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STORIE DI ROMA
 
 
LE NUCTICULAE
Erano donne che si prostituivano nei cimiteri, ammaliando i vedovi durante i funerali allo scopo di far rivivere per una notte la compianta moglie



 

 
Adamo chi erano le nucticulae nell’Antica Roma?
A Roma, come del resto succede anche oggi, le prostitute erano divise per categorie economiche, ossia ognuna di loro era adatta ad una classe sociale ben specifica. La maggioranza erano schiave, importate dall’estero, ma non mancavano donne libere ridotte in miseria a causa della vedovanza o aristocratiche che esercitavano per voglia di trasgressione. Insomma c’era chi poteva permettersi una cortigiana dall’alto rango e chi invece doveva accontentarsi di una donna da bordello, da taverna oppure da strada. Tra queste ultime c’erano sicuramente le ambulatae, donne che aspettavano i loro clienti vicino ai circhi, agli ippodromi e alle arene dei gladiatori. Per la misera cifra di due denari appagavano velocemente i clienti, tra uno spettacolo e l’altro. Peggio di loro, c’era un gruppo di donne, chiamate bustuariae o nucticulae, che solitamente esercitavano la professione nei cimiteri, fingendosi delle morte viventi.

Perché nucticulae?
Perché esercitavano di notte o meglio avevano preso il nome da Nuctina, una prostituta dai lineamenti perfetti, pelle bianca, quasi livida e dagli occhi vitrei. Lei era stata la più famosa bustuaria, una figura inquietante al limite della leggenda.

Cosa facevano?
Con il loro aspetto che oggi definiremmo dark, ossia un incarnato pallido e volto senza espressione, sguardo gelido quasi da defunte, ammaliavano i clienti durante i funerali e di solito concentravano le loro mire verso gli uomini rimasti vedovi. Assieme ai siticines, i suonatori ai funerali, queste donne partecipavano al pianto e davano dimostrazione di profondo dolore, intonando nenie e recitando a volte l’elogio funebre in onore della defunta.

Tutto questo immagino avesse un fine ben preciso…
Si presentavano al vedovo con lo scopo di tenergli compagnia e in qualche modo di far ritornare in vita per una sola notte la compianta moglie. Di solito finiti i riti funebri si appartavano e l’amplesso vero e proprio avveniva di notte tra le tombe del cimitero. La loro caratteristica sembra fosse quella di farsi chiamare col nome della defunta e di gemere in modo lugubre e lamentoso consumando il rapporto sulla terra appena scavata. Finita la consumazione la sposa cadavere tornava a dormire nella sua tomba. Una volta distesa, l’uomo metteva ben due monete d’oro sulla pietra, come tariffa per Caronte che l’avrebbe traghettata fino all’Aldilà.

Ma era legale?
La prostituzione a Roma era ampiamente accettata e per nulla scandalosa tanto che le prostitute pagavano regolarmente le tasse. Del resto Roma era stata fondata da Romolo e Remo figli della Lupa (da qui i lupanari), i quali furono salvati e protetti da Acca Larentia, la Dea prostituta.

Come si riconoscevano le prostitute romane?
Come oggi. Indossavano abiti corti facili da togliere e dai colori accesi. Si tingevano i capelli di biondo, ma anche smaccatamente artificiali come blu o arancione. Potevano truccarsi in abbondanza e usare parrucche, ma avevano l'obbligo di non indossare le vesti tipiche delle matrone. Più salivano di rango e più si potevano permettere abiti raffinati e trasparenti, ma sempre molto colorati. Per le gravidanze indesiderate ricorrevano all'aborto e come prevenzione usavano della lana con unguenti oppure applicando al collo dell'utero pepe nero dopo il rapporto. Insomma la prostituta di strada nell’Antica Roma viveva una condizione di assoluta marginalità, vittima della miseria, degli abusi dei clienti e della violenza degli sfruttatori, esposta a ogni sorta di malattie, destinata a un invecchiamento precoce e il più delle volte a morire giovane.






L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:  
https://www.frammentirivista.it/nucticulae-prostituzione-antica-roma/
http://www.umbrialeft.it/notizie/nell%E2%80%99antica-roma-c%E2%80%99
erano-anche-%E2%80%9Cprostitute-del-cimitero%E2%80%9D
https://tribunus.it/2021/05/28/funerali-e-prostituzione/
https://www.archeologiaviva.it/8095/
lavoratrici-schiave-e-prostitute-nellantichita//












 
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