria e visto che al peggio non c’è mai
fine scoprii i tanti tradimenti di mio marito.
E
cosa fece? Arrabbiata con me stessa e delusa dagli
uomini, col pretesto di compare un cavallo arabo,
programmai un viaggio in Siria. Visitai Damasco e lì
conobbi Medjuel el Mezrab, un giovane sceicco di
trent’anni che si prestò a scortarmi fino a Palmira a
dorso di cammello. Attraversare il deserto era sempre
un’impresa pericolosa e infatti il terzo giorno venimmo
attaccati da una banda di beduini, che Medjuel abilmente
riuscì a respingere.
Medjuel si invaghì di lei…
Era troppo giovane per me e tornati a Damasco ci
separammo ed io mi imbarcai per Atene. Di nuovo in
Grecia iniziai ad imparare la lingua araba e quella
aramaica e soprattutto mi accorsi che non c’era più
nulla che mi legava ad Atene per cui mi trasferii di
nuovo in Siria e lì ricevetti la proposta di matrimonio
da parte di Medjuel. Nonostante i miei dubbi sulla
differenza di età accettai quella proposta a patto che
lui avrebbe rispettato la mia indipendenza e non avrebbe
preso altre mogli. Ci sposammo il 27 marzo 1855 a
Palmira.
Jane Digby trascorse gli ultimi
ventisei anni della sua vita in Siria e morì di febbre e
dissenteria a Damasco l'11 agosto 1881 all’età di 74
anni, e venne sepolta nel cimitero protestante di
Damasco. Ancora oggi la sua tomba si trova ancora lì, ai
suoi piedi un blocco di pietra calcarea rosa, ultimo
dono di Medjuel, proveniente da Palmira, sulla quale è
inciso il suo nome in arabo.
Donna
anticonformista scandalizzò l’Inghilterra di primo
Ottocento rivendicando il suo diritto all’indipendenza,
all’amore e a una sessualità libera. Di lei ci restano
diari, lettere e disegni. La sua vita è raccontata nel
libro A scandalous life – The biography of Jane Digby
scritto da Mary S. Lovell.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://lettureinviaggio.it/jane-digby/
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