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AMARSI CHE CASINO
Almack’s
La storia della casa da
ballo più famosa nell'Era Vittoriana
Era il club dove
ogni ragazza vittoriana sognava di essere condotta per il suo
debutto in società durante la Stagione londinese
Adamo che cos’era
l’Almack’s? Il suo nome era Almack’s Assembly Rooms
ed era un club molto noto in epoca Regency e Vittoriana.
Non si poteva pensare alla famosa “Stagione londinese”
senza pensare necessariamente a questo club.
Cos’era la “Stagione londinese”? Rappresentava il
clou della vita mondana che si svolgeva principalmente
nei luoghi di ritrovo. Teatri, sale da concerto, salotti
privati, ma soprattutto erano le sale da ballo il vero
centro della Stagione in cui le debuttanti potevano più
liberamente interagire coi giovanotti e in caso trovare
marito. Tra i tanti “luoghi di caccia” il più importante
era appunto Almack’s.
Ma cosa gli diede questa
grande fama? Prima di tutto fu tra i primi club
londinesi ad ammettere sia uomini che donne, al
contrario di molti altri, come il celeberrimo White’s,
in cui erano ammessi soltanto gli uomini. Inoltre per
accedervi era necessario un invito, quindi, anche se
facoltosi, non bastava comprare un biglietto come
avveniva per gli altri club.
Quando fu
inaugurato? Aprì i battenti il 20 febbraio 1765 ed
era situato in un elegante edificio in King Street, nel
quartiere di St. James, già la zona era garanzia di
rispettabilità e di successo.
Com’era l’edificio?
Il palazzo era costruito in stile palladiano, con alte
finestre ad arco. Costruito su più livelli, l’accesso,
al livello della strada, comprendeva il salone di
ricevimento e il guardaroba. Al primo piano vi erano le
sale con i tavoli per il gioco delle carte. A salire le
grandi sale da ballo.
Chi era il fondatore?
Un certo William MacAll, che per nascondere le sue
origini scozzesi, che avrebbero potuto compromettere il
successo del suo club, invertì le sillabe del suo
cognome. Si trasferì dallo Yorkshire a Londra intorno al
1752 e aprì la sua prima caffetteria in Curzon Street
aperta a tutti. Successivamente, osservando il successo
dei balli in abbonamento di Theresa Cornelys a Carlisle
House, notoriamente trash, gli venne l’idea di
organizzare balli per una clientela più elegante ed
esclusiva.
Che cosa si faceva in questo ambito
club? Durante la giornata i soci potevano incontrarsi
e discorrere di caccia, affari, politica, leggere
giornali e giocare d’azzardo. Le donne invece sedute nei
loro comodi salotti discorrevano di moda e di
pettegolezzi. Nelle serate importanti venivano
organizzati i balli più sontuosi e importanti, aperti
anche ai non soci, in cui si accedeva per invito. Agli
uomini era consentito proporre una rosa di inviti
femminili, alle dame una rosa di inviti maschili. E così
si componevano le liste di invitati, contenenti i soci e
gli ospiti esterni. Il primo anno ospitò 12 balli in
abbonamento.
Un posto ambito da molte giovani
ragazze… Beh sì, era il club dove ogni ragazza
vittoriana sognava di essere condotta per il suo debutto
in società durante la Stagione londinese ed ovviamente
essere invitata a ballare dai migliori partiti di
Londra, indossando magnifici abiti e volteggiando tra le
braccia di splendidi cavalieri.
Sì, ma non era
un posto per tutti… Per diventare soci di Almack’s
bisognava possedere requisiti molto stretti, lignaggio,
fortuna, condotta irreprensibile. Per i non soci
l’accesso era consentito solo attraverso un voucher
stampato su cartoncino spesso. Le loro dimensioni di
circa 2,5 x 3,5 pollici, si adattavano perfettamente al
reticule di una signora.
Immagino quanto fosse
difficile ottenere quel voucher… Venivano consegnati
a una ristretta e selezionata cerchia di persone. Essere
in possesso di un buono per Almack's avrebbe suscitato
invidia tra le amiche non ammesse, soprattutto tra le
“ragazze da marito”. Tieni conto che in quell’epoca la
socializzazione tra i sessi era un fatto assai raro ed i
balli erano l’unica occasione per conoscersi un po’ più
da vicino per cui l’Almack’s era di fatto un ottimo
terreno di caccia per garantirsi un marito di un certo
livello, non a caso veniva definito il mercato
matrimoniale più esigente del mondo occidentale.
Cosa si ballava? Perlopiù balli di gruppo come i reel
irlandesi e i minuetti, successivamente vennero
introdotte le quadriglie e molto dopo ancora il valzer,
che per l’epoca era considerato un ballo scandaloso per
via del modo in cui il cavaliere poteva stringere la
dama.
Come avvenivano gli accrediti? Non era
semplice entrare nel club, si accedeva per invito ossia
i membri proponevano una rosa di nomi, va da sé che se
si era una fanciulla graziosa o un uomo molto ricco era
molto più facile ricevere un
invito. Le cose però cambiarono quando l’ingresso al
Club divenne di dominio delle cosiddette Patronesse.
Chi erano? Le Patronesse di norma erano sei o
sette per volta, erano le mogli o le sorelle di membri
illustri ed avevano reputazioni impeccabili e maniere
perfette. Queste donne avevano occhi e orecchie ovunque
e a loro insindacabile giudizio sceglievano signore e
signorine all’altezza per i costumi dell’epoca. Erano
loro a determinare il futuro di centinaia di giovani
donne aprendo o sbarrando le porte del club a tutte
quelle ragazze sfiorate da qualche nomea negativa. Per
questa funzione ovviamente erano a conoscenza di ogni
minimo particolare della vita dei loro ospiti ed anche
se una dama era stata ammessa l’invito successivo non
era automatico, infatti bastava un piccolo pettegolezzo
per trovare le porte del club sbarrate. Il problema
quindi non era la prima ammissione ma perdere il buono
successivamente che avrebbe significato essere stati
trovati inadeguati, praticamente un disastro.
Cosa erano “I balli del mercoledì” Oltre al compito
ingrato di valutare gli accessi, le Patronesse si
occupavano di organizzare serate mondane e quella più
famosa era quella dei balli del mercoledì che andavano
avanti per tutta la stagione.
Rappresentavano il massimo dell’esclusività e solo le
persone approvate dalle Patronesse potevano prendervi
parte. Per una ragazza essere esclusa da Almack’s voleva
dire finire ai margini dalla vita sociale. Di solito i
balli del mercoledì attiravano una folla di 400-500
persone, ma si organizzavano anche eventi speciali tipo
Gran Balli e balli in maschera dove quadriglie e valzer
si susseguivano alternativamente fino alle quattro del
mattino.
Quanto tempo durò il suo periodo d’oro?
Circa un secolo, fino al 1871, quando l’intera struttura
bruciò in un incendio. Invano si tentò di ricostruirlo,
ma non tornò più agli antichi fasti. Con quell’incendio
scomparve per sempre uno dei simboli dell’epoca
Vittoriana.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://raccontidalpassato.wordpress.com/
2015/04/15/almacks-assembly-room/
https://www.missdarcy.it/le-patronesse-almacks/
https://beatriceknight.com/almacks-history/
https://en.wikipedia.org/wiki/Almack's/
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