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INTERVISTE IMPOSSIBILI
Lola
L'Angelo Azzurro
Der blaue Engel è un film del 1930 diretto da Josef von Sternberg,
tratto dal romanzo Professor Unrat di Heinrich Mann. Proiettato per
la prima volta a Berlino il 1º aprile 1930, il film narra la tragica
storia del professor Rath, rispettabile insegnante di un ginnasio di
provincia, che si innamora di Lola una cantante di varietà,
impersonata da Marlene Dietrich, attrice che con questa opera
troverà la sua consacrazione.
Madame la sua storia?
Sono la cantante e ballerina di una compagnia teatrale
malfamata e mi esibisco in un locale notturno chiamato
Der Blaue Engel, l’Angelo azzurro.
Lei interpreta
una figura femminile che per l’epoca è qualcosa di
sconvolgente. La mia sfrontatezza ostentata da femme
fatale fa scandalo e turba le menti di chi viene ad
assistere ai miei spettacoli. Tenga conto che per le mie
performance mi esibisco sul palco indossando un cappello
a cilindro, ossia un accessorio maschile, insieme a
calze a rete e giarrettiere, accessori femminili per
eccellenza.
Una femme fatale capace di sedurre
centinaia di uomini… però a cadere nella sua rete vi è
in particolare un anziano professore. Immanuel Rath è
un attempato professore di ginnasio deriso dai suoi
studenti che lo chiamano con disprezzo Professor Unrat,
ossia professor Sporcizia. Un giorno mentre sta facendo
lezione, viene a sapere, tramite una cartolina che mi
raffigura, che i suoi alunni frequentano un locale
equivoco, appunto l'Angelo Azzurro, dove si esibisce una
compagnia d’artisti di varietà.
Quindi cosa fa il
professore? Una sera, mosso da intenti pedagogici o
più semplicemente per sorprendere i suoi studenti viene
nel locale e per una serie di circostanze finisce nel
mio camerino e viene letteralmente colpito dal mio
fascino e dai miei modi insoliti per un professore.
Insomma si innamora di lei… Da questo momento in
poi nulla sarà più come prima per il professore che
torna a farmi visita più volte. Alla fine si innamora
follemente e ridicolizzato in classe dai suoi allievi e
richiamato dal preside del liceo in cui lavora, sceglie
di abbandonare l'insegnamento e mi sposa.
Immagino sia l’inizio della sua rovina… Mi adora in
modo folle tanto che quando si inginocchia davanti a me
per aiutarmi ad infilare le calze di nylon sento che
quel gesto di sottomissione gli fa provare un immenso
piacere. Comunque per seguirmi nelle tournée in poco
tempo dilapida tutti i suoi risparmi ed è costretto per
mantenermi a svolgere le mansioni più umilianti
all’interno della compagnia e a diventare un clown. A
lungo andare perde l’entusiasmo iniziale e sempre più
deluso da questa vita vorrebbe ritornare a quello che
era prima, anche se, per amore, è incapace di compiere
il suo proposito.
Sempre per amore accetta di
andare in fondo fino all’estrema umiliazione… Quando
gli comunico che la compagnia ha ottenuto un’ottima
scrittura proprio all’Angelo azzurro ossia nella
cittadina dove insegnava, in un primo momento rifiuta di
presentarsi al pubblico, ma poi per mio volere accetta.
Del resto l’impresario, conoscendo la curiosità della
gente del posto non si lascia sfuggire l’occasione di
riempire il locale grazie all’attrazione del professore
pagliaccio.
Lui cosa fa? Costretto a subire
l'umiliazione di esibirsi si presenta sul palco davanti
ai suoi concittadini, vestito da pagliaccio, come
assistente del prestigiatore il quale ad un certo punto
gli impone d’imitare il verso del gallo.
Come
reagisce? Nel bel mezzo del numero mi vede
amoreggiare con un altro artista della compagnia e in un
eccesso d’improvvisa ribellione si rifiuta di continuare
e lascia la scena.
Aveva subito ogni tipo di
umiliazione ma davanti al tradimento finalmente
reagisce… Si rende conto di aver perso totalmente la
testa oltre al lavoro, la stima dei suoi studenti e a
questo punto la sua donna per cui sopraffatto dall'ira
mi aggredisce e cerca di strangolarmi.
Ci
riesce? Qualcuno glielo impedisce e a quel punto
ridotto allo zero assoluto non gli rimane che perdere la
vita per cui corre barcollando verso la sua vecchia
scuola, e una volta entrato nell’aula, cade riverso
sulla cattedra e muore di crepacuore.
Una fine
ineluttabile… La fotografia del declino dell’amore
impossibile tra due persone diametralmente all’opposto,
in cui lui rappresenta l’autorità morale ed io la parte
peccaminosa e quindi più libera. Sarà proprio il mio
ruolo svincolato dalla morale a prevalere sui suoi
valori che non sono in grado di reggere l’urto delle
proprie pulsioni più profonde.
Un ritratto che
colpisce molto gli spettatori. La perdizione di un
uomo nei confronti di una donna consapevole del potere
del suo fascino non ha limiti e non può che soccombere
come vittima predestinata. Rappresento nel film una
tentazione insana alla quale è impossibile resistere,
insomma una specie di mantide pericolosa che attira
l’uomo nella sua rete per poi ottenere ciò che vuole e
infine divorarlo.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://www.mediacritica.it/2018/02/17/langelo-azzurro-1930/
https://it.wikipedia.org/wiki/L%27angelo_azzurro_(film_1930)/
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