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MUSICAPASSIONE
 

 
1980

La Rossa
Fiorella Mannoia
Un flashback sulla vita di un artista, dall’infanzia alle prime emozioni fino a quando il sipario si chiude e l’applauso finisce

 


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Adamo mi parli del brano “La Rossa”?
È una canzone eseguita da Milva e scritta da Enzo Jannacci e arrangiata dallo stesso cantautore milanese e da Natale Massara. Pubblicata nel 1980 con etichetta Ricordi sia come singolo che come prima traccia dell’album omonimo. Dell'album sono state pubblicate anche edizioni per il mercato tedesco e argentino. Nel 1981 il singolo fu distribuito anche in Argentina sempre con il titolo “La rossa”.

Di che si tratta?
Il brano è uno dei più rappresentativi della cantante emiliana e giocava sul doppio binario che faceva riferimento al colore dei suoi capelli e alla sua fede politica di sinistra.

Di che parla?
Il testo è un flashback sulla vita di un artista, che racconta la sua infanzia (venuta su a patate e lenti, negli occhi sempre sorridenti); la giovinezza in cui decise di cantare (la faccia con i bigodini e gli anni della sua bellezza venti); l’emozione delle prime esibizioni (la gola che si stringe per dispetto, la rossa cominciò’ a cantar) ma anche i periodi bui in preda alla depressione fino alla fine della sua carriera (si fece un gran silenzio e tosto, si fece buio come a mezzogiorno, sparivano microfoni e lustrini, poi lei si lasciò impallidire, e poi le venne da morire…).

Insomma una sorta di bilancio di tutta una carriera...
Un testo amaro, crepuscolare, profetico e soprattutto scenico quando chiude il sipario e gli applausi finiscono: “e poi fu come andare in fondo al mare, finche’ l’applauso finì…”

L’autore era il grande Jannacci…
Racconta il figlio Paolo in un’intervista ad AdnKronos, rilasciata il giorno della morte della cantante: “Mio padre era così elettrizzato che sembrava saltasse felicemente sopra i carboni ardenti, dopo aver composto “La Rossa”.” Brano che per una infinita serie di motivi sembrava essere cucito su misura per Milva.

Chi era Milva nel 1980?
Direi abbastanza famosa, aveva interpretato canzoni di successo come “Milord”, canzone tratta dal repertorio di Édith Piaf, che incise per la prima volta nel 1960; “La filanda”, cover della più grande cantante portoghese Amália Rodrigues interprete del fado; “Canzone” di Don Backy, presentata al Festival di Sanremo 1968, dove si classificò terza, “Little man” (Piccolo ragazzo) nel 1967 e tante altre. Aveva iniziato giovanissima cantando nelle balere del basso ferrarese con il nome d'arte Sabrina, e lì venne notata dalla Fonit Cetra e nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo arrivando terza con la canzone “Il mare nel cassetto” in coppia con Gino Latilla. L’anno successivo sempre a Sanremo presentò “Tango italiano” in coppia con Sergio Bruni, arrivando seconda. Sempre in quell’anno si sposò con il regista Maurizio Corgnati che aveva 22 anni più di lei. Sua figlia Martina, nacque nel 1963. Poi il debutto all'Olympia di Parigi dove il suo successo acquisì una dimensione internazionale. Appassionata di teatro fece la gavetta nel teatro leggero accanto a Gino Bramieri, per poi passare a Giorgio Strehler, che divenne per lei una figura chiave specializzandosi nel teatro brechtiano.


La primavera ormai è passata…
la pioggia quando viene è andata…
povera rossa fingi l’allegria
nel disco di dieci anni fa
sì ma una mattina che pioveva…
una mattina che pioveva…
i lampi e i tuoni litigavan forte
che lo si senti cantar
e i tuoni e i lampi litigavan forte
che lo si senti cantar
venuta su a patate e lenti
negli occhi sempre sorridenti
e gli anni della sua bellezza venti
e la rossa è lì a cantar
e gli anni della sua bellezza venti
e la rossa è lì a cantar
la faccia con i bigodini
e il trucco passò forse
troppo in fretta
la gola che si stringe per dispetto
la rossa cominciò a cantar
la gola che si stringe per dispetto
la rossa cominciò a cantar
si fece un gran silenzio e tosto
si fece buio come a mezzogiorno
sparivano microfoni e lustrini
la rossa cominciò a cantar
sparivano microfoni e lustrini
quando la rossa cominciò a cantar
poi lei si lasciò impallidire
e poi le venne da morire
e poi fu come andare in fondo al mare
finche’ l’applauso finì
e poi fu come andare in fondo al mare
finche’ l’applauso svanì
la primavera è anche passata
la pioggia guarda strano si è fermata
mia bella rossa dammi l’allegria
del disco di dieci anni fa
mia bella rossa dammi l’allegria
del disco di dieci anni fa
mia bella rossa dammi l’allegria
del disco di dieci anni fa

Il testo contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore.
LiberaEva ha lo scopo di far conoscere a quante più persone possibile il panorama musicale.






ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/La_rossa/
https://www.velvetmag.it/2021/07/17/milva















 
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