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FASCINO E SEDUZIONE
LA STORIA DELL’ABITO DA SPOSA
In molte società antiche
l’abito nuziale era considerato una vetrina per rappresentare al
meglio il potere economico della famiglia della futura sposa
EGITTO E GRECIA L’abito
da sposa affonda le sue origini nell’antico Egitto
quando le spose erano solite indossare delle lunghe
gonne ricoperto da un semplice velo di lino. Altrettanto
semplice ed essenziale era l'abito usato nella Grecia
classica. Le future mogli, infatti, indossavano la
tunica abituale su cui veniva drappeggiata la clamide
(un tipo di mantello corto e leggero), adornata da
cordoni che cingevano la vita. Sulla testa portavano
delle graziose coroncine di mirto, il fiore sacro ad
Afrodite, Dea dell'amore.
ROMA Se il vestito
nuziale dell’antica Grecia era piuttosto sobrio e
semplice, nell’antica Roma l’abito tende ad essere più
sfarzoso e diventa proprio emblema del prestigio
familiare. Le future spose indossavano una tunica bianca
legata con un nodo, che poteva sciogliere solo lo sposo,
e coperta da un mantello di color zafferano, stesso
colore usato per i pomposi calzari. Al collo portavano
una collana di metallo. Il velo era di solito color
arancio, ossia il colore dell’ottimismo, considerato dai
romani portatore di buona sorte, per via della sua
carica vitale e della sua luminosità, oppure giallo,
simbolo del fuoco della dea Vesta che proteggeva il
focolare domestico. I capelli venivano raccolti in 6
trecce, preparate già la sera prima avvolte in una
retina rossa. Infine una coroncina di mirto e fiori
d’arancio a cingere la testa.
ETA’ ANTICA Le
spose longobarde invece utilizzavano tuniche di colore
nero arricchite da mantelli rossi che arrivavano fino
alle caviglie. Nel Trecento le ragazze vestivano con
abiti ricchi e opulenti e portavano in mano rametti di
rosmarino, pianta resistente a crescita lenta che
simboleggiava il ricordo, la fedeltà e l’amore
femminile.
MEDIOEVO La sposa di famiglia
ricca del Medioevo indossava di solito vestiti dai
colori accesi e dai materiali pregiati. Non era raro che
una sposa indossasse abiti di velluto o seta e spesso
persino pellicce. Il vestito era tipicamente rosso, a
simboleggiare l’amore ardente e passionale, e cucito con
stoffe preziose, come velluti, broccati e damaschi per
dare maggiore enfasi alla cerimonia. Il colore rosso era
uno dei più costosi da poter creare e ad esso si
aggiunsero anche altre tonalità di colori caldi.
1500 Per vedere il primo abito bianco nella storia
dobbiamo aspettare la fine del ‘400. Fu Anna di Bretagna
ad indossarlo nel 1499 durante il matrimonio con Luigi
XII di Francia. Un’altra sposa a vestire di bianco fu
Maria Stuarda, quando sposò Francesco II di Francia, una
scelta singolare, dato che in quel periodo il bianco era
considerato il colore del lutto, cosa che non portò bene
alla coppia visto che Francesco morì dopo appena due
anni dalle nozze. L'abito bianco divenne una opzione
molto popolare fra le spose intorno al 1840, dopo il
matrimonio della regina Vittoria con Alberto di
Sassonia. La regina indossò un abito semplice ma
straordinariamente elegante adornato da alcuni merletti.
La foto ufficiale del matrimonio ebbe una tale
diffusione che l'abito della regina fu adottato da
moltissime spose tra cui molte regnati come la
principessa Sissi per le sue nozze con l’Imperatore
d’Austria, il 24 Aprile del 1854. Il bianco d'altronde,
oltre ad essere simbolo di purezza e candore, dava una
nota di eleganza in più all'evento, differenziandosi dai
normali colori di uso quotidiano che erano normalmente
più scuri poiché difficilmente sporcabili. L’uso dello
strascico cominciò intorno al 1500 e la sua lunghezza
indicava la ricchezza della sposa: più era lungo e
decorato più ricca era la sposa e quindi la famiglia.
SETTECENTO Nel ‘700 l’abito da sposa si
colora di tinte più appariscenti come violetto, rosa
salmone, azzurro e lillà, utilizzando anche moltissimi
tessuti dai motivi floreali che riuscivano ad esprimere
in pieno quest’idea di sfarzo del periodo.
XIX
secolo Il rosso è stato comunque il colore più
utilizzato per molto tempo, fino a lasciare il posto a
colori pastello più delicati nell’epoca napoleonica. In
questo periodo esplodeva la moda dei cosiddetti abiti in
stile impero, una linea che ricordava in maniera
rivisitata quella romana con il tipico taglio sotto al
seno per poi cadere giù morbido sui fianchi. Non
venivano più utilizzati tessuti pesanti dalle vistose
decorazioni ma si optava per altri più leggeri. Sempre
in quel periodo si diffuse l'abitudine d'indossare abiti
lunghi ed ampi. Tra questi gli abiti senza maniche che
erano generalmente indossati con guanti bianchi lunghi
per non lasciare scoperte troppe parti del corpo della
sposa.
1900 Negli anni venti l’abito iniziava
ad accorciarsi, infatti le spose vestivano abiti corti
davanti, con un lungo strascico, spesso abbinato ad un
cappello a cloche. La foggia più in voga per i vestiti
delle donne era quella che veniva chiamata “figura ad
S”, ideale per mettere in risalto la femminilità e
modulare il corpo con corsetti strettissimi.
Successivamente con l’avvento delle guerre e avendo
preso il posto degli uomini, partiti per il fronte, le
donne liberate dalle costrizioni compreso il corsetto,
iniziarono a scoprirsi. I capelli si accorciano “alla
garçonne” e il trucco più carico sia sugli occhi che
sulla bocca che serviva non di certo ad attrarre gli
uomini, ma ad accompagnare al meglio i lineamenti del
volto.
XXI secolo Nel XXI secolo, circa il 75%
degli abiti da sposa sul mercato sono di colore bianco o
tenue variazioni senza maniche e senza spalline, il
retro è impreziosito da lacci e cerniera. Quindi il
bianco, con tutte le sue sfumature, è il colore per
eccellenza per i matrimoni dei nostri tempi.
Nell’immaginario collettivo, il bianco significa
purezza, candore e, nel passato, era anche sinonimo che
la sposa era arrivata vergine all’altare, insomma una
sorta di promessa che la donna faceva al proprio sposo.
Poi, secondo le tradizioni e le superstizioni, ci sono
accessori colorati fortunati ed altri invece da evitare:
ad esempio il blu indica sincerità ed il verde
timidezza. L’avorio preannuncia una vita turbolenta, il
rosa una futura perdita economica ed il rosso
addirittura desiderio di morte. Le invitate ovviamente
devono evitare il bianco, colore riservato unicamente
alla sposa. Anche il nero non è consigliato ma molto
gettonato per la sua eleganza nei matrimoni serali.
Culture orientali Diversamente dall’occidente per
tradizione, la maggior parte degli abiti nuziali in Cina
sono di colore rosso, colore che è auspicio di buona
fortuna. L'abito rosso è anche una delle principali
scelte delle spose vietnamite, nella forma tradizionale
del Áo dài. In Giappone, le spose indossano tre o più
abiti distinti nel corso delle celebrazioni del
matrimonio, cominciando dal tradizionale kimono bianco.
Le spose indonesiane indossano il tradizionale kebaya,
una sorta di blusa, ed il batik. Nelle Filippine invece
l'abito nuziale tradizionale è il Barong Tagalog,
indossato sia dagli uomini che dalle donne. Nelle zone
settentrionali dell'India, i colori tradizionali
dell'abito nuziale sono il rosso, colore di buon
auspicio ed il verde, simbolo di fertilità. Nelle zone
meridionali invece l'abito nuziale è per tradizione il
sari bianco. Di solito le spose indiane, così come
quelle pakistane nascondono il proprio viso con un velo,
anche se in alcune zone più liberali è sufficiente
coprire la testa.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/Abito_nuziale
https://annaturcato.com/abito-da-sposa-storia-stili-epoche/
https://www.lemienozze.it/organizzazione-matrimonio/abito-sposa_tradizioni.php
https://www.fableswedding.com/storia-dellabito-da-sposa-dai-tempi-antichi-ai-giorni-nostri/
http://www.andreamarchettieventi.com/blog/labito-da-sposa-e-sempre-stato-bianco/
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