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GIALLO PASSIONE
 



 
Gabriella Bisi
Il delitto degli slip
Il corpo di una donna abbandonato su una scogliera in Liguria dell'agosto del 1987. L'amante: «Ero con mia moglie»






 
Adamo chi era Gabriella Bisi?
Una bella ragazza brillante e indipendente di trentacinque anni, con i capelli ricci e rossi. Era nata a Milano e faceva l’architetto nel mobilificio del padre occupandosi di design e arredamento d'interni.

Orfana e vedova, vero?
Era rimasta orfana di madre da piccola e poi nonostante la sua giovane età era vedova da 11 anni a causa di un incidente stradale in cui il marito aveva perso la vita. Aveva una sorella più piccola e un fratellastro, avuto dal padre in un successivo matrimonio.

Come tanti milanesi passava le vacanze in Liguria…
Aveva una casa di sua proprietà a Rapallo e col tempo si era fatta molti amici in zona. Quella domenica 2 agosto 1987 era a casa di un’amica a San Lorenzo, sopra Santa Margherita. Stavano organizzando un viaggio per l'isola di Ponza.

Sembra avesse un amante in zona…
La sera del suo arrivo ossia il sabato era uscita a cena con Mauro Gandini, 37 anni, un noto imprenditore alberghiero di Santa Margherita Ligure. Lei come detto era vedova, senza figli, e quindi libera di divertirsi, ma lui era sposato, si frequentavano da oltre un anno all’insaputa della moglie di lui. Comunque i due avevano trascorso la notte insieme, poi lui la mattina seguente l’aveva riaccompagnata a San Lorenzo a casa della sua amica concordando un’uscita per la sera stessa.

Cosa ha fatto la domenica?
Dalla testimonianza delle sue amiche, Gabriella non si era mossa di casa anche perché nel pomeriggio aveva ricevuto due telefonate da parte dell’amante. L’uomo dispiaciuto aveva annullato il loro appuntamento per sopraggiunti impegni familiari, una cena con moglie ed amici, della quale non era a conoscenza prima.

E quindi lei cosa ha fatto?
Libera da impegni aveva deciso di uscire con le amiche a cena. Si era fatta una doccia, poi si era rimessi gli stessi vestiti che indossava la sera prima ovvero una gonna nera, una camicetta a pois bianchi e sotto un costume nero. Verso le 19 aveva detto alle amiche di voler fare un salto nella sua casa di Rapallo per cambiarsi e riprendere la sua Fiat 127 per poi vedersi alla 21 alla trattoria "Da Paladino" di Santa Margherita. Visto che era a piedi un’amica si era offerta di darle un passaggio, ma lei aveva rifiutato dicendo che avrebbe preferito fare l'autostop.

Poi cosa è successo?
Da qui nessuno ha più notizie. Due ore dopo, la sera di quella domenica, Gabriella non si era presentata all'appuntamento con le amiche al ristorante. Alle 22 le amiche preoccupate chiamarono più volte casa di lei, ma nessuno aveva risposto. A quel punto decisero di coinvolgere l’amante il quale diede loro una speranza dicendo che aveva sentito parlare di una rimpatriata di vecchi amici milanesi a Corniglia, dove Gabriella avrebbe dovuto trascorrere alcuni giorni.

Le amiche ci credono?
Assolutamente no. Gabriella non era il tipo di cambiare i suoi piani senza avvertire e poi parlando avevano ripensato alla stranezza della doccia prima di tornare a casa e dell’autostop, qualcosa che di certo non era sua abitudine fare. Nei giorni successivi si misero alla ricerca, decidendo di andare a Corniglia dove purtroppo avevano scoperto che la donna era stata sì invitata, ma che non si era mai presentata. Solo il 6 agosto avevano dato l’allarme della scomparsa avvertendo la polizia.

Come vanno le indagini?
Nella casa di Rapallo gli investigatori trovarono uno scontrino, battuto proprio nel tardo pomeriggio di domenica per cui la donna era effettivamente tornata a casa. La porta era chiusa, ma non a chiave, una finestra era aperta, sul tavolo giacevano in bella vista 2 milioni di lire in contanti, la sveglia sul comò era impostata per le 8 e dieci. La moca era sui fornelli e soprattutto sul tavolo c’era una tazzina di caffè non finito. Insomma tutti indizi che fecero subito pensare a una certa fretta da parte della donna come se qualcuno la stesse aspettando in auto in strada, dato che la Fiat 127 di Gabriella era regolarmente parcheggiata sotto casa. Quindi la donna era tornata a casa, ma poi si era allontanata di fretta a bordo di un veicolo guidato da un’altra persona.

Ok la donna era tornata a casa, ma come ci era arrivata?
Il primo dubbio da sciogliere era senz’altro questo, ma nessuno degli autisti delle corriere da Santa Margherita e Rapallo ricordava di aver mai caricata a bordo una donna dai capelli rossi che certamente avrebbero dato nell'occhio. Solo una coppia di pensionati ricordava di una donna che le avrebbe chiesto un passaggio per Rapallo davanti alla chiesa di San Lorenzo.

Cosa pensavano gli inquirenti?
Il primo pensiero andò ad un rapimento a scopo di estorsione, ma l’ipotesi del riscatto economico venne subito esclusa dal padre, in quanto la loro era una piccola impresa a conduzione familiare e di certo la famiglia non avrebbe avuto alcuna possibilità di pagare.

Passò ancora una settimana…
Giovedì 13 agosto 1987 verso le 11 e mezza, una telefonata anonima indicò alla polizia una scogliera chiamata "Collina delle Grazie", lungo la via Aurelia, ossia il luogo dove ritrovare il cadavere quasi irriconoscibile di Gabriella.

Cosa disse il medico legale?
L’esame del corpo accertò che la donna era stata strangolata tra la sera del 2 e la mattina del 3 agosto e che prima di essere uccisa la donna aveva avuto un rapporto sessuale. L’arma del delitto erano gli stessi slip neri che la donna indossava al momento della scomparsa, stretti per circa venti volte attorno al collo di Gabriella. Non c’erano altri segni di violenza. Poi l'assassino aveva cercato di liberarsi del corpo, tentando di bruciarlo con una tanica di benzina ritrovata accanto al cadavere. Dare alle fiamme un cadavere significa che quel corpo avrebbe potuto parlare per cui l’assassino non era di fatto un estraneo!

Quindi?
La donna indossava gli stessi abiti per cui non si era mai cambiata nella casa di Rapallo. Gli slip erano intatti per cui non era stata costretta a toglierli e quindi si ipotizzava un rapporto sessuale consenziente, forse un gioco erotico finito male. Accanto al cadavere venne ritrovato un solo sandalo per cui si pensava che il delitto non si fosse consumato lì, ma che il corpo fosse stato portato solo successivamente in quel posto, anche se non furono evidenziati segni di trascinamento. Tra l’altro quella scogliera era un luogo frequentato da coppie di amanti e non ci si poteva arrivare per caso. Bisognava camminare e non poco per cui o la donna era arrivata fin lì di sua volontà o era stata portata lì già cadavere. Delle due una, ma il mistero non fu mai risolto.

La domanda è d’obbligo: “Chi ha ucciso Gabriella?”
Ovviamente le indagini si concentrarono soprattutto sull’amante, l’imprenditore non nascose la relazione clandestina, ma aveva un alibi di ferro: la serata di domenica era ad una festa in una villa di amici a Santa Margherita insieme a sua moglie, alla presenza di almeno venti invitati, tutti in grado di confermare il suo alibi.

Escluso l’amante cosa restava?
Come è stato accertato la donna era effettivamente rientrata nella casa di Rapallo, ma non si era cambiata come aveva detto alle amiche e ancora oggi rimane senza spiegazioni il motivo per cui si sia precipita fuori casa senza finire di bere il caffè e abbandonando sul tavolo quella somma di denaro con la porta di casa chiusa senza mandate. L’unica spiegazione potrebbe essere che qualcuno l’aspettasse fuori di casa, che conoscesse il suo assassino e che avesse un amante oltre l’imprenditore. Quel disordine in casa parlava chiaro: la donna era uscita di fretta per un incontro breve, forse d’amore, con qualcuno che conosceva bene e l’intenzione di tornare prima dell’appuntamento con le amiche.

Quindi caso irrisolto?
Nei mesi successivi le indagini si trasferirono a Milano, sulle tracce di un altro spasimante della donna, un uomo anche lui sposato che era solito inviarle lettere piene di desiderio e passione. Ma anche in questo caso non si arrivò ad alcuna conclusione. Il 15 agosto del 1990, esattamente tre anni dopo, il caso venne definitivamente archiviato dalle autorità, restando per sempre irrisolto.







L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:  
https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Gabriella_Bisi
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_luglio_02/gabriella-bisi
https://www.lidentita.it/in-giustizia-se-fosse-successo-oggi-gabriella-bisi/
https://www.ilgiornale.it/news/milano/vedova-milanese-35-anni-1428930.html












 
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