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AMARSI CON I FIORI
Storia, origine, leggenda e significato
Il Narciso
Il fiore dell’egoismo
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Narciso si specchiò
improvvisamente in una pozza d'acqua e vide per la prima
volta la propria immagine riflessa e la propria
bellezza. Solo dopo essersi reso conto che l'immagine
rifletteva se stesso e consapevole di non poter avere
quell'amore, si lasciò morire. Il narciso è un fiore originario dell'Europa e dell’Africa mediterranea. Il suo nome deriva dal termine greco narkissos che significa intorpidire o irrigidire. Durante il periodo di fioritura, che avviene da marzo e giugno, sviluppa uno stelo interno dal quale sbocciano i fiori che solitamente sono solitari composti da una parte esterna di colore bianco o giallo chiarissimo e da una corona interna divisa in sei parti di colore giallo arancio. Al narciso sono associati diversi significati e simbologie, legati a culture anche molto lontane tra di loro. Essendo un fiore molto tossico alcune popolazioni antiche credevano che il narciso avesse il potere di assorbire i pensieri negativi degli esseri umani e per questo fossero diventati velenosi. La leggenda racconta che un giovane cacciatore, chiamato Narciso, all’età di sedici anni fosse dotato di una tale bellezza che ogni abitante della città, uomo o donna, giovane o vecchio, s'innamorasse perdutamente di lui, ma Narciso, orgogliosamente, respingeva in malo modo tutti i pretendenti. Un giorno però, mentre era a caccia di cervi, la ninfa Eco furtivamente lo seguì tra i boschi, desiderosa di confessargli il suo amore, ma purtroppo la ninfa era incapace di parlare per prima, perché costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le veniva detto. Narciso, quando sentì dei passi, gridò: "Chi è là?", Eco rispose: "Chi è là?" e così continuò, finché Eco non si mostrò e corse ad abbracciare il bel giovane. Narciso, però, allontanò immediatamente in malo modo la ninfa. Eco, con il cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo per il suo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce. A quel punto intervenne Nemesi, dea della vendetta, la quale, ascoltando i lamenti di Eco, decise di punire il crudele Narciso facendolo innamorare della propria immagine. Infatti, il ragazzo, mentre passeggiava nel bosco, vide per la prima volta nella sua vita la sua immagine riflessa in una pozza d’acqua, s'innamorò perdutamente di quell’immagine, ma quando si accorse che quel volto riflesso apparteneva a se stesso e, comprendendo che non avrebbe mai potuto ottenere quell'amore, si lasciò morire struggendosi inutilmente. Nel luogo in cui cadde, nacque un bellissimo fiore che fu chiamato Narciso. Nel linguaggio dei fiori il narciso ha significati sia positivi che negativi, nel suo significato positivo rappresenta l’autostima, propria di persone forti e sicure di sé, di contro nella sua versione negativa rappresenta la vanità, l’egoismo, l’incapacità d’amare e l’amore non corrisposto, anche se per gli antichi romani era il simbolo dell'aldilà e quindi avevano l'usanza di piantarli sulle tombe dei propri cari defunti. I Druidi invece lo ritenevano simbolo della purezza. Nell'antica cultura ebraica simboleggiava la bellezza e la fertilità della donna, mentre per alcuni popoli nord europei il narciso divenne il simbolo dell'amore eterno di Dio contro l'amore egoistico degli uomini. In Cina è un regalo molto gradito perché rappresenta fortuna e prosperità. Di solito si regala nel periodo del Capodanno cinese che coincide con la sua fioritura. |
ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://www.thecolvinco.com/it/blog/narciso-fiore/
https://www.giardinaggio.it/fiori/linguaggio-dei-fiori/significato-narciso.asp
https://ilgiardinodeltempo.altervista.org/narciso-miti-storia-e-linguaggio-dei-fiori/
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