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Antea
La cortigiana romana dipinta dal Parmigianino
Il pittore la conobbe durante il suo soggiorno romano, se ne innamorò e la ritrasse nella famosa tela che porta il suo nome






 
Adamo chi era Antea?
Era una famosa cortigiana romana vissuta nella prima metà del Cinquecento. Era celebre per la sua eleganza. Sembra che sia stata l’amante di Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III. Abitava vicino alla Torre Sanguigna nel rione Ponte a pochi passi da piazza Navona. Era così bella che veniva elogiata da diversi artisti presenti a Roma in quel periodo come Benvenuto Cellini, Pietro l'Aretino e da Girolamo Francesco Maria Mazzola detto Parmigianino.

Il Parmigianino la ritrasse in un quadro rimasto famoso.
Sembra che il pittore se ne innamorò durante il suo soggiorno romano (1524-1527) tanto che, come fece Raffaello con la Fornarina, la ritrasse nel dipinto conosciuto come "Ritratto di giovane donna", un olio su tela 135×88 cm, custodito oggi nel Museo di Capodimonte a Napoli. L'opera rappresenta una delle immagini più memorabili della ritrattistica di “maniera” italiana del primo Cinquecento.

Com’è il ritratto?
È l’esaltazione della bellezza femminile, l’ideale di grazia e di raffinatezza aristocratica che caratterizzò il pittore per tutto il corso della sua attività. La donna rappresentata è maliziosa ed austera al limite tra una dama civettuola e una gentildonna del dolce stilnovo.

Com’è vestita?
Porta un vestito alla francese, con una tunica di stoffa pregiata, intessuta d’oro, e le maniche a sbuffo sulle spalle. Ha i capelli raccolti impreziositi da un diadema e indossa due orecchini con pendente. Guarda verso il pittore che la sta ritraendo con uno sguardo carico di intensità, chiaro segno di intesa tra i due… Porta una mano al petto, con anello al mignolo, mentre l’altra, coperta da un guanto, regge una pelliccia di visone appoggiata elegantemente sulle spalle.

Quel grembiule ha fatto molto discutere…
Si è dibattuto per molto tempo se il grembiule detto “zinale” indossato dalla donna fosse un indumento portato solitamente dalla servitù oppure un capo di abbigliamento indossato dalle nobildonne in casa. Naturalmente, al contrario dei grembiuli delle cameriere, quelli delle signore erano finemente decorati come quello di Antea.

Qualche critico però ha messo in dubbio che l’Antea dipinta fosse veramente la cortigiana romana.
Beh sì l'abbigliamento della donna non ha niente a che vedere con le prostitute della Città eterna. È più somigliante ai vestiti portati dalle dame nelle corti dell'Italia settentrionale in quel periodo. Inoltre quella bellezza verginale e pudica della fanciulla, la sua sobrietà e la sua aristocraticità innata contrastano con il mestiere di Antea… Ma chissà… molto probabilmente la verità sta nel mezzo ossia che il Parmigianino originario di Parma e frequentando le corti del Nord abbia ritratto la donna vestendola a suo gusto e soprattutto il suo trasporto passionale nei confronti della fanciulla l’abbia portato a idealizzare quella figura.

Quindi di Antea sappiamo poco e niente…
Non ci sono notizie tra che esercitava la sua attività a Roma nella prima metà del Cinquecento e che, a quanto si dice, il suo bel volto fu sfregiato da un amante respinto.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://www.lospeakerscorner.eu/antea-la-donna/
https://www.lacooltura.com/2015/03/lantea-del-parmigianino











 
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