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MUSICA PASSIONE
Canzoni dedicate a
ANGELA
Angela deriva
dal nome greco ángelos, che significa messaggero.
Angela deriva dal nome latino
Angela, a sua volta basato sul greco ángelos, che significa
messaggero. Il suo uso fa riferimento agli Angeli, le figure
spirituali tipiche di numerose religioni. In inglese
cominciò ad essere usato nel XVIII secolo. In Italia è stato
il quinto nome femminile più diffuso nel XX secolo. La
variante femminile supera di gran lunga quella maschile con
620.000 omonimie compresa la variante Angelica. Tra le
regioni, il nome è più diffuso in Lombardia (21%), seguono
la Puglia (13%) e la Sicilia (11%).
Tra le canzoni
la più famosa è quella di Luigi Tenco. Il brano fu inciso
per la Ricordi nel novembre 1962 come Lato B nel 45 giri “Mi
sono innamorato di te” con la direzione d'orchestra di Luis
Enríquez Bacalov. Nel testo il protagonista soffre per
essere stato abbandonato da Angela confessandole però che
aveva fatto finta di mandarla via perché gli piaceva farla
soffrire e vederla piangere, tuttavia Angela non piange e
apparentemente non soffre per la fine di quell’amore, mentre
il protagonista capisce che non può recuperarla e si accorge
che tutto d'un tratto ha perso tutto. Il brano fu riproposto
nel 1963 da Johnny Dorelli, nel 1971 da Nicola Di Bari, nel
2011 da Francesco Baccini e nel 2016 da Franco Simone in
Carissimo Luigi.
Altra canzone di successo dedicata
ad Angela è quella di Biagio Antonacci pubblicata nel 2001 e
inserita nell’album 2001-11-09. In questo caso Angela è una
persona diversa lontana da ogni conformismo e per questo
motivo è stata isolata dagli altri tanto che quando Angela
ha chiesto di baciare mai nessuno le ha prestato le labbra e
quando ha chiesto di morire mai nessuno le ha prestato il
pugnale.
L’Angela di Massimo Ranieri è una vecchia
canzone in dialetto in cui il protagonista pazzamente
innamorato ricorda la sua amata che non c’è più dicendole
che, per il tanto dolore, desidera morire e unirsi a lei in
paradiso, ma se per caso non la trovasse sarebbe disposto ad
andare all’inferno considerandolo lo stesso un paradiso. Il
brano è stato cantato anche da Gianni Morandi.
L’Angela di José Feliciano è una canzone pubblicata nel 1976
come brano principale della colonna sonora del film "Aaron
Loves Angela". La canzone è stata registrata in inglese e in
spagnolo. In Italia è poco conosciuta ed ha raggiunto solo
la 22ª posizione della hit parade dei singoli. Nel 1978 Mina
ha registrato una cover live seguita da Fausto Papetti che
ha incluso il pezzo nell'album "23ª Raccolta" del 1977.
Anche in questo caso si parla di un amore tormentato con il
protagonista che chiede ad Angela, dopo una notte d’amore,
se il suo amore è genuino e reale.
“Angela ormai” è
una canzone di Mango che parla di un amore finito, in cui
l'artista esprime la sua tristezza e la sua nostalgia per la
persona amata. La canzone è un invito a guardare avanti e a
non fermarsi al passato, perché la vita è fatta di
cambiamenti e di nuove esperienze. Pubblicata nel 1978 si
trova nell'album Arlecchino il secondo album di Mango, con
etichetta Numero Uno.
“Per Angela” di Pupo è uscita
nel 1981 è un testo nostalgico di un’estata passata che
parla della prima volta appunto insieme ad Angela.
L’Angela di Franco Califano racconta invece l’amore non
consumato tra un uomo maturo e una ragazza. Lui consapevole
dei suoi anni, nonostante l’amasse, ha avuto la forza di
rinunciare lasciando così la favola incompiuta.
“Per
Angela” di Umberto Tozzi è un singolo pubblicato su vinile a
45 giri nel 1981 e inserita successivamente nell’album Notte
rosa. Lei molto probabilmente vive una situazione
difficile che la fa soffrire ed è comunque insoddisfatta
della sua vita. Il ritornello sembra sottolineare che Angela
si stia lasciando andare e il desiderio del protagonista è
di tenerla accanto a sé nonostante le difficoltà. Insomma un
testo d’amore e di speranza in cui Angela potrebbe ancora
rinascere e trovare la sua dimensione e la felicità.
Estratta dall’album “Le Vibrazioni II”, l’Angelica delle
Vibrazioni è una sorta di Beatrice dantesca eterea e
virtuosa. Per il protagonista il suo suono sembra musica, la
sua anima sembra vivere nelle favole, le sue radici
affondano in un altro pianeta tanto che è cosciente che
Angelica come una Musa vive solo nella poesia.
Angelita di Anzio è un brano cantato nel 1964 dal gruppo
musicale Los Marcellos Ferial. Il testo racconta di una
bambina dell'età di circa cinque anni che fu trovata sola e
in lacrime su una spiaggia romana, all'altezza dell'attuale
Anzio, nel gennaio del 1944. Secondo la versione più
conosciuta della vicenda, il soldato scozzese del Royal
Scots Fusiliers, Christopher S. Hayes, ed alcuni suoi
commilitoni raccolsero la bimba e, poiché non riuscirono a
trovare la sua famiglia né alcun'altra informazione su di
lei, la adottarono dandole il nome di Angelita.
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
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