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INTERVISTE IMPOSSIBILI
STORIA DELLA DONNA PIÙ FAMOSA D’ORIENTE
Yang Guifei
La femme fatale
della Cina imperiale Yang
Guifei è una delle figure femminili più enigmatiche e controverse
della Cina imperiale. Una vera femme fatale che grazie al proprio
carisma e alla seducente bellezza giocò un ruolo cruciale nel
destino della dinastia Tang
719 - 15 luglio 756
.
Madame le sue origini? Sono
nata nel giugno del 719 nell’odierna regione del
Sichuan. Dopo la morte di mio padre, avvenuta quando era
poco più che una bambina, venni adottata dallo zio,
finché a sedici anni sposai Li Mao, il diciottesimo
figlio dell’imperatore Xuanzong e acquisii il titolo di
Principessa di Shou.
Da nuora ebbe modo di
conoscere l’imperatore… Xuanzong aveva perso da poco
la sua consorte Wu e rimase profondamente colpito dalla
mia bellezza, tanto che mi spinse ad abbandonare mio
marito. Per non dare adito a scandali entrai nel palazzo
come monaca taoista col nome di Taizhen e tra noi ebbe
inizio una relazione segreta che si consumò nelle stanze
da letto del palazzo imperiale di Chang’an. La nostra
relazione clandestina durò sette anni.
Poi cosa
successe? Divenni la sua concubina imperiale nel 745
solo dopo che l'imperatore diede una nuova moglie a suo
figlio Li Mao. A quel punto divenni la consorte
preferita dell'Imperatore.
Dicono di lei che non
fosse solo bella… L’imperatore mi scelse come
concubina, non solo per il mio aspetto, ma anche per le
mie doti canore, la mia predisposizione verso la danza e
la sua maestria nel suonare il pipa, uno strumento
musicale a quattro corde.
L’imperatore era pazzo
di lei… Mi promosse al rango di guifei, il rango più
elevato assegnato alle concubine imperiali e riuscii in
poco tempo ad esercitare un'enorme influenza
sull'imperatore, che iniziò a trascurare questioni di
stato per poter trascorrere tutto il suo tempo con la
sottoscritta. Nel corso degli anni riuscii ad ottenere
anche l’esclusiva delle sue attenzioni così che
nessun'altra consorte imperiale ottenne più i suoi
favori sessuali.
Acquisì anche un enorme potere.
Essendo la favorita conferii onori postumi a mio
padre Yang Xuanyan e concessi a mia madre il titolo di
Signora di Liang. Alle mie tre sorelle maggiori conferii
i gradi di Dame di Han, Guo e Qin ossia un gradino
superiore alla sorella di Xuanzong, alla quale era fatto
obbligo inchinarsi al loro passaggio. Poi feci entrare a
corte molti altri miei parenti che acquisirono grande
peso nella scena politica cinese come Yang Guozhong, un
mio secondo cugino, che divenne Grande Consigliere, e il
generale An Lushan, un mio figlio adottivo, che diventò
governatore militare della regione di Fanyang.
A
palazzo correvano voci che An fosse per lei molto di più
che un figlio adottivo. Quelle voci di una relazione
segreta tra me e An arrivarono anche al mio orecchio…
Posso solo dire che nutrivo un affetto smisurato nei
confronti di An e quando ne parlai con mio marito lo
convinsi della mia buona fede e lui sdegnato scartò
quelle voci come infondate.
Però fu proprio An
Lushan a ribellarsi contro l’imperatore… Yang
Guozhong e An Lushan entrarono presto in conflitto e il
16 dicembre 755 An, con il pretesto di aver ricevuto un
editto segreto da parte dell’imperatore, condusse le sue
truppe verso la capitale dell’impero. I 150.000 ribelli
rasero al suolo varie città e An Lushan si proclamò
imperatore e fondò la dinastia Yan.
Lei e suo
marito eravate in serio pericolo… Fuggimmo verso il
Sichuan. Quando nel 756 giungemmo a Mawei, la nostra
scorta si ammutinò chiedendo che venissi giustiziata in
quanto colpevole di aver affiancato all’imperatore come
consigliere mio cugino Yang Guozhong. A quel punto mio
marito, disperato, tentò di salvarmi, ma alla fine
ordinò al capo degli eunuchi di strangolarmi con un
nastro di seta. Venni portata in un santuario buddista e
mi fu concesso l’onore di un suicidio forzato,
considerato una morte più dignitosa dell'esecuzione.
Quando il corpo della consorte Yang fu mostrato ai
generali della guardia imperiale, i soldati si
dispersero e si prepararono a continuare il viaggio. La
consorte Yang fu sepolta a Mawei, senza bara, ma con
masse di fragranza avvolte in coperte viola.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE FONTI
https://parentesistoriche.altervista.org/yang-guifei/
https://en.wikipedia.org/wiki/Yang_Guifei
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