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MUSICAPASSIONE
 
 
 
1975

Figlia
Roberto Vecchioni
"E figlia, figlia
Non voglio che tu sia felice
Ma sempre contro
Finché ti lasciano la voce."



 
Adamo mi parli del brano “Figlia”?
È una canzone di Roberto Vecchioni inserita nell’album “Elisir” pubblicato nel 1975 per Universal Music Italy.

Di che si tratta?
Beh è una canzone dedicata alla nascita della figlia Francesca. Vecchioni al tempo ha 33 anni ed augura alla sua primogenita di gridare forte contro tutte le ingiustizie e soprattutto di non essere ad ogni costo felice, ma di essere sempre contro finché “ti lasciano la voce”.

Strano che un padre non auguri felicità alla propria figlia…
Vecchioni va oltre al concetto sterile di felicità, ossia qualcosa di effimero e non durevole, perché sa benissimo che la felicità vera non si compra, ma occorre conquistarla, bisogna scavare con le mani nude, farsi male, raschiare l’anima per essere più forti, affrontare la vita e solo alla fine trovare la risposta alla domanda di cosa si voglia veramente dalla propria vita.

Tutto ciò forse non porterà necessariamente alla felicità…
Assolutamente no, è un po’ come il viaggio e la meta ossia la consapevolezza di averla cercata è essa stessa felicità: “E figlia, figlia. Non voglio che tu sia felice. Ma sempre contro. Finché ti lasciano la voce… Diranno: "Non ti agitare, che non serve a niente". E invece tu grida forte. La vita contro la morte.”

Nel testo ci sono altri concetti molto singolari…
Beh sicuramente la presa di coscienza del ruolo paterno di certo non altrettanto importante come quello materno: “Però tua madre è stata dura da raggiungere
Lo so che senza me non c'era differenza. Saresti comunque nata. Lei ti avrebbe comunque avuta…” E poi il concetto stesso di sentirsi onnipotenti di fronte ad una vittoria e la rivendicazione di poter sbagliare: “Per tutti quelli. Che han sempre scelto di sbagliare. Perché, perché vincere significa accettare. E se arrivo vuol dire che a qualcuno può servire. E questo, lo dovessi mai fare. Tu, questo, non me lo perdonare…” E ultimo il concetto stesso di bellezza: “E figlia, figlia. Figlia sei bella come il sole. Come la terra. Come la rabbia, come il pane…”










ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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FONTI









 
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