|
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIEPOLICY
RACCONTI D'AUTORE
Adamo Bencivenga
Romance Scam
A cascare nella rete delle "romance
scam" sono persone di ogni età e ceto sociale, perfino individui con
una famiglia, un partner e una vita apparentemente appagante
Mi chiamo Mario, ho 71 anni
e sono un Colonnello dell’Aereonautica Militare in
pensione. Il mio inferno è iniziato cinque anni fa,
quando insieme a mia moglie Maddalena, ci siamo
concessi, con tutta la famiglia, una vacanza di due
settimane in un resort a cinque stelle di Hammamet in
Tunisia. Fino a quel tempo la nostra vita scorreva
tranquillamente come due pensionati che si stavano
godendo il meritato riposo. Entrambi soci di un circolo
esclusivo trascorrevamo le nostre giornate tra golf e
piscina, i miei sport preferiti, mentre lei,
appassionata di bridge, passava molte ore con le sue
amiche. Mia moglie al tempo aveva appena compiuto 62
anni e, rispetto alle sue compagne di gioco, devo dire
che era ancora una signora avvenente.
Hammamet
(Tunisia) 07/07/2019 Appena arrivammo in albergo ci
congratulammo con la nostra agenzia per la scelta, era
davvero un posto incantevole con tanto di piscina, spa,
tennis, ottimi servizi, ristorante etnico e gourmet e
una paradisiaca spiaggia. Avevamo prenotato due stanze,
una per me e mia moglie, l’altra per mio figlio Alberto,
la sua compagna Clara e il piccolo Luca.
Tra i
tanti optional l’agenzia ci aveva assegnato una guida
turistica tutto fare, per accompagnarci con l’auto di
servizio per le brevi visite nel centro abitato e per le
escursioni più lunghe nel deserto. Lui si chiamava
Khalid, aveva circa venticinque anni e si dimostrò, sin
dall’arrivo all’aeroporto, un ragazzo premuroso,
affabile e attento alle nostre esigenze. Ci disse fin da
subito che era sposato con due figli piccoli e sua
moglie viveva in un paesino poco distante da Hammamet
insieme ai suoi genitori. Disponibile 24 ore su 24,
parlava perfettamente l’italiano e non mancò di farci
conoscere localini e ristoranti del posto e di farci da
guardia del corpo proteggendoci da qualsiasi disagio
tipo al suk o in altri posti affollati. Ci ripeteva
spesso: “Tunisini brava gente, ma tutto il mondo è un
paese.”
Insomma sin dal primo giorno conquistò
la nostra fiducia e specialmente quella di mia moglie
Maddalena. Notavo che quando eravamo in auto lei, a
qualsiasi battuta di Khalid, si lasciava andare a
fragorose risate, spesso gli faceva domande sulla sua
famiglia e non dimenticava mai di fargli dei piccoli
regali per i suoi due figli. Insomma gradiva tanto la
sua compagnia che più di una volta lo invitò al nostro
tavolo durante le escursioni.
Durante i giorni
successivi notai una certa reciproca simpatia, ossia
quanto anche lui non disdegnasse la compagnia di
Maddalena quando ad esempio durante una visita ad
un’oasi di montagna scomparvero dietro una duna per
ripresentarsi circa mezzora dopo. Tra le altre cose non
mi sfuggì il particolare delle continue assenze di mia
moglie quando in hotel dopo pranzo andavo a riposare. Sì
certo erano assenze molto brevi, insomma una toccata e
fuga, ma con scuse improbabili tipo richieste di
informazioni alla reception oppure il cappello
dimenticato sulla sedia del ristorante o il foulard a
bordo piscina.
Lei sempre riservata e donna
religiosa, giorno dopo giorno, aveva iniziato a curare
il suo aspetto tanto che, facendosi accompagnare da
Clara, la compagna di nostro figlio, si era lasciata
andare a spese pazze nella boutique dell’albergo.
Beh sì lo ammetto, la cosa mi faceva pensare, ma
ormai dopo circa quarant’anni di matrimonio sarebbe
stato da parte mia ridicolo provare anche un minimo di
gelosia. Io e Maddalena da qualche anno vivevamo in
perfetta armonia, ma da fratello e sorella, per volere
soprattutto di mia moglie, insomma lei non si sentiva
più pronta a riscaldare le lenzuola matrimoniali ed io
rispettandola pian piano mi adeguai alla pace dei sensi.
Il dopo cena di solito lo passavamo a bordo piscina
ascoltando musica, ballando e godendoci deliziosi
spettacoli di animazione. Khalid di solito rimaneva in
disparte chiacchierando con i suoi colleghi e con gli
addetti dell’albergo. La sera del secondo venerdì ossia
il giorno prima del nostro ritorno in Italia, notai che
Maddalena sfoggiava un delizioso vestito a fiori, ma
decisamente corto, non adatto alla sua età e per non
farsi mancare nulla si era fatta aiutare da Clara per un
insolito e leggero trucco sul viso.
E fu proprio
quella sera, dopo che mio figlio e la compagna decisero
di andare a dormire, che Maddalena, notoriamente
astemia, dopo aver bevuto più di un goccio della mia
grappa barricata, senza dirmi nulla, si alzò e
raggiungendo Khalid lo invitò a ballare. Lui non si
mostrò affatto sorpreso, anzi come se non si aspettasse
altro, da perfetto cavaliere, le fasciò i fianchi e
insieme raggiunsero la piccola pista da ballo. Sarà
stato il destino oppure una tacita intesa col dj, che
caso strano iniziò da quel momento una lunga sequenza di
musiche lente tra cui ricordo chiaramente “My Way” di
Frank Sinatra e “My Heart Will Go On” di Celine Dion.
Ballarono per cinque o sei pezzi fissandosi negli occhi
con lui che non mancava di accarezzarle le spalle e
Maddalena che sorridendo annuiva continuamente con la
testa.
Poi lei come se nulla fosse tornò al
nostro tavolo. Cercando di essere disinvolto le chiesi
il motivo di quella stranezza e lei candidamente mi
rispose che Khalid nel pomeriggio, dato che era l’ultima
sera, le aveva espresso il desiderio di ballare insieme
a lei. Poi senza guardarmi negli occhi mi disse: “Non
sarai geloso, vero?” Ed io, prendendole la mano con
dolcezza, le risposi: “Stasera sei davvero bella. E
meriti queste attenzioni da un ragazzo gentile!” A quel
punto fece un lungo sospiro, intravidi il suo seno
sgonfiarsi nell’ampia scollatura, poi disse: “Beh dai,
non esagerare, abbiamo solo ballato. E poi alla mia età
sarei davvero ridicola, tra l’altro con un ragazzo che
potrebbe essere mio nipote.”
Ridicola non lo era
affatto, anzi in quel momento aveva tutte le qualità per
considerarsi una donna corteggiata e soprattutto di
sedurre qualsiasi uomo nelle vicinanze. Poi aggiunse:
“Mario, non andare a pensare a cose che non esistono, mi
conosci da 40 anni e sai che ho sempre avuto la testa
sulle spalle.” Era vero, nulla da obiettare da parte
mia. Accettare e gradire quella compagnia del resto era
solo un modo per svagarsi e nel contempo sentirsi
apprezzata.
Khalid però continuava a lanciarle
sguardi più o meno maliziosi da lontano e vidi Maddalena
in estremo imbarazzo. Scostò più volte la testa
rivolgendomi lo sguardo, ma era evidente che le faceva
piacere sentirsi corteggiata e allo stesso tempo la mia
presenza le incombeva più che un disagio. Nonostante
avesse lo sguardo rivolto verso di me e non guardasse il
ragazzo, assunse movenze da perfetta seduttrice
accavallando istintivamente più volte le gambe e facendo
scorrere lungo le cosce la morbida stoffa del vestito.
Mai avevo visto mia moglie così sensuale e tra una
grappa e l’altra pensai insistentemente quanto fosse
benedetto quel ragazzo il quale aveva avuto il merito di
riaccendere il fuoco dentro mia moglie, facendola
sentire di nuovo femmina, e allo stesso tempo di dare a
me, dopo tanti anni, la possibilità di riprendere un
discorso sopito da tempo.
Del resto era l’ultima
sera della nostra incantevole vacanza per cui pensai
seriamente che quella notte sarebbe stata diversa dalle
altre tante notti passate nel nostro letto matrimoniale.
Stupito dall’eventualità, ma compiaciuto da quel
pensiero, verso mezzanotte chiesi a Maddalena cosa
volesse fare, ma lei, stringendomi la mano e
accarezzandomi il viso come faceva col piccolo Luca, mi
disse: “Ti dispiacerebbe caro se rimanessi ancora
qualche minuto qui? Stasera l’atmosfera è decisamente
rilassante ed io mi voglio godere anche gli ultimi
istanti di questa vacanza.”
Deluso, ma
comprensivo, non avrei potuto di certo proibirle quella
ventata di entusiasmo giovanile e quella ritrovata
spensieratezza. La guardai cercando nei suoi occhi una
complice rassicurazione e ripensando alle sue parole,
quando mi aveva detto che quel ragazzo poteva essere suo
nipote, decisi di tornare in camera da solo, convinto
tra l’altro che le tante virtù di mia moglie sarebbero
state ben più resistenti di qualsiasi avances da parte
di un ragazzo.
Tornò tardi quando la musica era
finita da tempo, l’orologio segnava le tre e un quarto.
Scivolò nel letto come una piuma per non svegliarmi ed
io feci finta di dormire. La mattina ci alzammo presto
per la partenza, curioso di sapere la osservai più
volte, lei si comportò normalmente, mi disse solo che
aveva un leggero mal di testa, ma da moglie affettuosa
qual era, nel letto mi strinse forte la mano. Ecco
quello era il segno che desideravo ossia che qualunque
cosa fosse successa non avrebbe mai e poi mai
pregiudicato il nostro rapporto. Non le chiesi niente e
lei, forse per non farmi male o per il suo innato
pudore, non mi disse nulla. Khalid ci accompagnò
all’aeroporto dove ci salutammo. A me, mio figlio e a
Clara ci strinse la mano mentre con Maddalena si
abbracciarono più di qualche secondo. Tutto sommato
Khalid si era comportato bene e decisi, forse
sbagliando, di lasciargli una cospicua mancia.
Roma. 21/07/2019 Tornati a Roma ripresi
regolarmente il mio lavoro, mentre Maddalena si occupò
come ormai faceva da qualche anno del nostro nipotino,
dato che entrambi i genitori di Luca erano impegnati
nella loro agenzia immobiliare. Tutto bene per circa una
settimana, Maddalena era tornata la solita moglie, madre
e nonna premurosa, ma poi una sera mentre eravamo a
tavola mi confidò che Khalid l’aveva cercata sui social
e le aveva chiesto l'amicizia su Facebook. Le chiesi
istintivamente se l’avesse accettata, lei non ebbe
alcuna riserva a dirmi che era un caro ragazzo e che non
ci vedeva nulla di male. Aveva ragione anche perché la
cosa mi lasciò del tutto indifferente fino a quando
settimane dopo iniziai a vedere in lei un certo
cambiamento. Divenne più taciturna e lamentandosi di
essere grassa iniziò una dieta ferrea, ma non fu tutto
perché mi accorsi che aveva cominciato ad andare più
spesso dal parrucchiere, a casa passava diverse ore in
bagno e la sera invece di rimanere sul divano con me a
vedere la tv andava nello studio davanti al computer.
All’inizio pensai che fosse ancora uno strascico
di quella serata passata insieme a Khalid. “Cosa c’era
stato tra loro?” il pensiero cominciò a frullarmi nella
testa anche perché era troppo evidente quel cambiamento
per cui una sera le chiesi cosa stesse succedendo e lei
a quel punto si confidò rivelandomi che il bel tunisino
le stava facendo una corte sfrenata, dicendole che era
bellissima, che non riusciva a dimenticarla e ciliegina
sulla torta che si era innamorato pazzamente di lei al
punto che se lei avesse voluto lui avrebbe rinunciato
alla moglie e ai figli, ma ovviamente anche Maddalena
avrebbe dovuto lasciarmi per vivere insieme a lui nel
suo paese. Per fare questo, ossia per vivere insieme,
avrebbero dovuto prima costruire una bella casa che
sarebbe divenuta il loro nido d'amore.
Ovviamente mi misi a ridere, sapendo benissimo come
andassero queste cose, ma lei mi si rivoltò contro
giurando sulla sincerità del ragazzo e soprattutto
accusandomi di denigrarla come persona e come donna:
“Pensi che sia una donna da buttare e che non merito
queste attenzioni, vero?” Beh no, non lo pensavo, erano
solo le circostanze a farmi pensare che le cose stessero
in modo diverso da come le stava vedendo lei. Per giorni
non mi rivolse la parola ed io preoccupato per lei ne
parlai con mio figlio. Alberto mi disse che ne avrebbe
parlato con la madre, ma che comunque la considerava una
bolla di sapone che prima o poi sarebbe scoppiata senza
lasciare traccia.
E invece il tunisino nel
frattempo stava scavando non solo una traccia, ma una
profonda voragine tanto che dopo alcune settimane mi
resi conto che sul conto corrente cointestato con mia
moglie vi erano dei bonifici settimanali in uscita verso
una banca internazionale. Alla mia richiesta di
chiarimenti Maddalena candidamente mi confessò che erano
somme date a Khalid: “Sai sua madre si è ammalata
gravemente ed ha dovuto sottoporsi a due operazioni
difficili, purtroppo in Tunisia non hanno la sanità
pubblica e gli interventi sono costati un occhio per la
testa.” Oddio non era possibile che mia moglie fosse
così ingenua tanto da cadere in una trappola così
pacchiana da non credere che fosse una truffa. Per
timore che lei mi accusasse di nuovo di denigrarla
lasciai correre pensando che in fin dei conti erano solo
tremila euro, ma facendomi promettere che in caso di
ulteriore richiesta ne avremmo parlato insieme.
Mi rendevo conto che la cosa stava diventando più seria
di quanto avessi previsto per cui non passava sera che
cercassi di farla parlare, ma lei si dimostrava evasiva
ed allora presi il toro per le corna e le domandai a
bruciapelo cosa fosse accaduto quella fatidica notte.
Maddalena iniziò a piangere accusandomi di essere
insensibile e cinico, ma poi piano piano tra sospiri
profondi e mezze parole mi disse: “Abbiamo ballato
ancora, tanto che a un certo punto mi facevano male i
piedi, lui carino e premuroso, mi ha portata in una
stanza di servizio dell’hotel, mi ha fatto sedere e ha
cominciato a massaggiarmi i piedi, ma non si è fermato
lì.” Un respiro più forte e poi riprese: “Tesoro
perdonami, stavo bene e non ho resistito a tutte quelle
attenzioni al punto che quando le sue mani risalendo le
mie gambe hanno raggiunto quello che desiderava non ho
detto di no. Lui mi accarezzava e ogni secondo mi diceva
che se non me la fossi sentita avrebbe smesso, ma io
l’ho lasciato fare e lui un attimo dopo mi ha baciata
dicendomi che assolutamente mi pretendeva e desiderava
pazzamente fare l’amore con me… Tesoro, non so, sarà
stata la grappa, l’ultimo giorno, le sue mani, la mia
astinenza secolare, insomma lui ha chiuso la porta a
chiave ed è successo!”
Ero sconvolto! “Mi avevi
detto che ti sentivi una nonna nei suoi confronti” E
lei: “Hai ragione, ora posso dirti che ti stavo
mentendo. Tra noi c’era già stato qualcosa quando siamo
andati nelle oasi di montagna. Ci eravamo baciati e lui
mi aveva accarezzata facendomi venire un forte
desiderio. Poi ti giuro, più nulla fino a quella notte!”
Beh non era una spiegazione rassicurante, anzi mi stava
dicendo che in altre condizioni avrebbe ceduto prima.
Poi però vedendomi sconvolto, per tranquillizzarmi, mi
disse che se avessi voluto quella sera stessa avremmo
potuto fare l’amore, poi, visto il mio malumore e per
timore di una mia reazione incontrollata aggiunse che
avrebbe interrotto definitivamente i rapporti col
tunisino.
Ci credetti, ma non fu così perché lei
sempre col telefono in mano continuava a messaggiarsi
con Khalid e il mese successivo controllando il nostro
conto corrente mi accorsi di un prelievo di settemila
euro, per cui, fuori di me, le chiesi di nuovo
spiegazioni. Lei, sapendo di averla fatta grossa, non
parlò subito, ma sotto mia insistenza fu costretta a
dirmi che quei soldi sarebbero serviti a Khalid per
costruire una casa in Tunisia. Poi messa alle strette mi
disse: “Tesoro non volevo dirtelo ora, come vedi questa
situazione mi ha insegnato a dire bugie, e volevo
aspettare ancora, ma vista la tua insistenza non ti
posso più mentire. Ho deciso di separarmi da te.” Poi
con un filo di voce aggiunse: “Io e Khalid abbiamo
deciso di vivere insieme.”
Praticamente un
fulmine a ciel sereno, anche perché mi confidò che
finora non erano solo i soldi di mia conoscenza che
aveva versato a Khalid, ma anche tutto l’ammontare del
conto dell’eredità di sua madre, che lei gestiva con suo
fratello, quindi a conti fatti si trattava di oltre
150mila euro!
Ma non fu solo quello perché lui,
abile a farla credere importante, faceva leva
soprattutto sulla sua poca autostima e al suo bisogno
smisurato di affetto che evidentemente io non ero stato
in grado di darle. Quindi la concreta possibilità di un
futuro insieme aveva abbattuto tutte le difese di mia
moglie e soprattutto il suo amor proprio. Dopo quella
confessione Maddalena mi confessò di avergli inviato
qualche sua foto intima a seno nudo o semi vestita con
una meravigliosa lingerie indosso e che la sera mentre
io guardavo la tv in sala, lei nello studio si mostrava
a lui come l’aveva fatta sua madre.
Andai dal mio
avvocato spiegandogli per filo e per segno quello che mi
stava succedendo e lui mi disse che mia moglie era
caduta nel classico Romance Scam, ossia le truffe a
sfondo sentimentale, dove il termine scammer si può
tradurre tranquillamente con truffatore. Poi aggiunse
che queste truffe funzionano perché si fa leva sul
bisogno di amore delle donne che in questo modo si
sentono amate e apprezzate mentre per gli uomini la leva
di contatto è principalmente a sfondo sessuale. In
entrambi i casi, mi disse, che il passo successivo è il
ricatto ossia la cosiddetta sextorsion vale a dire la
minaccia di diffondere sui social il materiale
fotografico a loro disposizione. Praticamente quello
che stava succedendo a mia moglie e quello che sarebbe
potuto accadere se lei non gli avesse più inviato
denaro!
Ero in un mare di guai, la notte non
dormivo, mentre Maddalena riposava tranquillamente
convinta che quel rapporto fosse veritiero e che Khalid
effettivamente stesse costruendo il loro nido d’amore
per un meraviglioso futuro insieme. Lui le aveva
iniziato ad inviare le foto del terreno dove sarebbe
stata costruita la loro casa e poi i primi lavori delle
fondamenta, Lei completamente asservita non si rendeva
conto quanto quelle foto fossero una smaccata
macchinazione e completamente false: il terreno delle
prime foto non corrispondeva a quello dove erano stati
messi i primi mattoni.
Ma più passavano i mesi e
più Maddalena dava i numeri dicendo cose senza senso.
Parlava e si comportava come una quindicenne alle prese
col suo primo innamoramento. Aveva cambiato
completamente look incitata da lui che la voleva vestita
come un’adolescente sexy in minigonna e con i tacchi a
spillo. Durante il giorno si faceva centinaia di selfie
e poi sceglieva accuratamente la foto più bella da
inviargli. Mi faceva rabbia vederla in quello stato, ma
non potevo certo abbandonarla al suo destino perché
sapevo quanto sarebbe stato devastante per lei scoprire
la verità.
Dopo aver prosciugato il suo conto,
venduto per pochi spicci i suoi gioielli, non avendo
altro denaro a disposizione e dopo aver tentato più
volte invano di convincermi a sbloccare il conto
cointestato smise di mandargli i soldi credendo comunque
che la somma già inviata fosse stata sufficiente per
finire di costruire la fantomatica casa. Attese
qualche mese nella speranza che Khalid fosse venuto a
prenderla, così come le aveva assicurato, ma invece di
ricevere sue notizie, un bel giorno ebbe l’amara
sorpresa di non poter più accedere alle pagine social di
Khalid, lui l’aveva bloccata e lei, credendo che si
trattasse di un disguido o che lui avesse avuto qualche
problema con la moglie, iniziò a chiamarlo, ma il numero
di telefono risultò inesistente.
Lui ovviamente,
con quei centocinquantamila euro in tasca, non si fece
più sentire, ma lei ancora oggi, nonostante siano
passati svariati anni, crede nell'amore di quel ragazzo
dalla pelle ambrata. Dice che il loro amore durerà per
sempre continuando a pensare che prima o poi lui
tornerà, si presenterà alla nostra porta per rapirla e
vivere insieme quel meraviglioso sogno… sogno che
ovviamente è solo nella sua testa.
|
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
© All rights
reserved
TUTTI I
RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
Il presente racconto è tutelato dai diritti d'autore.
L'utilizzo è limitato ad un ambito esclusivamente personale.
Ne è vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, senza il consenso
dell'autore
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori. Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|