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MUSICA PASSIONE
STORIA E SIGNIFICATO DELLE
CANZONI
Via dei Ciclamini
Orietta Berti
1971
Adamo mi parli del brano “Via
dei ciclamini”? È una canzone di Orietta Berti
pubblicata su 45 giri nel 1971, scritta da Corrado
Conti, Daniele Pace e Mario Panzeri. Venne presentata a
“Un disco per l’estate” dove ottenne un grande successo.
Il brano vendette all'epoca ben 230.000 copie!
Di
che si tratta? All’apparenza sembra una marcetta
allegra, semplice e con poche pretese, ma in realtà è un
brano molto impegnato per l'epoca e per la stessa
cantante, che veniva da canzoni molto più semplici come
“Fin che la barca va” e “Tipitipitì”. Non fu capito
dalla critica tanto che solo in seguito lo stesso
critico musicale Dario Salvatori la definirà "la canzone
più coraggiosa scritta negli anni della contestazione".
Di che parla? Il testo parla di una prostituta
ingannata da un cliente che le aveva promesso di
portarla via con sé. Pace e Panzeri, un duo di autori
eccezionali che avevano la capacità di raccontare con
leggerezza anche gli argomenti più scabrosi, l’avevano
scritta per la chiusura delle case di tolleranza, ma a
causa della censura per 15 anni nessuna casa
discografica aveva avuto il coraggio di pubblicarla. Ci
sono voluti il ’68 e la rivoluzione sessuale.
In
particolare? Parla di una prostituta che nel
dopoguerra lavora in un bordello al 123 di Via dei
Ciclamini. Un cliente la corteggia con un fiore e lei se
ne innamora: “L'amore è come l'edera, s'attacca dove
vuole, quel giorno, senza dirmelo, m'hai presa con un
fiore.” Poi però lui deve partire e le promette che un
giorno sarebbe tornato e l’avrebbe fatta uscire dalla
casa di tolleranza, ma non mantenne la parola: “In via
dei Ciclamini, l'amore si fermò, mi disse "Ciao bambina,
Un giorno tornerò". La guerra era finita. Ma però
ricordo che. Mi disse "Ciao bambina, ho amato solo te".
Il testo presenta una velata nostalgia per il
romanticismo di quei tempi e delle case chiuse rispetto
al consumismo e alla mercificazione attuale: “Il muro
delle bambole adesso non c'è più. Han messo una balera e
l'ascensore va su e giù, e cambiano ogni sera le
bamboline blu.”
Insomma uno scandalo… Orietta
non era nuova a questo tipo di scelte. La sua prima hit
fu “Dominique”, la versione italiana di un brano
religioso di Suor Sorriso, una suora belga che dopo uno
scandalo legato a tasse non pagate si tolse l'abito e
andò a vivere con una consorella con cui ebbe una
relazione lesbica, le due si suicidarono insieme nel
1985. Poi nel 1965 la copertina del suo primo successo
“Tu sei quello” fece molto scalpore perché presentava un
uomo in mutande. Nel ’71 il suo pezzo “Città verde”
scritto da Mogol racconta la storia di una prostituta
che si innamora di un cliente sposato e con cui lei
immagina di poter vivere.
Perché proprio il
ciclamino? Beh perché il fiore rappresenta la
sensualità della donna, infatti gli antichi greci, viste
le fattezze della sua corolla a forma di utero e la
diffusione dei suoi semi che provocano crescita di altre
piante, lo consideravano un afrodisiaco, associato alla
fertilità e in grado di agevolare il concepimento. Poi a
seconda del colore assume significati diversi tipo
quello rosa è legato all’idea di amore puro o quello
rosso che è strettamente connesso al concetto di amore
complicato e di diffidenza nei confronti del partner.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga FONTI:
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