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GIALLO PASSIONE
 
 

EVE STRATFORD
Chi ha ucciso la coniglietta?
UN GIALLO A LUCI ROSSE - LA DOCUSERIE IN DUE PUNTATE SU SKY CRIME "PLAYBOY: MORTE DI UNA CONIGLIETTA" RACCONTA L'OMICIDIO, AVVENUTO A LONDRA NEL 1975 E RIMASTO ANCORA SENZA UN COLPEVOLE




 


 
Adamo di cosa parliamo?
Negli anni '70 il Playboy Club di Londra rappresentava il massimo del glamour, della ricchezza e dello status sociale, attirava celebrità di Hollywood, politici e uomini di affari. Era situato nella zona di Mayfair, uno dei più esclusivi quartieri di Londra. Ristoranti stellati e auto con chauffeur erano praticamente la norma.

Cosa successe negli anni ’70?
Dietro le sue luci scintillanti, si celava un lato oscuro che ha dato origine a uno dei casi irrisolti più oscuri della storia britannica. Qui lavorava Eve Stratford una delle più note Playboy Bunny del Playboy Club, rimasta uccisa in circostanze misteriose.

Chi era?
Elizabeth Eve Stratford era nata a Dortmund in Germania il 28 dicembre del 1953 da Albert e Liza Stratford. Sua madre tedesca aveva incontrato suo padre durante la guerra, un medico inglese nel Royal Army Medical Corps. Nacque l’amore e si sposarono e da quell’unione nacque Eve.

Com’era la ragazza?
Era bellissima tanto che vinse diversi concorsi di bellezza in Germania, poi con la famiglia si trasferì ad Aldershot nell’Hampshire. Nel 1972, lei, con il suo fidanzato Tony Priest, il cantante degli Onyx, si stabilì a Leyton, nell'est di Londra. L’appartamento era condiviso con altri due membri della band.

Nel 1973 riuscì ad entrare nell’esclusivo Playboy Club…
Era una persona molto socievole ed empatica per cui non le fu difficile entrare in confidenza con personaggi famosi che frequentavano il Club. Come modella era conosciuta come "Bunny Ava". Bella e spregiudicata divenne abbastanza famosa tanto da apparire nel marzo del ’75 sulla copertina della rivista Mayfair, una rivista per soli adulti, come "ragazza del mese".

Ebbe dei problemi per quella pubblicazione, vero?
Il Playboy Club la sospese per violazione del contratto poiché aveva posato per una pubblicazione rivale.

Pochi giorni dopo avvenne la tragedia…
Martedì 18 marzo 1975, alle 17:20, Eve fu trovata morta dal suo compagno nel loro appartamento. Era seminuda con una calza di nylon legata attorno a una caviglia e le mani legate con una sciarpa. Il suo assassino le aveva tagliato la gola da un orecchio all'altro. I poliziotti che visionarono il cadavere affermarono che era una delle scene di omicidio più orribili che avessero mai visto. Dalle indagini scientifiche fu poi scoperto che era stata aggredita sessualmente, infatti tracce di sperma furono trovate sui tamponi vaginali. La casa invece risultava in perfetto ordine e non c'erano segni di effrazione, né segni di lotta, per cui si pensò che molto probabilmente il rapporto fosse stato consenziente e la donna conoscesse il suo assassino.

Non c’erano testimoni?
Per quanto era stato scoperto dalla polizia, dopo un incontro di lavoro era tornata da sola a casa. Alle 16:30, alcune vicine che vivevano nello stesso edificio avevano sentito delle voci parlare con calma, una maschile e una femminile. Dopo di che avevano sentito una specie di tonfo e poi un rumore di passi.

Quindi a cosa portarono le Indagini?
La polizia era convinta che l'articolo sul Mayfair, in cui Eve dichiarava che le piaceva essere sottomessa sessualmente, corredato da foto con lei nuda, avesse attirato in qualche modo l'assassino, quindi l’avesse seguita a casa. La tesi comunque traballava visto che il corpo di Eve non presentava ferite da difesa per cui era impensabile che fosse uno sconosciuto. Si pensò allora ad un amico o conoscente, ma quando venne scoperto che la vittima aveva ricevuto nei giorni precedenti telefonate misteriose durante le quali una voce anonima le sussurrava oscenità, si rafforzò la tesi dell’assassino a sfondo sessuale. Tuttavia alcuni mesi dopo quando tutte le piste investigative erano state esaurite l'inchiesta sull'omicidio era stata chiusa senza un nulla di fatto.

Ma c’era una particolarità vero?
Il 3 settembre dello stesso anno, esattamente sei mesi dopo l’omicidio di Eve, una studentessa sedicenne di nome Lynne Weedon fu colpita alla testa con un oggetto contundente e violentata dall'altra parte di Londra. Quella sera era uscita con gli amici per festeggiare al pub Elm Tree, vicino a dove viveva in Lampton Road, la sua promozione. Lynne, lasciati gli amici, per fare in fretta e tornare subito a casa aveva preso il vicolo Short Hedges, una stradina frequentata da ladri e malviventi. Quella scorciatoia le fu fatale perché alle 23:00 in punto fu colpita alla testa con un oggetto pesante simile a un pezzo di tubo di piombo. Il colpo le aveva fratturato il cranio. Il suo aggressore a quel punto l’aveva trascinata per alcuni metri e violentata. Fu scoperta la mattina successiva dal custode della scuola vicina, nonostante le gravi ferite era ancora viva; morì una settimana dopo in ospedale senza riprendere conoscenza.

Perché i due episodi sono collegati?
Perché la polizia alcuni anni dopo con le nuove tecniche del DNA scoprì inaspettatamente che i delitti erano stati commessi da parte dello stesso individuo a scopo sessuale. I due omicidi furono collegati ad altri casi e in particolare all'omicidio della ventisettenne Elizabeth Parravincina avvenuto nel settembre 1977. L'omicidio accadde in circostanze quasi identiche, la vittima stava tornando a casa a piedi quando fu colpita da un colpo contundente, per cui la polizia stessa iniziò a parlare di serial killer, ossia criminali patologici che hanno ucciso almeno tre vittime. I casi vennero entrambi riaperti, si indagò fino al 2011, ma per trentacinque lunghi anni l’assassino non fu mai scoperto.







L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga












 
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