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MUSICA PASSIONE
ANNA
UN
NOME BELLISSIMO
Anna è senz’altro un nome poetico e non a caso è il
più diffuso nella canzone d’autore italiana seguito da Giulia, il
nome maschile è Francesco. Molti dei grandi artisti hanno
ricamato le loro canzoni prendendo a prestito questo meraviglioso
nome
Anna è un nome bellissimo, del
resto lo stesso Edoardo De Angelis, l’autore di Lella,
lo dice a chiare lettere nella sua canzone: “Profuma di
pulito, è un nome gentilissimo, è un nome da regina, il
nome di una santa e di una ballerina, di quella
contadina, bellezza di stagione, che illumina il suo
viso, con l'acqua e col sapone… È la vita negli occhi di
un'attrice romana, profuma d'infinito, è un nome da
maestrina, di una principessa, di una clandestina. Anna
è un nome bellissimo, un nome familiare, tra il profumo
del pane e il rumore del mare.
Iniziamo con “Anna”
di Lucio Battisti. Siamo nel 1970 e Battisti urla questo
nome pur ammettendo di essere un uomo realizzato avendo
una casa e un lavoro, ma gli vuole con tutto se stesso
Anna! Perché Anna è una donna che fa piangere gli
uomini, li fa sentire maschi e poi li molla. Anna è il
vero grande amore in grado di traumatizzare a vita un
uomo. Praticamente una vera ossessione da parte di un
uomo distrutto.
Nel 1974 è la volta di Lucio
Dalla che pennella la sua “Anna Bellanna”
profumata di salvia in riva al mare e raccoglie le
pietre sassi dorati e conchiglie rotonde quando il suo
amante la vede dal mare.
Sempre nel 1974 I Nuovi
Angeli cantano “Anna da dimenticare”,
ossia una donna con una personalità ricca e straripante
in grado di riempire la vita del suo uomo, ma così ricca
che lui, sa di essere solo una parentesi della sua vita,
e infatti quando lei lo lascia, lui si rende conto
malinconicamente che non gli basterà una vita per
dimenticarla.
Due anni dopo, nel 1976 tra gli
zingari felici, Claudio Lolli rende omaggio alla sua “Anna
di Francia”, ritratta come una donna vivace,
impegnata e fuori dalle regole. Anna si fa amare perché
ha un carattere giocoso ed allegro, ma allo stesso tempo
la sua natura esprime libertà, ribellione e qualcosa di
inafferrabile.
Nel 1977 ci pensa Ivano Fossati a
dipingere la sua Anna con “Anna di Primavera”,
una donna che cambia umore con le stagioni e se in
primavera va via, d’autunno canta le sue canzoni
malinconiche e d’inverno rimane in silenzio aspettando
di nuovo primavera.
L’anno dopo, nel 1978,
Umberto Tozzi ci prova con “Perdendo Anna”.
Lui ha avuto tutto nella vita, è un uomo realizzato, ma
sente che sta perdendo qualcosa di molto importante
ossia Anna, la sua amata. Senza di lei si sente perso e
vuoto, e sa che deve fare qualcosa per riconquistarla
travestendosi anche da ambulante per attrarre di nuovo
la sua attenzione.
Nel 1979 ci riprova ancora
Lucio Dalla con la sua “Anna e Marco”
ed Anna, la protagonista femminile, non è soddisfatta
della propria esistenza ed ogni giorno che passa sente
di perdere qualcosa del suo essere e vede la propria
felicità scorrerle tra le dita. Lei è bella, "stella di
periferia", ed ama ballare, ma è ingabbiata dal proprio
essere che vive per inerzia. Ma nel contempo sogna,
chiude gli occhi e sogna, superando così le barriere
della triste periferia, sogna un cambiamento, una
persona che la renda realizzata e felice.
“Anna e
il freddo che fa” di Enrico Ruggeri è
una canzone scritta nel 1987 e cantata da Gianni
Morandi. Il testo ci parla della monotonia di una vita
che perde la sua anima e la sua unicità nel frastuono
della routine e dei comportamenti abitudinari ed
omologati.
Nel 1989 Pino Daniele con la sua “Anna
verrà” ricorda l’indimenticabile attrice romana
Anna Magnani ed in particolare la scena ultima del
capolavoro del neorealismo "Roma città aperta" di
Roberto Rossellini, in cui lei è protagonista, quando
Anna viene uccisa dai nazisti. Con questa definizione
l’autore auspica il ritorno della pace e la fine di ogni
guerra ed ogni male perché quando Anna verrà sarà un
giorno pieno di sole che aiuterà il mondo a sognare
ancora.
Nel 1990 è la volta di “Canzone
per Anna”. Francesco Guccini descrive la sua
Anna e i suoi rimorsi. Anna balla un blues malinconico,
pensa al figlio mai avuto ed è sola, l’unica
consolazione per lei è il sonno che giunge a poco a
poco, dopo un programma alla tv e una tisana aromatica e
bollente.
Marco Masini nel 1993 canta "Anna
viviamo", scritta in collaborazione con
Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati. La canzone è in parte
autobiografica, infatti all'epoca l'artista viveva una
storia con Anna Maria Gabriella Barbuti, la quale,
avendo nel cassetto il sogno di fare cinema decise di
posare nuda per la rivista "Novella 2000". L'ingenuità
della ragazza nell'aspettarsi un mondo dello spettacolo
pulito e meritocratico viene presto delusa e si ritrova
a fare i conti con un destino molto lontano dai suoi
sogni.
Nel 1998 Laura Pausini canta “Anna
dimmi sì” affrontando il tema dell'anoressia.
Il brano è una sorta di dialogo e di preghiera. Lei sa
che ci sono periodi nel corso della vita difficili da
superare in cui tutto appare inutile e perso, ed è
proprio in quel momento che si ha bisogno di una
presenza amica. Lei desidera stare al fianco di Anna per
darle la forza necessaria di credere ancora in se
stessa.
Seguono: Anna (go to him) - Arthur
Alexander Boten Anna – Basshunter Annie’s song -
John Denver Anna - Charlotte Gainsbourg Ann wants
to dance - PAPOOZ Barbara Ann - The Beach Boys
Anna dai capelli rossi - Luigi Albertelli & Vince
Tempera Anna non si lascia - Anna Oxa Anna -
Andrea Bonomo Anna - Mp2 Anna begin s- Counting
Crows Anna - Toto Anna(go to him )- Beatles
Finestre di dolore - De Gregori Io sono un treno -
Morandi Annina mia - Max Gazzè Annarè - Gigi
D'alessio Annerella - CCCP Anna - Romans Anna
parte - Adriano Celentano Canzone di anna - Fabi
Gazzè Silvestri Anna ti guardo stasera – Gianni
Togni Anna Michele Zarrillo Anna Roberto Carlos
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
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