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STORIE DI ROMA
Lo scandalo della Bona
Dea
Clodio, amante di
Pompea, moglie di Cesare, si intrufolò segretamente nella casa dove
erano in corso i festeggiamenti in onore della Bona Dea, riservati
alle sole donne
La moglie di
Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto
Adamo cos’è lo scandalo
della Bona Dea? Siamo nel 61 a.C. e la notte tra il 4
e il 5 dicembre, si festeggiavano i Damia, cioè i riti
in onore della Bona Dea, onorata dai Romani cosi come
dai greci che la chiamavano Ginecea. Per i greci era la
madre del re Mida, mentre per i Romani era la driade che
si era unita a Fauno. Era la Dea del popolo, chiamata
Bona perché provvedeva a tutti i beni necessari agli
uomini nel corso della propria vita. La dea veniva
raffigurata come una matrona romana con in mano una
cornucopia e un serpente.
Ok, ma cosa accadde in
particolare nel 61 a.C.? Quell'anno i festeggiamenti
si svolgevano sulla via Sacra nella casa di Cesare,
appena trasferitosi dalla Suburra in quanto neoeletto
pontefice massimo, il grado più alto nella gerarchia
religiosa romana. Questi riti si celebravano di notte
con musiche e giochi ed avevano una particolarità ossia
erano interdetti agli uomini e officiati dalle sole
donne. Infatti quando arrivava il giorno della festa la
moglie del console preparava la casa per il rito, mentre
il consorte usciva con tutti i maschi di famiglia.
Quindi era una festa di sole donne… Pensa che era
talmente proibito l’accesso ai maschi, che durante i
riti anche tutti gli animali di sesso maschile venivano
fatti uscire dalla casa e le statue di animali o i
dipinti raffiguranti ogni essere di sesso maschile,
venivano coperte con dei veli. Insomma un gineceo
segreto che nessun maschio aveva mai violato, almeno
fino ad allora. Giovenale nei suoi iscritti definisce
questa festa come "un'orgia di donne eccitate dal vino".
Chi furono i protagonisti dello scandalo?
Sicuramente Pompea, la seconda moglie di Cesare, che lui
sposò nel 68 a.C., dopo la morte della prima moglie
Cornelia. E il giovane Clodio, di nobile origine,
fratello di Clodia (la Lesbia di Catullo) e conosciuto
per le sue ricchezze e l’abilità oratorie. Lui si era
invaghito di Pompea e a quanto sembra piacevolmente
ricambiato. Nella casa erano presenti la madre di
Cesare, Aurelia, e le consorti d'una dozzina di senatori
tra cui quella di Cicerone, Terenzia, accompagnate da
sei vestali vergini.
Cosa successe? Clodio,
per mantenere nascosta la propria identità, si travestì
da fanciulla suonatrice di flauto e decise di
intrufolarsi nella casa mentre erano in corso i
preparativi per la festa. Fu accolto da un'ancella di
Pompea, di nome Abra, che era al corrente della
relazione. Quando Abra si allontanò per avvisare Pompea
dell'arrivo dell'amante, Clodio impaziente non seppe
attendere e iniziò a vagare per la casa, ma incontrò
un’altra ancella la quale, scambiandolo per una donna,
lo invitò a giocare. Lui a quel punto fece per
allontanarsi e quando lei gli chiese chi fosse, Clodio
rispose che stava aspettando Abra, ma dalla voce fu
scoperto. La donna si mise a gridare dicendo di aver
scoperto un uomo. A quel punto la madre di Cesare,
Aurelia, si aggirò con una fiaccola per le stanze alla
ricerca di quell’uomo. Quando fu trovato e riconosciuto
venne cacciato dalla casa. Le donne presenti sconvolte
per l’accaduto tornarono a casa e riferirono ai mariti
quanto successo.
Data l’attività frenetica di
Cesare, Clodio non aveva alcuna difficoltà a incontrare
l’amante, perché lo fece? Sì hai ragione, la loro
relazione clandestina andava a gonfie vele per cui, dato
il carattere strafottente del ragazzo, si pensa che a
commettere quell’atto sacrilego sia stata solo una
bravata giovanile da parte di Clodio. Comunque la
vicenda ebbe conseguenze inaspettate e il giorno
seguente in tutta Roma non si parlava d'altro.
Quali conseguenze? Premesso che violare un rito
ufficiale che si compiva per il bene pubblico era
considerato un sacrilegio, e si doveva renderne conto
non solo alle persone offese, ma anche alla città e agli
dei, il Senato stabilì che quell'intrusione maschile
aveva offeso la dea mettendo Roma in balia della sua
ira. Ordinò quindi un’inchiesta e decise che si dovesse
nominare un tribunale speciale e procedere contro
Clodio. Nel contempo Cesare si vide costretto a
ripudiare Pompea, ma nel processo che seguì, citato come
testimone, rifiutò di deporre contro Clodio, affermando
che essendosi come di dovere allontanato dalla
abitazione in occasione del rito, nulla poteva dire in
merito. Poi sorprendentemente si dichiarò convinto
dell'innocenza della moglie. Quando i giudici gli
chiesero perché avesse allora divorziato, rispose con la
famosa frase divenuta poi proverbiale: "La moglie di
Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto". Clodio
a quel punto venne assolto dall’accusa di empietà con 31
giudici a suo favore contro 25.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:
https://www.facebook.com/AEGERIVSLICIVSCONTINVVS/posts/scandalo-di-pompea-e-
clodio-nella-casa-di-cesarepompea-silla-figlia-di-quinto-po/2045939765448833/
https://it.wikipedia.org/wiki/Pompea_Silla
https://www.laadan.it/pompea-la-non-personaggia-moglie-di-cesare/
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