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AMARSI? CHE CASINO!
Le lettere d'amore di
Gabriele D'Annunzio a Lucila Chitu
“RICONOBBI IL CESPUGLIO DI MIRTO BRUCIATO IN
AGGUATO TRA LE VOSTRE COSCE”
E’ risaputo che allo
stesso piano della poesia il Vate collocava la sua altra grande
passione, vale a dire: le donne. Donne intese come territorio di
conquista, donne come trofeo, ma anche come ispirazione per i suoi
languidi e sensuali versi...
Per approfondire questo
rapporto occorre calarsi nel clima culturale della Belle
Epoque e dei cafè-chantant nel quale il buon Gabriele
affina le sue armi seduttive, e, per il suo esclusivo
piacere, ne fa esercizio non solo di letteratura ma di
vita, devozione, consacrazione, esaltazione della
femminilità, che porta la donna a sentirsi innalzata,
unica e prescelta, al di sopra di ogni altra creatura.
E’ così grande ed esperto amante che può
trasformare la donna più ordinaria in eletta e unica
desiderata e darle per un momento l’apparenza di un
essere celeste o incupendo il suo animo in una tragica
sofferenza, comunque unica ed esaltante. Le donne
sono per D’Annunzio un’ossessione, ne sente il bisogno
come dell’aria che respira. Le donne sono necessarie
alla sua creatività, alla sua curiosità e alla sua
continua “fame di conoscenza”. Nessuna donna è stata
capace di resistergli, forse Isadora Duncan, forse la
pittrice polacca Tamara di Lempicka; ma per quelle poche
che rifiutarono le sue avances c’è un interminabile
elenco, mai totalmente conosciuto, di donne che sono
rimaste sedotte dal suo fascino ammaliatore.
Il
suo potere seduttivo è legato all’abilità della sua
parola, alla capacità persuasiva del tono della sua voce
che ha, sullo spirito e sulla volontà femminile, lo
stesso potere dell’oppio e della cocaina. Esistono
parole più brucianti delle carezze. Egli le conosce e le
usa. Sono carezze più immateriali e le donne rimangono
soggiogate da questa raffinata sensibilità, quasi
femminile, fatta di gesti, di atmosfere, di evocazioni,
di segrete carezze non solo al corpo ma soprattutto
all’anima.
Tra le tante, la giornalista Lucila
Chitu, conosciuta come Sophie Jules-Brun, che il Vate
aveva soprannominato «Rodica». Ebbene D’Annunzio tra il
1914 e il 1916, per la sua avidità di conquista, le
scrive 43 lettere tutte in un corretto e aulico
francese. Le lettere sono cariche di un’intensa passione
amorosa per l’eletta di turno, definita nelle lettere
«amica di neve e oro, rosa e ambra e sorella di carne e
di piacere».
E quelle lettere trasudano di una
passione irresistibile, di una divampante febbre erotica
nei riguardi di questa meravigliosa Musa Temporanea. In
un passaggio intenso di sensualità le scrive: «Io
riconobbi il gelsomino del vostro collo, le rose rosa
della vostra gola, la mirra delle vostre ascelle, il
cespuglio di mirto bruciato in agguato tra le vostre
cosce, le violette delle vostre braccia, gli iris dei
vostri fianchi, le tuberose delle vostre gambe, tutti i
narcisi e tutte le giunchiglie che rendono la vostra
schiena una collina fiorita, e, infine, la foresta di
tutte le essenze che servono i vostri capelli». Il Vate
termina ogni lettera firmandosi «Gabri», «Gabriel-Ariel»
e «votre Gabri». Non sappiamo come andò a finire e
se quella passione dirompente fu ricambiata oppure, cosa
più improbabile, se le lettere siano state a suggello di
un rapporto già consumato. Visto il numero si è più
propensi a pensare che la maggior parte delle lettere fu
l’oggetto di un pressante corteggiamento da parte di
colui che nonostante vivesse in un harem nel suo
Vittoriale con quattro ospiti fisse e un viavai di
invitate, di amanti di passaggio, di professioniste;
nonostante avesse una moglie, tradita almeno nei
desideri con la madre di lei; nonostante Giuseppina
Mancini, moglie del conte Lorenzo, con la quale visse
una breve, ma intensa storia nell’eccesso della voluttà
con incontri clandestini, furiose liti e scenate di
gelosia che la portarono, in preda a sconvolgenti sensi
di colpa, allo squilibrio mentale; nonostante Alessandra
di Rudinì Starabba, entrata nei “labirinti dei fascini”
del poeta a 27 anni, vedova con due figli, statuaria,
irrequieta, trasgressiva, visse una storia d’amore
libera ed esaltante, ma finirà la sua vita, ormai
sfiorita nella bellezza e logorata nel corpo per l’uso
della morfina, nel chiuso del convento delle Carmelitane
col nome di suor Maria di Gesù; nonostante Eleonora
Duse.......
.....la donna senza dubbio più
importante della sua vita, la Divina, l’unica artista
capace, a furor di critica, di mettere sulla scena il
“respiro dell’anima” e le “contraddizioni dei
sentimenti”, esile, fragile, di cinque anni più grande,
inonderà il poeta di passione e di generosità;
nonostante Amélie Mazoyer la governante che il Poeta
aveva conosciuto in Francia quando lei aveva 24 anni e
lui il doppio e se ne era innamorato per la sua bocca
meravigliosa; nonostante la pianista Luisa Baccara,
ospite fissa della sua casa, ufficialmente la “Signora
del Vittoriale”, lei sublimava la sua passione suonando
il pianoforte nella Stanza della Musica, bellissima
donna che spasimava per lui, al punto che tentò di
ucciderlo, lui stava corteggiando la sorella minore
Jolanda di 16 anni… c’era da aspettarselo da una persona
che teorizzava il massimo dell’erotismo affermando: “Chi
non ha mai provato la gioia di uscire dall’esperta
alcova della madre per entrare subito, nella stessa
notte, nella stanza virginale della figlia, non sa cosa
sia la vera ebbrezza dell’amore”». Nonostante tutto
questo era sempre alla ricerca angosciosa di altre
conoscenze e soprattutto di nuove prede.
Tutta la
corrispondenza tra il Vate e "Rodica", come scrive La
Stampa, "sarà battuta all’asta lunedì 27 aprile da
Cristie’s a Parigi": 43 lettere autografe, scritte da
D’Annunzio in francese è proposto con una stima di 5.000
euro ma gli specialisti ipotizzano un prezzo finale
molto più alto dato la rarità del carteggio... La
raccolta inedita è stata messa in vendita dagli eredi
del collezionista Hubert Person.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
. Da “la Stampa”
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/vate-hardcore-vanno-all-asta-43-lettere-piccanti-scritte-gabriele-97577.htm
Il giornale
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/christies-mette-allasta-43-lettere-piccantissime-gabriele-1111770.html
Libero
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11773803/Gabriele-D-Annunzio--all-asta.html
Franca Minnucci
http://temi.repubblica.it/ilcentro-dannunzio/2006/02/26/d%E2%80%99annunzio-e-le-donne/
LE AMANTI: http://madrasi.xoom.it/vate/VATE117bis.htm
Antonio D’Orrico
http://www.corriere.it/sette/13_febbraio_18/2013-08-d-orrico-d-annunzio_85e0efac-79e0-11e2-9a1e-b7381312d669.shtml
LE AMANTI
http://www.gabrieledannunzio.net/limaginifico_donne.htmm
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