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MUSICA PASSIONE
 




STORIA E SIGNIFICATO DELLE CANZONI
Luce
Contro le ingiustizie umane e le mostruosità del mondo
Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa
2003




 


 
Adamo mi parli del brano: “Luce”?
È una canzone cantata da Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa. Scritta dallo stesso cantautore romano che la inserì nel suo nono album in studio: “Fortuna” nel lontano 2003.

Fiorella Mannoia invece?
Dieci anni dopo la cantante romana ascoltò questa canzone e ne rimase incantata tanto da inserirla nel suo quindicesimo album in studio: “Sud” pubblicato nel 2012 con distribuzione Sony Music e con etichetta Oyà. Dice Fiorella: “È una canzone bellissima sulla compassione una delle più commoventi di tutto il disco!”

Le due versioni sono differenti?
Differiscono soprattutto perché la versione della Mannoia si apre con un canto struggente in arabo dell’artista palestinese Faisal Taher, voce dei Kunsertu e successivamente dei Dounia: “Dopo le tenebre verrà la luce, la notte non può durare per sempre, verrà il momento in cui la notte, cederà il posto al giorno…”

Di che parla il testo?
È un brano contro la guerra e le ingiustizie umane. Davanti alle mostruosità del mondo l’autore chiede alla luce di non disperdere il bene più prezioso ossia la sensibilità umana in modo che non si perda l’amore in ognuno di noi e altrettanto commuoversi davanti alla natura e credere ancora nelle persone.

Perché proprio la luce?
La luce corrisponde all’amore, ma non all’amore verso una persona bensì all’amore superiore che governa lo stato delle cose. Tuttavia la luce non è concepita come un qualcosa di trascendentale o irraggiungibile, insomma non è Dio, ma la bellezza suprema, il valore intrinseco dell’estetica impersonificata nell’essere femminile: “Luce luce dei miei occhi vestiti di seta lascia che ti guardi dolce Margherita prendi la tua strada e cerca le parole fa che non si perda tutto questo amore…”










TESTO
Non c'è figlio che non sia mio figlio
né ferita di cui non sento il dolore
non c'è terra che non sia la mia terra
non c'è vita che non meriti amore

Mi commuovono ancora i sorrisi
e le stelle nelle notti d'estate
i silenzi della gente che parte
e tutte queste strade

Fa' che non sia soltanto mia quest'illusione
fa' che non sia una follia
credere ancora nelle persone

Luce, luce dei miei occhi
dove sei finita lascia che ti guardi
dolce margherita
prendi la tua strada scegli le parole
fa' che non si perda tutto quest'amore

Non c'è voce che non sia la mia voce
né ingiustizia di cui non porti l'offesa
non c'è pace che non sia la mia pace
non c'è guerra che non abbia una scusa

Non c'è figlio che non sia mio figlio
né speranza di cui non sento il calore
non c'è rotta che non abbia una stella
non c'è amore che non invochi amore

Luce, luce dei miei occhi
vestiti di seta
lascia che ti guardi
dolce margherita
prendi la tua strada e cerca le parole
fa' che non si perda tutto quest'amore

Luce, luce dei miei occhi
dove sei finita lascia che ti guardi
dolce margherita
prendi la tua strada e cerca le parole
fa' che non si perda tutto quest'amore








L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
FONTI:
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=40241




 















 
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